Per una volta, una sola volta, possiamo ammettere la verità? Che senza il Palio non siamo nemmeno la pallida parvenza di noi stessi?
Oh, ma quanto è stata pesante stavolta l'assenza delle nostre più bestiali emozioni gettate sul tufo umido? Mamma mia, tanto diverso il 2021 dal 2020, almeno per me. Perchè l'anno scorso c'era la proiezione mentale che ok... un anno si salta, ci girano i coglioni, ma l'anno prossimo... Ed invece l'anno prossimo, cioè oggi, risiamo punto e daccapo. E le nostre onde cerebrali sono drammaticamente in fase down.
Non avevamo fatto anzitutto i calcoli con le predizioni dei gufi, come succede da mesi su questo blog, che aveva anticipato: guardate che questa pandemia sarà luuuunga e che dopo non solo nulla tornerà come prima per anni, ma non saremo neppure doventati migliori (a parte chi sulla pandemia ci lucra, ovvero le multinazionali in genere e quelle farmaceutiche in particolare). Ma va bene così, dato che il cervello umano deve sempre tendere al meglio, alla speranza, al desiderio di libertà e di divertimento.
Non avevamo fatto i calcoli con le procedure. Uno di questi giorni un articolo su La Nazione scriveva che, in qualche modo, il Palio di Siena è legato a quello di Monticiano... Giuro che non ho idea di cosa si parli, perchè dopo i primi due righi ho abbandonato la lettura. Il Palio di Monticiano??? Esempio che sarà fuori luogo, ma che spero spieghi ciò che voglio dire. Fate caso alla discussione - animata, quella sì - venuta fuori nei pochi giorni in cui il Comune pareva aver preso tempo per uno slittamento delle date delle carriere del 2021. Discussione bella, appassionata ed appassionante. Ma ancorata ad un concetto, quello della "tradizione", che questo blog ha dimostrato anni fa, andando a vedere storicamente cosa sia successo nei secoli, essere semplicemente una struttura che il mondo del Palio ha creato per trovare una propria giustificazione, per riconoscersi e per essere riconosciuti. La "tradizione" cambia, almeno nel Palio. Ciò che era tradizionale agli inizi del 1900 è ciò che oggi troviamo roba da fantascienza, da gazzillori. La "tradizione" aiuta a legittimarci, ma non può e non deve essere, a nostro avviso, un ulteriore ostacolo quando il terreno è già accidentato di suo. Anzi, storicamente le contrade ci hanno insegnato, essendo entità iper flessibili e composte da gente di popolo, che la "tradizione" può servire anche a by-passare con eleganza e dignità momenti di fermo, di difficoltà. "Tradizione". "Senesità". Tutti dogmi, che Siena dovrebbe padroneggiare e che invece, da decenni, servono come gabbia per una cristallizzazione molto pericolosa in tempi in cui il tempo scorre alla velocità della luce.
E non avevamo fatto i calcoli sulle Istituzioni. Ieri c'è stato un Consiglio Comunale che all'unanimità ha decretato l'annullamento del Palio agostano. Ok, lo si sapeva. Ok, era normale che capitasse. Però sottolineiamo che ciò è stato decretato all'unanimità. E certe voci che danno Questura e Prefettura come ben rigide nel non permettere nemmeno un minimo dibattito sulla questione, domando, non possono significare anche un consolidamento dell'idea che fare 'ste due corse all'anno sarà sempre più difficoltoso nell'immediato futuro, covid o non covid permettendo? Questi delinquenti di contradaioli, insomma, la vogliono smettere o no di continuare a voler svolgere questo evento che è fuori standard, praticamente e culturalmente parlando?
Ma non avevamo fatto i calcoli anche con noi, con i cittadini del borgo polveroso. I quali, proprio un anno e mezzo fa, dicevamo che questo stop forzato sarebbe servito a fermarsi tutti ed a riflettere su una corsa di cavalli che ci rende ancora unici, nel bene e nel male. E che di tale momento di riflessione/discussione i primi enti incaricati sarebbero state le contrade, che avrebbero avuto (ahimè) molto tempo per verificare cosa andasse e cosa no.
Ora domando: al di là di qualche lodevole iniziativa personale di gruppi di contradaioli, le contrade hanno espresso qualcosa nel senso sopra descritto? C'è stata una discussione estesa a tutta Siena che iniziasse a parlare di noi stessi? Chiedo, perchè io non me ne sono accorto, ma potrebbe essermi sfuggito qualcosa.
In realtà, come capita nel mondo contemporaneo, a me sembra che non solo non ci sia stato movimento alcuno, ma anzi, di fronte all'ennesimo affronto (cito parole non mie) della magistratura locale contro i violentissimi contradaioli, rei di avere fatto casino anche oltre ciò che fu rilevato dalla giustizia paliesca, la calma è stata più che piatta. Ora, sarà perchè i contradaioli cattivi sono sempre i soliti, sarà perchè una parte di questi sono della mia contrada, a me 'sta cosa di vedersi costantemente puntare il dito e non reagire mai di gruppo, di comunità, fa particolarmente schifo. Sì ok, qualche post su FB c'è stato; poi il nulla. Eppure c'era tempo. Eppure non c'era nemmeno da pensare alle cose di Palio. Niente, il vuoto. "Tanto, finché non tocca a noi, non ci si muove a difesa degli altri", sostiene giustamente un mio amico. Ed è la verità, triste, ma verità.
E quindi, cosa sono le contrade, nell'estate del 2021? Semplicemente un costrutto umano. Dove prevale l'egoismo, spesso anche la goduria se agli altri le cose non vanno benissimo, ed un certo immobilismo di base se qualche evento esterno non dà una spinta nel far partire il fantastico carrozzone. Ed ora a me pare chiarissimo cosa sia la spinta esterna che tutto fa muovere. Non è l'amor di dantesca citazione, ma il Palio. Ebbene sì, cari concittadini, diciamocela questa verità. Le contrade sono posti fantastici, belli e brutti come ogni cosa che l'uomo ha creato. Ma oggi sono in gran parte dipendenti da una corsa di cavalli che ci fa entrare dritti in un universo (emotivo, di coscienza, intellettivo) parallelo, come fa una sniffata di droga per il dipendente.
"Senza le contrade non ci sarebbe il Palio", diciamo e ci diciamo. Ed è vero, per carità. Ma il mio domandone finale è: ma senza il Palio, oggi c'è la contrada?
Aneddoto storico, su imbeccata dell'amico Roberto Cresti.
Palio 20 agosto 1945. "Palio della Pace".
Pochi mesi prima della fine della guerra mondiale, dopo la disputa delle due carriere di luglio e agosto, la gente aveva ancora voglia di Palio. Il 17 agosto, nonostante il parere contrario del sindaco di allora, Carlo Ciampolini (che rischiò le mani nel muso), fu effettuata l'estrazione delle contrade ed il 18 agosto l'assegnazione dei cavalli. Tanta era la furia e la voglia di veder correre un'altra Carriera che furono disputate solo 3 prove, le altre 2 - in culo alla "tradizione" - non furono corse perchè il 20 agosto si doveva svolgere il Palio. Palio vinto dal Drago e drappellone ridotto a brandelli dai contradaioli del Bruco. Ecco, questa era Siena nel 1945: non 1045, 1945... A quel tempo la "tradizione", evidentemente, non aveva assunto picchi di sacralità come capita nel 2021.
Fedele alla logica di questo blog, aggiungo qualcosa sul Palio rammentato, tratto dai ricordi confusi di famiglia davanti al fuoco. Dovrebbe stimolare le riflessioni di Wiatutti, il marine tutto 'briaco che impegnò la pista prima della chiamata a cavallo. Nessuno riuscì ad allontanarlo e una camionetta della Mp entrò sul tufo. Lui imperterrito montò su un pennone eretto per le bandiere alleate davanti il Palazzo e, mentre la Piazza schiumava, respingeva a calcioni i poliziotti che volevano prenderlo. Altro eroe fu Rubacuori, fantino-studente scelto dal Drago per fare economie. Mai visto, o raramente visto, che la Tartuca dopo le due partenze in testa annullate si ritiri con la comparsa e l'Onda la accompagni. Altro eroe per Wiatutti dovrebbe essere il vigile Canne del Bruco che, impossibilitato ad accettare gli insulti alla sua contrada, pronunciati dal commissario di Ps, gli dette una cilabbrata e la carica contro i brucaioli non fu mai ordinata. Magari mi sbaglio ma il Palio della Pace fu anche tutto questo. Ciao Wiatutti, fai bene a dire che dobbiamo parlare delle nostre cose. Bravi.
RispondiEliminaGrazie della precisazione. In realtà, il PS sul Palio della Pace è stato appositamente scritto in forma iper sintetica, perchè non era intenzione di verificare come andò il tutto per filo e per segno, ma per indicare il fatto che, al tempo, tutta questa attenzione alla "tradizione" non ci fu, probabilmente perché il mondo era diverso, i Senesi erano diversi, ecc ecc. Il Palio della Pace fu anche tutto ciò che hai scritto ed a maggior ragione aggiungo: erano altri tempi, ok, ma insomma qualcosina contro lo standard fu fatto... Al-Mutanabbi
Eliminaanche la comparsa dell'allora alleata Nobile Contrada dell'Oca,accompagnò l'uscita della Tartuca da Piazza,nel Palio della Pace.
EliminaMichele Scialoja
Ho corretto una cosa nel pezzo sul Palio della Pace. Il tutto si svolse non dopo la fine della guerra, ma poco prima, visto che il conflitto terminò formalmente a inizio settembre. Correttore: Raffaele Ascheri. Al-Mutanabbi
RispondiEliminaFavina lessa se sei a strologare folosofia parodiata, dando una versione lastraiola di sgalambro
RispondiEliminaSei da dieci( voto, non mani ner muso a coppiola)
Ma in tal caso... dilla tutta ,senza i lalli non e' che non ci son contrade....
non si sono i senesi senza il palio, poiche' senza palio non esiste piu' il rito unico e assoluto di senesotizzazione.
Tranne poche eccezioni, ovvero quei pochi che si , si vivono anche il palio , ma non vivono per il palio.
Purtroppo per voi ,quelli sono una minoranza, la maggior parte di voi la sbornia emotivo
emozionale la chiappa solo per il palio e solo perche' essendo pecoroni abbrancati, non hanno coscienza individuale, sanno solo farsi travolgere da quella psicosi di massa che e' il palio.
Tozzi docet....come le bestie......ad ochhi chiusi.
manunta mani nei capelli ( te un potresti nemmeno volendo ,sicche' sei scusato , ma giusto per cause tecniche)
Oddio, ci sta... Ma meglio che ciò avvenga due volte l'anno che mai. Come mi pare capiti al resto del mondo. Purtroppo ti manca (a te come a quasi tutti) di capire cosa significhi essere "pecoroni abbrancati" quando si parla di contrade palio, che non penso sia solo una "psicosi di massa". Ma va bene così, siccome non esiste una legge che obblighi guardare questa puttanata, la puttanata lasciala fare a noi, te farai altro. Al-Mutanabbi
EliminaAl-Muta... ma che fai, parli di Palio cò un fiorentino?
EliminaGnamoooo.
Io l'avevo totalmente ignorato... tanto un serve a nulla.
Lascialo tifà Fiorentina e che sia contento.
:o)
Ho risposto per dovere di ospitalità. Ma hai ragione. Al-Mutanabbi
EliminaOohhh son curioso l amico roberto cresti e' per caso parente del ex d.g. MPS( fine anni 70/anni 80) Angelo Cresti ex membro della p2?
RispondiEliminaFacci sape' , no sai era un grande sanese un grande contradaiolo e un grande quarcosattro , in caso sarebbe un grandissimo onore...ao
Carissimo anonimo, devo deluderti non ho alcuno legame di parentela con quel Cresti, che comunque non si chiamava Angelo...
EliminaNo, trattasi proprio della stessa persona. Al-Mutanabbi
EliminaNiente via, sono stato scoperto subito... Al-Mutanabbi
EliminaBell'articolo ma la questione sarebbe da sviscerare molto molto attentamente ... secondo me si può veramente correre il rischio di non fare più il Palio o di appiattirlo ad una delle tante rievocazioni storiche ... noi senesi dobbiamo ragionarci
RispondiEliminaConcordo, il rischio esiste. Sicuramente qualche indizio c'è. Al-Mutanabbi
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