Ed eccoci qua, all'ennesimo tentativo di violare per la seconda volta il Rastrello (sigh!). Contro il Como ci aspettiamo una partita volitiva, di carattere, di voglia. E però poi leggiamo un'intervista all'allenatore dei lacustri...
Ganzo questo Marco Banchini, Mister del Como riconfermato dopo il buon campionato passato. Nel suo girovagare, è stato anche il secondo di Scàzzola a Siena, senza che io ne abbia avuto il minimo ricordo: ciò è sicuramente il segnale di quanto (non) mi appassionava quella squadra di amebe "allenata" da quell'ectoplasma in panchina.
Banchini invece pare di diversa scorza. Idee chiare, riferimenti pallonari importanti (il mito Bielsa), no giro palla, no forma ma sostanza: finalmente qualcuno che pare essersi sganciato dalle filosofie del momento, quelle integraliste dei figli di Guardiola. Merito anche di una certa apertura mentale, acquisita nella scoppiettante carriera da allenatore, che ha visto toccare Albania, Malta ma soprattutto Isole Vuanatu.
Breve intermezzo geografico.
La Repubblica di Vanuatu (ex Nuove Ebridi) sta laggiù, "vicino" all'Australia, alle Fiji ed a poco altro. La capitale è grossa suppergiù come Siena, si parla il bislama (?) e tutta la popolazione è grande circa come un quartiere di Milano. Non un postaccio, a occhio e croce.
Una delle migliori squadre di Vanuatu e dell'Oceania è il grande Amicale Football Club, squadra che, appunto, ha allenato anche il nostro Banchini, nell'annata 2015-2015, vincendo anche il campionato e la coppa nazionale. Squadra, quella, piena di giocatori italiani dal nome "altisonante" (Boerchio, Nasali, Perrone, Principali, Lionetti), che dopo una onesta carrera nelle serie inferiori itagliane, passata in fangosi campetti di periferia, si sono concessi il lusso di questa strippata fatta di partite (poche), bagni in un mare meraviglioso, tour nella natura rigogliosa, residenza in un prestigioso resort. Tutta gente arrivata fin lì, chiaramente, su chiamata dell'amico Mister.
Solo per questo, Banchini ci sta simpatico.
Ma in più, ci garba molto la sua filosofia di vita. Uno che è abituato a essere giudicato dai fatti e dai risultati, che ha una testa aperta alle novità, che ha preferito vivere almeno qualche sprazzo da protagonista in campionati minori che fare lo schiavo a qualche "allenatore" pompato (vedi Scàzzola, appunto) in patria. Sentite che belle le sue parole, parlando dell'esperienza transoceanica: "Ecco, gli allenamenti solo alle 7 di sera o alle 6 del mattino perché negli altri orari era impossibile per il troppo caldo. Il calcio lo sentono tantissimo. Non in tutti i paesi chiaro, ma in Australia, nelle Fiji, nella stessa Vanuatu è così. La cosa bella è che le partite del sabato (generalmente 3, in tutto sono 5 a giornata) vengono fatte tutte sullo stesso campo, quindi potete immaginare quanta gente! Con due dollari australiani riempiono uno stadio. La partita è considerata l’evento della settimana, con musica, bancherelle e tanto entusiasmo. Poi per noi è stata pure un’avventura strana. Eravamo tanti stranieri in squadra quindi all’inizio ovunque giocassimo tutti ci fischiavano: non gli andava bene che il nostro presidente ci pagasse mentre purtroppo tante persone giocano per 'un pugno di riso'. E, alla fine invece, dopo varie partite e successi tutti ci applaudivano".
Ovvia, Banchini, ci garbi. Soprattutto se oggi perderai.
oggi,invece,sbancherà il rastrello con goal a tempo scaduto,su autorete e dopo rigore sbagliato dei locali 5 minuti prima.
RispondiEliminale quote vogliono questo!