Il canale youtube di wiatutti!

martedì 15 giugno 2021

Svalutation

Riceviamo e pubblichiamo.


"Eh la benzina ogni giorno costa sempre di più

e la Lira cede e precipita giù

svalutation svalutation...

... c'è un buco nello stato dove i soldi van giù

Svalutation svalutation

...con il salario di un mese compri solo un caffè..."


Siamo nel 1976, Celentano ha avuto successo anche da economista tanto che le sue rime vengono talvolta riportate nei titoli dei giornaloni odierni ed indicate come brutte esperienze vissute nel passato e da scongiurare per il futuro. Noi abbiamo verificato onestamente, al contrario di altri (la percezione in ambito economico non vale) come la quota salari sia cresciuta sempre più dell'inflazione anche quando quest'ultima raggiungeva il suo picco massimo. Abbiamo anche stabilito con ragionevole certezza non solo che il "buco nello stato dove i soldi van giù" non esistesse ma che anzi rappresentasse la creazione di ricchezza per cittadini ed imprese attraverso occupazione ed investimenti, tanto che il polo industriale italiano primeggiava tra le potenze mondiali dell'epoca.

Deve anche essere ben chiaro a tutti che la politica economica di uno stato e quindi la distribuzione della ricchezza da essa derivante rispondono sempre ad azioni di forze in campo (interne ed esterne) diverse e contrapposte perchè legate ad  interessi divergenti. Si tratta della legge fondamentale dello scambio: così come per portare a termine uno scambio commerciale al mercato ortofrutticolo servono almeno due entità reali, un compratore ed un venditore con interessi divergenti tra di loro, così vengono regolati i rapporti di forza tra l'imprenditore e il salariato. In un mercato libero l'accordo viene regolato tramite la legge della domanda e dell'offerta; come nell'acquisto di un prodotto al mercato ortofrutticolo posso spuntare un prezzo più basso quando il banco è pieno e i clienti sono relativamente pochi, così un lavoratore potrà ottenere un salario più alto quando la produzione è alta e la disponibilità della forza lavoro scarseggia (piena occupazione).

"La Lira cede e precipita giù".

Abbiamo visto che nel 1971, per esigenze di commercio mondiale, il gold exchange standard salta e la moneta diventa fiduciaria, la lira non fa eccezione e il suo valore relativo rispetto alle altre valute mondiali non è più fisso ma inizia a fluttuare. E chi stabilisce il cambio? Il mercato, attraverso la sacra legge della domanda e dell'offerta, determina in un dato momento quante lire mi occorrano per comprare un dollaro, una sterlina, un marco tedesco, un franco francese, uno yen giapponese e così via. É anche chiaro a tutti che quando vado al mercato ortofrutticolo non mi può fregare di meno del cambio della lira con il marco tedesco, io compro il radicchio trevigiano e pago in lire che il venditore accetta volentieri perchè poi con quelle stesse lire compra altri prodotti e paga le tasse. E se nel 1974 avessi acquistato una Volkswagen Golf (progetto realizzato da Giorgetto Giugiaro, a dimostrazione che ogni volta che abbiano voluto costruire qualche cosa che non fosse un cazzotto in un occhio hanno dovuto incaricare un italiano)? Tutto fattibile, fatto salvo un piccolo passaggio aggiuntivo. Avrei dovuto staccare un assegno dal mio conto corrente bancario in lire al concessionario così come se avessi comprato una Fiat, ma trattandosi di un prodotto importato dalla Germania, la concessionaria importatrice avrebbe dovuto comprare in marchi tedeschi. Per ogni prodotto importato dall'estero serve infatti prima comprare la valuta dell'esportatore e va da sé che, essendo in quel frangente il mercato dei cambi libero di fluttuare, se chiedo al mercato tanti marchi per comprare tante Golf che sono tanto belle, in quello stesso momento, per la legge della domanda e dell'offerta, il marco tenderà ad apprezzarsi rispetto alla lira. Questo passaggio sembra banale, quindi lo ripeto: compro tanti prodotti tedeschi perchè sono belli e buoni, per comprarli servono marchi, con le lire compro i marchi, il marco è molto richiesto, si apprezza rispetto alla lira (cioè con la stessa quantità di lire compro una quantità di marchi inferiori a prima), i prodotti tedeschi diventano più cari per chi deve comprarli con le lire. A questo punto posso fare due cose: se mi prestano i soldi, posso comprare ugualmente i prodotti tedeschi, oppure posso comprare un prodotto italiano che pagando in lire non è aumentato di prezzo. Eccoci arrivati alla bilancia commerciale e al relativo saldo: quando le importazioni superano le esportazioni il saldo della bilancia commerciale diventa negativo e si parla di deficit della bilancia commerciale, per lo stato si delinea un indebitamento con l'estero da compensare o finanziare nella bilancia dei pagamenti. La bilancia commerciale non è il solo fattore di apprezzamento o deprezzamento di una moneta rispetto ad un'altra, come al solito il gioco è lievemente più complesso: entra in gioco anche il movimento dei capitali e la relativa politica del tasso d'interesse. La banca centrale nazionale regola il tasso d'interesse e dunque può, per esempio, attrarre capitali dall'estero aumentandolo o viceversa; e tutte queste pratiche convenzionali possono influire nei rapporti di cambio tra le valute.

La banca centrale opera direttamente nel sistema dei pagamenti commerciali, è lei che chiede marchi alla Bundesbank quando un italiano compra una Golf; oppure, al contrario, è lei che fornisce lire ricevendo in cambio marchi quando un tedesco compra un prodotto italiano o viene in ferie in Italia. Se il saldo commerciale diventa positivo, cioè se le esportazioni superano le importazioni, il tesoretto di valuta estera nella cassaforte della banca aumenta (aumento delle riserve in valuta) e questo tesoretto, quando c'è, può essere usato anche in operazioni di mercato dei cambi per bilanciare una scarsità di richiesta di valuta nazionale. Si vendono marchi comprando lire nel mercato monetario e la lira si rivaluta rispetto al marco. Avete capito tutto, per cui fermiamoci e facciamo il punto.

L'Italia, per scelta politica, fino agli anni '80, è stata governata attraverso un sistema economico misto pubblico-privato, dove il sistema pubblico garantiva piena occupazione e investimenti per attività industriale e di servizi, creava ricchezza per i cittadini finanziando il deficit pubblico con leva monetaria, la competitività con l'estero veniva garantita non con deflazione salariale (i salari crescevano più della produttività) bensì con la svalutazione di mercato delle valute, la domanda aggregata elevata smaltiva la capacità produttiva interna perchè i salari crescevano sempre in misura maggiore rispetto al tasso d'inflazione. 

Serve rimarcare la reciprocità dei rapporti di forza tra le parti in campo: la lira che cede e precipita giù, vista dall'angolazione opposta, equivale al marco che esplode e che non si riprende più: cioè dall'altra parte di una svalutazione ci sta sempre una rivalutazione. Allora, se si guarda lo stesso fenomeno dall'angolazione opposta, il marco si rivaluta rispetto alla lira e l'imprenditore tedesco per vendere la stessa quantità di Golf in Italia deve obbligatoriamente: A) abbassare il prezzo di vendita in Italia riducendo il margine di profitto. B) abbassare il prezzo di vendita in Italia e per mantenere lo stesso margine di profitto tagliare i  salari dei lavoratori tedeschi 

Nel lungo periodo è andata a finire tutto a B.


Segue...



Iuri

2 commenti:

  1. Ti leggo con grabde attenzione Iuri e ti ringrazio dei tuoi scritti che ritengo utilissimi per chi vuole aprire bocca con un minimo di conoscenza riguardo alle leggi dell'economia (ma tutti parlano di tasse al bar e giù bestemmie... fine dello studio).

    Seguo Malvezzi da anni, non ho capito se ne condividi il pensiero ma anche lui è bravissimo nel far capire una materia che ai profani (come me) è estremamente ostica.

    GRAZIE

    RispondiElimina
  2. Malvezzi sa molte cose in più ha una capacità divulgativa eccellente, secondo me fai bene a seguirlo.

    RispondiElimina