Armato di buona volontà e di una buona dose di marketing familiare, mi sono apprestato a vedere il festival di Sanremo, facendo l’errore imperdonabile, di far intendere al proprietario di Wiatutti, che avrei stilato le pagelle. Salvo pentirmene dopo 10 minuti di trasmissione. L’avvertenza di obbligo è quindi, quella di prendere le stesse, come un parere personale, senza voler avanzare per questo pretese da intenditore musicale… io non so suonare manco il campanello di casa. Il Festival della Canzone Italiana si apre, con una lettera alla nazione di Amadeus, che si auto cita, leggendone un estratto, prima di far entrare Fiorello vestito da matrioska. Il mio festival potrebbe anche finire qui, ma per spirito di servizio, l’ho distrattamente seguito a macchia di leopardo, fino all’esecuzione di Bugo di sabato, poi ho staccato e sono andato a letto senza sapere chi ha vinto e senza conoscere la classifica. Ma andiamo ai voti del mio personalissimo cartellino (come usava dire il mitico Rino Tommasi)
Gaudiano - “Polvere da sparo” - 6,5 - Si presenta con un vestito indaco che pare George Mc Fly al ballo “Incanto sotto il mare”. Attendo con ansia che almeno una strofa della canzone reciti : “Ehi tu porco, levale le mani di dosso”, rimanendo deluso. Vincente al venerdì sera, risorgerà di domenica.
Elena Faggi - “Che ne so” - 4,5 - Sfoggia un vestito argenteo che pare sponsorizzato dal domopak, evidenziando degli occhioni azzurri e uno sguardo della profondità di una pozzanghera. Ricorda vagamente la prima Arisa, 104 interventi estetici fa. Se non lo sai tu, figurati io.
Avincola - “Gol” - 5 - Berretto blu come Lucio Dalla, non sappiamo se è un omaggio al cantante, visto che è la sera del 4 marzo. Si propone con un vestito che lo fa sembrare un incrocio tra Mario Bros e uno Stabilo Boss arancione. Ricorda vagamente Stefano Nosei, quando faceva le parodie al salotto di Costanzo. Una parte del testo recita “magari facciamo gol vinciamo la partita” e capiamo subito che non è stato scritto da Marco Giampaolo. Canzone orecchiabile, che evoca atmosfere che sono un mix tra “Fiki Fiki” di Gianni Drudi e “Sarà perché ti amo” dei Ricchi e Poveri.
Folcast - “Scopriti” - 7 - Abbigliato con un vestito ambrato con effetto cromatura, mostra una faccina pulita e propone atmosfere vagamente blues.
Arisa - “Potevi fare di più” - 6,5 - Fa il suo ingresso all’Ariston vestita da tubetto di smalto, pare un manga. La voce e l’interpretazione meritano in ogni caso la sufficienza. Sopravvive al festival, malgrado il Mago l’avesse reiteratamente pronosticata vincente. Survivor.
Colapesce e Di Martino - “Musica Leggerissima” - 5 - Canzone piatta con atmosfere anni ‘70. A me questi due ricordano una orrenda copia degli Oliver Onions. Uno pare un incrocio tra Ben Yedded del Monaco, Valerio Staffelli e Alan Sorrenti. Si presentano con pattinatrice al seguito.
Zlatan Ibrahimovic - 7 - “Puoi togliere un ragazzo dal ghetto, ma non il ghetto dal ragazzo”. Può stare sui coglioni, ma uno che, partito da un ghetto, figlio di immigrati, con la sola forza della sua volontà e della fiducia in se stesso, arriva per anni ad essere tra i migliori al mondo nel suo settore, merita rispetto. Sul parco dell’Ariston non brilla, ma fa quello che deve fare. Interpreta il suo personaggio e fa salire l’audience. A tratti, alla prima uscita ricorda Celentano. L’ultima sera, lascia un messaggio, che nella cultura italiana fatica ad attecchire. Il fallimento fa parte del successo e il non provare è più grave del fallire.
Aiello - “Ora” - 5 E’ più rom di Zlatan. Canta come l’ex ministro Guidi.
Fedez / Michelin - “Chiamami per nome” - 5 - Francesca Michelin è pettinata come un playmobil, Fedez sembra il Conte Max tatuato.
Loredana Bertè - “Figlia D” - 7 - Pare un incrocio tra la fata turchina e la nonna delle Winks. Osservando la sua performance, mi risveglia alla mente il ricordo di Muhammad Alì, tremante e fiaccato dalla malattia, in veste di teodoforo alle Olimpiadi di Atlanta del 1996. Ha un oceano scuro di sofferenza negli occhi che rievoca l’ultimo Maradona. E ci fa pensare che il tempo è impietoso anche con la pura grandezza.
Max Gazzé - “Il Farmacista” - 7.5 - Appare vestito da Leonardo, cantando la stessa canzone delle ultime quattro volte. Con la citazione di Frankestein Junior (“Si può fare”) guadagna l’ampia sufficienza.
Noemi - “Glicine” - 7 La prima serata se non l’avesse aiutata Amadeus a scendere, era sempre sulle scale. Ha un timbro che ci piace e poi è quella che cantava: “Che bello è quando esco di casa, per andare allo stadio a vedere la Robur” foriero di dolci ricordi tra cui, tra gli altri, un gol di Del Grosso su punizione a Grosseto e del ritorno del Siena in Serie A. Sembra ieri e invece sono passati quasi due lustri. Nostalgia.
Achille Lauro - “Solo noi” - mah - Piange sangue, si veste da sposa, si placca d’oro. Per me ha bisogno di un logopedista. L’incubo vero è che tua figlia ti porti a casa uno così e che l’omicidio sia ancora considerato reato. Ma magari saluta sempre.
Madame - “Voce” - 5.5 - Dice abbia 100 milioni di visualizzazioni sui social. La mia no. Canzone inascoltabile.
Maneskin - “Zitti e Buoni” - 5 - Conosco i Maneskin dal loro esordio a X Factor. Il timbro e il carisma di Damiano sono un dato di fatto, ma la canzone è bruttina.
Ghemon - “Momento perfetto” - 5 - Ma chi è? Il momento perfetto è quando si leva dai coglioni.
Coma cose - “Fiamme negli occhi” - 5.5 - Brutta copia ammodernata dei Jalisse.
Annalisa - “Dieci” - 10 anche il voto. L’orario era tale da dover tenere l’audio basso e la canzone l’ho sentita poco e a tratti per dare un giudizio, ma il suo look da fascia protetta giustifica il fatto di aver fatto tardi.
Renga - “Quando trovo te” - 6 - Anche lui, come la canzone di Arisa, poteva fare di più.
Fasma - “Parlami” - 6+ - Vestito da mafioso, sembra un giovane Gaetano Pedulla’, quando parla al telefono con chi gli fa gli scoop del mercato. Non a caso nella canzone ripete all’impazzata parlami, parlami… e alla fine è anche orecchiabile.
Orietta Berti - “Quando ti sei innamorato” - 7 - Era 29 anni che non partecipava. Presenta una canzone di I. Jones e A. Angela già vecchia nel 1960. E’ la suocera che tutti vorremmo avere. Sprizza dolcezza da tutti i pori. Splendida quando chiede di duettare con Erman Metal e i Naziskin.
Wrongonyou - “Lezioni di volo” - 5 - Al momento in cui scrivo non ricordo se è un singolo cantate o un gruppo. Un uomo o una donna. Insomma, mi ha impressionato.
Greta Zuccoli - “Ogni cosa di te” - 6 - Bella voce, carina, si presenta vestita da Cappuccetto Rosso.
Davide Sciorti - “Regina” - 6,5 - Atmosfere evocative della sigla di Kojak. Manca solo il chupa chups.
Dellai - “Luca” - 7 - I due nipotini di super Slot dei Goonies confezionano una canzone allegra, giovanile e orecchiabile.
Gaia - “Cuore amaro” - 5 - Occhi azzurri bellissimi, ritmi arabeggianti, sincopati, un mix tra un Nescafè e una Zedda Piras. La canzone fa abbastanza... (fuoriclasse brasiliano, dalla faccia pulita, che ha giocato nel Milan e nel Real Madrid).
Stato Sociale - “Combat Pop” - 7 - Ma che senso ha, volere sempre troppo, pagare sempre il doppio. Ci piace.
Fulminacci - “Santa Marinella” - 6,5 - Faccina pulita, chitarra, melodia, non veste di stracci, li mortacci.
Rappresentante di Lista - “Amare” - 5 - La cantante ha un timbro che ricorda Carmen Consoli, la canzone sa onestamente di poco.
Malika Ayanee - “Ti piaci così” - 6 - Ha una voce bellissima, ma alla prima serata si presenta vestita da monturato dell’Onda.
Elodie - “Una Dea” - 9 - Ridefinisce la mia personale definizione di sogno erotico.
Ermal Meta - “Un milione di cose da dirti” - 6.5 Il Luca Barbarossa di Fier, parla l’italiano molto meglio di Marcella Bella.
Extra Liscio - “Bianca luce nera” - 8 - Alla bianca luce nera noi preferiamo la luce bianconera, ma con il remake di Rosamunda e il loro spirito da zingarata hanno definitivamente conquistato il nostro cuore.
Bugo - “E invece sì” - 5.5 - E’ un incrocio tra Pirlo e Cecchetto. Come Gervasoni, ha rischiato di rimanere offeso.
Aquila - 8 - Da clone del Caiata a vincitore di Masterchef 10.
Antonio - 7 - Campione di self confidence, raggiunge la finale, ma manca la zampata finale.
Irene - 9 - Si gioca tutto, facendo piatti improponibili nel menù finale, ma è davvero un brutto anatroccolo trasformato in cigno.
Monir - 10 - Forse il concorrente che ho amato di più di tutte le 10 edizioni di Masterchef (anche se ne ho viste 9). Parla quando sarebbe meglio tacere, fedele a se stesso e al suo personaggio, si fa volere bene da tutti e ci regala momenti magici. Vincitore morale di Masterchef e premio Wiatutti del 2021.
Cannavacciuolo - 9 - Un po’ Bud Spencer, un po’ Gevorkian, molto chef, si becca spesso con i suoi colleghi. E quando c’è da mangiare non si tira mai indietro.
Locatelli - 8,5 - Savoir faire da consumato lord anglosassone, ha il merito di dare una chance a Monir. Pensa cosa ci saremmo persi, se non gli avesse firmato il grembiule grigio.
Barbieri - 7,5 - Il decano dei giudici di Masterchef, fedele a se stesso, incarna perfettamente il ruolo del professore pignolo e scassacazzo.
Alanphilippe - 7 - Prova a giocarsela da protagonista fino in fondo, onorando al meglio la maglia di campione del mondo, ma viene schiantato in Via Santa Caterina
Van Aert - 8 - Reduce dalla preparazione in altura, alla prima gara stagionale si spende generosamente a tirare il gruppo di testa, ma nel momento topico non ne ha più.
Van der Pool - 10 - mi sta sul cazzo, perché tifavo il suo rivale Van Aert, ma prima alle Tolfe e poi a mezzo di Via Santa Caterina pianta due scatti da fuoriclasse autentico.
Ma come si concia tutte le volte Achille Lauro? Mah... stavo mangiando la pizza... vi giuro che mi ha fatto passare l‘ appetito dallo schifo...
RispondiEliminaMarco
Alanphilippe: 5,5 - è francese e mi sta sui coglioni. Detto questo è un corridore indisponente e che fa troppi versi i bici, anche pericolosi. E poi SOPRATTUTTO nella fufga a setta NON tira praticamente mai. un furbino.
RispondiEliminaVan Aert - 8 - coraggioso e battagliero. prima corsa dopo tre settimane di altura e quindi un po' imballato sul ritmo gara; ma comunque c'è e fa quarto. resta UN FENOMENO. ps ieri ha starvinto a camaiore in volata........
Van Der Poel - 10 e lode - IM-PE-RIO-SO, incredibili i suoi scatti, stanno ancora riparando le lastre... UN FENOMENO o IL FENOMENO, per me al pari del suo collega in giallonero. mi garba da matti come corre.... la sua attitudine deve essere da esempio per i giovani d'oggi.
Stefano l'espertissimo di ciclismo - d.s. da 15 anni
Nibali correva? O cantava?
RispondiEliminaP.s. un campione vero, voto 9
Frengo