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martedì 17 agosto 2021

Il Palio che non ci sarà più

Mi pare che pian pianino molte persone si stiano accorgendo di un rischio: questo Palio, il Palio vissuto fino a ieri l'altro, non ci sarà più. Anche senza virusse.

Che questo anno il Palio non si sarebbe mai effettuato, lo si sapeva, su... D'altronde, l'accettare e - incredibile - l'invocare misure vieppiù repressive per la nostra società, caribelli, fa in maniera tale che anche la nostra bella corsa ricada nelle manifestazioni che si bloccano, sic stantibus rebus. Sì, avete capito bene... Più non facciamo argine a queste assurde misure imposte dall'alto (grinpas in primis), che valgono zero dal punto di vista sanitario, più via via in questo buco nero ricadranno tante cose a noi care che fino a qualche mese fa sarebbero state svolte tranquillamente. Qui non si è invece ancora capito che se non si alza la voce contro le fantomatiche autorità (quelli Bravi ed Esperti), saremo sempre più messi in un angolo, anche quelli che oggi credono di non esserlo. E vabbuò...

Mutatis mutandis, tutto si riversa in ambito paliesco. Questo blog da anni scrive per mettere all'attenzione il progressivo svuotamento di significato popolare del palio e della messa in second'ordine delle contrade. Ma mentre per l'evento principe (la corsa di cavalli) abbiamo almeno la scusa formale che il tutto sia alla fine deciso da altri (sempre Bravi ed Esperti), riguardo la vita di contrada non abbiamo più scappatoie. La contrada, in questo anno e mezzo di pandemia, si è come inabissata, sia a livello sociale, ma soprattutto a livello istituzionale. Insomma, è come se le contrade non contassero un cazzo di niente nello svolgimento della corsa di cavalli, costantemente in attesa di un pronunciamento dall'alto (sempre di quelli Bravi ed Esperti) e soprattutto all'alto demandando la proposta di ciò che s'ha da fare.

Difatti, non sono le contrade che propongono la loro idea di sviluppo del Palio, ma esse attendono le indicazioni dall'alto, che evidentemente sono mirate ad interrompere il giochino (ci stanno tentando da anni, se non ve ne siete accorti). In questa dinamica, pertanto, le contrade restano stritolate, annichilite, avviluppate da una serie di cavilli che stanno diventando ridicoli, oltre che non recepibili (5.000 persone sedute in Piazza... ma andate a cacare, vai).

Va cambiata la dinamica, va rivoltato il rapporto, ma non più con la diplomazia, quanto con la forza. La forza di 50.000 persone che discutono con (ma anche contro, se si necessita) le Istituzioni. Basta chiacchiericci, basta seghe. Il prossimo anno non ci deve essere se e ma: il Palio si fa, seguendo tutti i protocolli necessari, ma come si vuole noi, alle nostre condizioni. Le quali andranno vidimate, corrette se del caso, da parte di quelli Bravi ed Esperti. Ma la prima mossa deve essere la nostra. Con convocazione di 17 assemblee contemporanee, discussione di popolo con dirigenza, dirigenza che si deve attenere a quanto discusso e deliberato, confronto fra 17 priori, presentazione di un unico documento alle Istituzioni, con pubblicazione del documento urbi et orbi. Da lì, si guarda che succede. Con postilla che, a mali estremi, il Palio si fa a Monteroni, in stile rave party.

Differentemente, in attesa che il prefett* faccia finta di capire dove sia stat* catapultat*, si chiappa in culo. Per sempre, probabilmente.


PS. A proposito di prefett*, segnaliamo ieri sera una spontanea manifestazione di dignità e dissenso verso le decisioni imposte dall’alto da parte di un nutrito gruppo di contradaioli davvero di tutte le contrade, ritrovatisi in Piazza del Campo e poi sciamati verso il Duomo. Qualche rocchio potente, che a mio avviso le Istituzioni hanno il dovere di interpretare. In attesa di essere ben più numerosi, le prossime volte.

16 commenti:

  1. Hanno avvistato un pisano a fare campagna elettorale nelle campagne senesi… al grido ius soli subito!!!

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    1. Effettivamente non sembra riscuotere grande successo

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    2. Sono passato davanti mentre faceva il comizio, c‘ erano 10 persone di numero. Mah forse sono passato all‘ inizio

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  2. VADO CONTROCORRENTE.

    Alcuni anni fa, proprio qui, pubblicai un articolo intitolato “Memoria”, seguito poco tempo dopo da un altro articolo intitolato “Il Magistrato, Montaperti e le Contrade”.

    Cosa tentavo di spiegare a quel tempo e che ancora oggi ritengo valido?

    Che si dovrebbe recuperare il VERO SIGNIFICATO del concetto di CONTRADA.

    Che non si salva né si protegge la nostra Festa (il Palio) se prima non si recupera il vero significato delle Contrade.
    L’errore che io ritengo abbia portato al ridimensionamento delle Contrade è stato quello di focalizzare tutta l’opera delle Contrade stesse alla Festa (il Palio).

    Le Contrade non nacquero PER IL PALIO (la Festa), le Contrade erano delle vere e proprie istituzioni di controllo del territorio; erano piccole città dentro la città.
    Il Palio (la Festa) era il momento in cui si celebrava il valore economico, organizzativo e militare delle Contrade.
    Questo andrebbe recuperato, andando controcorrente a chi ha voluto che i contradaioli si identificassero sempre più nel PALIO invece che nel RUOLO della Contrada, un ruolo che andava e dovrebbe andare BEN OLTRE il “semplice” Palio.
    Le Contrade non appartengono al Palio, in realtà è Siena che apparteneva alla Contrade, alla loro organizzazione e controllo sulla loro porzione di territorio, a livello sia amministrativo, che politico, che militare e, non per ultimo, SOCIALE.

    La disperazione che vedo nel pensare che ci venga portato via il Palio mi preoccupa e mi perprime dato che la principale preoccupazione dovrebbe essere quella che ci viene portato via il CONCETTO stesso di Contrada, con tutti i suoi valori.
    Se non si recupera la CONSAPEVOLEZZA di ciò che era e dovrebbe essere una Contrada, sarà inutile e praticamente impossibile proteggere quella FESTA che altro non è se l’ESPRESSIONE ultima di ciò che dovrebbe essere LA CONTRADA nel suo vivere, partecipare, controllare il suo territorio per 365 giorni all’anno.

    La Contrada era (lo è ancora?) una sorta di “piccola” Patria, che veniva difesa con le unghie e con i denti.
    Ricostruiamo quell’ORGOGLIO di appartenenza alla propria Contrada e avremo la forza di proteggere anche la FESTA.

    Da cosa nasce questa mia filippica? Nasce dal fatto che percepisco come un terribile pericolo un pensiero che sento vagare per i Rioni della nostra città: “A che serve la Contrada ed esser contradaiolo se non si corre più il Palio?”
    ECCO, è QUESTO che mi preoccupa… mi preoccupa che si sia perso l’autentico VALORE della CONTRADA, un valore che NON nasce dal Palio bensì che si definisce nella Festa che riunisce tutte le Contrade in un momento di confronto (La Guerra, ovvero Il Palio). Il Palio è Guerra, esiste o non esiste uno Stato senza guerre? SI ESISTE! Ma poi, in guerra, mostra le sue capacità; la guerra è un evento, lo stato/contrada è un’ISTITUZIONE che va oltre la guerra, DEVE andare oltre la guerra sennò non ha identità.

    Dunque, in sintesi, RECUPERIAMO LA VERA IDENTITA’ delle CONTRADE e poi, ma poi, ritroveremo IL PALIO, quello VERO.
    (Una volta in Contrada si parlava di come erano le strade e le case del Rione, dello stato del popolo, dei diritti dei mestieri, dei problemi delle famiglie, del prete in parrocchia etc etc etc… ovvero della VITA e delle PROBLEMATICHE del territorio della propria Contrada… oggi (da anni) si parla prevalentemente di Palio e per 365 giorni non si fa quasi altro che parlare di Cavalli e Fantini… e IL TERRITORIO? E le nostre Famiglie… il nostro Popolo?)

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    1. Tutto giusto. Tutto corretto. Ma in teoria. Nella pratica, tutti questi passaggi sopra esposti stanno accadendo ben poco. Ragione per cui io penso che, prima di tutto, bisogna far ripartire il motore propulsore delle contrade nel 2021, ovvero il Palio. Analisi brutale, ma molto pragmatica. Per me è inutile fare voli pindarici, giusti quanto si voglia, ma irrealizzabili alla luce dello sfaldamento di questo anno e mezzo. Tralascio ogni ipotesi di azione collettiva, vera utopia. Al-Mutanabbi

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    2. Azione collettiva? ahahahahahaha oioioioi mi sento male... tante chiacchiere, solo chiacchiere. Guardate i fatti: per due anni di fila, alcune contrade hanno potuto svolgere la festa titolare, altre no. Siamo lontani ragazzi, mooolto lontani.
      Sanguebianconero

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    3. Che dirti?
      Capisco il tuo estremo pragmatismo.
      Ma sei sicuro di poter ricostruire e recuperare il contenuto se parti dal pancale?

      Purtroppo, negli ultimi 100 anni, il VALORE PALIO ha largamente superato il VALORE CONTRADA.

      Per quelli come me, il Palio NON esiste se non esiste la VERA CONTRADA.
      Capisco tu mi veda fare voli pindarici, so bene come te quanto sia difficile attuare ciò che io propongo ma dimmi:

      Che senso ha uno SCATOLONE bellissimo fuori ma vuoto dentro?

      Ti dirò di più, datosi che quello scatolone era pieno di cose preziosissime, per me, che non a caso mi nomo Quixote, il desiderare l'involucro accettando di perder memoria del contenuto è una offesa grandissima alla storia della nostra città (e se ne son viste le conseguenze, mi pare).

      A me non basta veder correre i cavalli in Piazza per sentirmi orgoglioso di esser Senese.

      Sono un idealista... che ci posso fare?

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    4. X Sanguebianconero: concordo amaramente nella risata. Io però intanto la mia idea l’ho scritta, poi si vedrà. PS1: le assemblee si fanno, e si fanno anche quelle in contemporanea. PS2: c’è anche chi la festa titolare, potendo farla, non ha voluto farla. Tutto è giusto, tutto è sbagliato. Ma il tempo passa ed ogni anno a me pare che la storia peggiori. Ci sta che fra pochino si smetta anche di ridere amaramente…
      X Quixote: legandomi anche alla risata di Sanguebianconero, oggi il Palio è il mezzo più vicino ad una sorta di appiglio CONCRETO che le contrade hanno per “risorgere”. Magari mi sbaglio, ma questa è la mia idea. Al-Mutanabbi

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    5. Sul "potendo farla, non ha voluto farla", è perchè il popolo, evidentemente, prima di farla in un determinato modo ha preferito farne di niente. Non alludevo al fatto della possibilità negata da terzi, bensì alla volontà di fare una cosa in stile festa in maschera. Mi ricorderò sempre, in tempi non sospetti, quando un contradaiolone disse: "sai, io quando voglio descrivere ai miei ospiti o turisti in generale cosa sia il palio, dico loro che il Palio non è altro che la ciliegia, posta a corredo, di una grande torta che sono le contrade le quali contrade compongono Siena." Ganza come visione è? Ma mi fa l'idea che qualcuno, per troppa fretta, si sia dimenticato di rimmetterla in frigo
      Sanguebianconero

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  3. L'evoluzione (involuzione?) della Contrada deriva essenzialmente dal fatto che uno dei suoi elementi costitutivi è venuto meno ovvero il territorio, ormai i residenti sono una rarità e quindi anche la funzione "politica" di gestione del territorio è sempre più effimera. La Contrada continua a vivere essenzialmente di attività pre-confezionate e quindi, pur non mancando il popolo, questo per riunirsi ha bisogno di essere invitato a partecipare a qualsiasi cosa, fosse questa un banale cenino infrasettimanale oppure un'assemblea. Manca quasi del tutto quello spontaneismo che caratterizzava le contrade degli anni '70, però allora esisteva il territorio e bastava scendere in strada per fare qualcosa, oggi come minimo bisogna darsi un appuntamento in società. Detto questo proverei a fare una riflessione in positivo: nonostante l'assenza del Palio, il lockdown e tutto il resto le contrade continuano ad esistere, gli amici continuano ad incontrarsi, le commissioni lavorano, i vari gruppi si riuniscono, sono nate varie forme di solidarietà nei confronti degli anziani costretti a casa e così via ... Magari i numeri dei frequentatori si sono ridotti ma le attività, sebbene al lumicino, non si sono fermate nonostante il covid e l'assenza, ormai credo purtroppo irreversibile, di un vero territorio. E' un grande patrimonio che continua ad essere vivo e vitale nonostante tutto e tutti. Cecco

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    1. Giusto caro cecco.
      Tutto molto giusto.
      Ma ci penserà ( purtroppo) il grinpas a dare un brutto colpo alla vitalità sopravvissuta delle contrade.
      Alla vitalità e a quel sentimento di grande famiglia ( e mutualità) che si vorrebbe che esprimessero.

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    2. Mi piace MOLTO questa tua analisi... si, mi piace DAVVERO molto.
      Forse è proprio da qui che si può iniziare a ricostruire, da chi ha vero amore per la Contrada, per chi RICORDA a cosa serva davvero una CONTRADA (e non certo a vincere un palio... e mi scuso con chi si sentirà offeso per questa mia affermazione)

      Lo svuotamento della città è un argomento FONDAMENTALE ma, anche qui, si iniziò a parlarne a fine anni '70 ma nulla è stato fatto, nessuna ribellione.
      Ovviamente è facile parlare ma, qualche serrata e qualche mattone magari servivano.
      Purtroppo, anche allora, i pochi di noi erano Grilli parlanti come nella favola di pinocchio... oggi serve a poco dire: "Ve l'avevo detto"
      Serve davvero a poco ma... confido in quei pochi orgogliosamente fedeli che hanno tenuto duro, magari si riesce a partire da lì.
      Poi oh, se LA CORSA aiutasse, un mi farebbe mica schifo eh...

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  4. ringrazio con tutto il cuore Maria Santissima Assunta, Regina di Siena e tutti gli esseri di luce, santi e non, per aver dato protezione ai senesi. infinita gratitudine per aver vigilato su di noi , il Palio del 2021 NON DOVEVA SVOLGERSI, non a queste condizioni. sarebbe stata la più grande sperimentazione di controllo sociale mai vista con tornelli, schedatura, controlli, distanziamento, mascherine, greenpass ... un'umiliazione insostenibile che avrebbe fatto il giro del mondo. mandrie di zombi che si piegano a qualunque imposizione , avvilente, vergognoso, insostenibile, una macchia incancellabile. è andata bene, benissimo. AJK

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  5. ..... il PALIO ANDAVA CORSO E BASTA..... CON LE REGOLE DI SEMPRE

    O vogliamo raccontarci che in Piazza si muore e allo Stadio no? in Piazza o dietro al cavallo si muore e invece in 100mila dopo la nazionale di calcio no?
    A Siena si muore e invece ad Ascoli fanno la Quintana con la gente ammassata e monturata e lì non è pericoloso?
    A Siena pel palio si muore e per i rave party invece no?

    L'errore ridicolo è stato presentarsi già da "sconfitti" accampando problemi su problemi.... e cosa dire dei nostri favolosi jornali senesoti che da 1 anno e mezzo scrivono che "il palio non si puo' fare"??

    E cosa dire ancora del magnifico Rettore che sparge paura e terrore anzichè imporre la volontà dei Senesi (quelli rimasti) di correrlo questo palio....?

    Diciamocelo, ma perchè SAREBBE PIU' PERICOLOSO IL PALIO DELLA SPIAGGIA DI CASTIGLIONE DELLA PESCAJA AFFOLLATA AMMASSATA DI GENTE?

    Ballino

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    1. C'era un mantra, che negli anni 80 del secolo scorso mi veniva ripetuto in continuazione ma al quale non credevo. Era il seguente :"mettetevi l'anima in pace, il Siena non andrà mai in Serie B, ha lo stadio in centro e viene usato come parcheggio"
      Sanguebuanconero

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    2. Una delle tante cazzate che ci hanno abituato a pensare che certe cose non sarebbero mai cambiate. “Allora fallo te il presidente”. Al-Mutanabbi

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