Vale a dire una domenica di primavera subito prima di Pasqua di un anno diverso da tutti gli anni precedenti, nella quale la meravigliosa squadra del duo Sala/Gabetta, quella di "Mancini, Macchi, Pinton" per intenderci, scese in riva al lago (un ramo del lago di Como...) per giocarsi un mattoncino di promozione al Rigamonti. Rigamonti che dovrebbe essere stato uno del grande Torino scomparso nella strage di Superga nel 1949 e che ha dato il nome a diversi stadi lombardi. Sempre naturalmente che il Rigamonti di Lecco sia lo stesso di Brescia e non sia invece un tizio che per passatempo si divertiva a dipingere strisce sulle montagne. A tal proposito, vi inviterei a soffermarvi un attimo, dedicandomi circa quattro minuti della pausa caffè del vostro venerdì mattina, sulla canzone "Quel giorno di pioggia" dei Sensounico, dedicata proprio al grande Torino e al giorno delle sua fine, che lo so non c’entra niente con Lecco - Siena, ma visto che si parlava di Rigamonti mi pareva ci stesse bene; almeno un pochino. Anche perché, senza abusare troppo della mia memoria da quarantenne irrimediabilmente corrosa da vino e liquori, mi pare fosse un giorno di pioggia anche quel 16 aprile là. E poi un foglio A4 (come la macchina, ma soltanto per un caso di non voluta omonimia, immagino) è difficile da riempire pensando soltanto ad un Lecco - Siena da mezza classifica del 2019, quindi un po’ di divagazione non fa mai male. Rivangando i ricordi, in contemporanea con la nostra sconfitta lombarda, il Pisa e il Cittadella vinsero, mentre la Lucchese pareggiò con quei simpatici dei nostri fratellini reggiani. Ma a quel punto a Lucca erano già fuori dai giochi, quindi l’ho citata soltanto perché l’ho trovato scritto su internet. E poi non ricordo nemmeno chi abbiamo come centrocampisti quest’anno (per forza, sono 200!), figuriamoci se rammento i risultati di una giornata di campionato giocata 19 anni fa. E se mi soffermo un attimo a pensare a quanto male faccia il numero 19 abbinato alle parole "anni" e "fa", mi vengono veramente le lacrime agli occhi.
Ma bando alle ciance e passiamo a presentare l’avversario, visto che questa rubrica avrebbe un nome e uno scopo ben precisi ed invece tratta spesso argomento futili, inutili e qualunquisti. Innanzitutto, è opportuno precisare che Lecco è un comune italiano di quasi 50.000 abitanti, capoluogo dell’omonima provincia dal 1992. Quindi, segnatevelo da qualche parte, Lecco è una città e non la prima voce del verbo leccare. Ergo, le classiche battute di sempre sarà bene evitarle, tanto più che Lecco non c’entra assolutamente niente col Benfica. Una è quasi in Svizzera, mentre l’altra è in Portogallo; pertanto, se non arriva Silvio anche lì (a proposito di Benfica…), dubito che le due compagini si possano mai incontrare. Poi che c’entra, se il derby più sentito da quelle parti è Como - Lecco che più che una partita di calcio sembra una domanda, non è mica colpa nostra. Come lecchi non lo sappiamo e purtroppo, considerate le troppe fedi al dito, non lo sapremo mai. A meno che non si stia parlando di un cane o di un cammello, animale che da quelle parti non ce l’hanno nemmeno al giardino zoologico. Le divise della quadra sono di un insolito abbinamento cromatico, che ogni volta ci penso mi fa riflettere. Ma con quanti colori ci sono nel mondo, tipo dalla A di Acquamarina alla Z di Zaffiro, che bisogno c’era di utilizzare il celeste in accoppiata col blu? Se ci pensate bene, non torna neanche nei cori della curva, che infatti se ne sta zitta per buona parte della partita oppure canta pezzi di Davide Van der Sfoos, il quale, pur non essendo proprio di Lecco, risulta sempre meno pesante di Alessandro Manzoni. Ma poi ce la vedete una curva di Ultras recitare il "5 Maggio" su un calcio d’angolo avversario, al posto dei soliti fischi? No di certo, quindi meglio il silenzio, intramezzato al massimo da qualche strofa di Yanez de Gomera (se regordet cume l'era?).
Ovvia, il foglio è quasi finito e io non ho detto praticamente niente di sensato. Anche questo avvio di campionato per la Robur ha avuto poco senso: 6 goal presi, 3 fatti, due sconfitte e una vittoria piuttosto casuale. E tante tante tante rotture di coglioni. A pensarci bene, abbiamo avuto una marcia praticamente identica a quella del Lecco: anche loro infatti hanno perso due volte e vinto una, incassando 8 goal a fronte dei 3 segnati. Quindi è quasi uno scontro diretto. Tra poveri, ma diretto. A dirla tutta però, gli avversari del Lecco (Arezzo, Pro Vercelli e Novara), almeno sulla carta, confermate anche dal nostro mister Dal Canto (occhio Mister perché a passare da Dal Canto a Dal Cantero ci metti un attimo), erano ben più quotati dei nostri Olbia, JU23 e Carrarese. Ed invece s’è fatto di molto schifo anche con loro. In conclusione, che altro aggiungere? Spero proprio di essere qua fra 19 anni a scrivere di questa partita, parlando di quell’anno che finalmente tornammo in B... Seh vabbè, non ci crede nemmeno il correttore di Word!
Siena - Lecco: visto che il Rastrello, popolato da gente squallida, boriosa e mai contenta, impaurisce i nostri baldi giovani in maglia bianconera, vediamo se la terra lombarda, regione nella quale dovremo tornarci almeno dieci volte quest’anno (tanto vale trasferirci su) è in grado di restituirci un po’ di brio, un po’ di vivacità e soprattutto quei punti che mancano al nostro bilancio. Possiamo mettere in panchina D’Ambrosio e togliergli la fascia? Dai ragazzi su, l’hanno capito anche le pigne dei pini che fa soltanto casino! Ma il Monza questo non lo vuole? Boh, visto che compra tutti, uno più uno meno…
Saluti, baci, cordialità e sempre forza Siena!
Siena - Lecco: visto che il Rastrello, popolato da gente squallida, boriosa e mai contenta, impaurisce i nostri baldi giovani in maglia bianconera, vediamo se la terra lombarda, regione nella quale dovremo tornarci almeno dieci volte quest’anno (tanto vale trasferirci su) è in grado di restituirci un po’ di brio, un po’ di vivacità e soprattutto quei punti che mancano al nostro bilancio. Possiamo mettere in panchina D’Ambrosio e togliergli la fascia? Dai ragazzi su, l’hanno capito anche le pigne dei pini che fa soltanto casino! Ma il Monza questo non lo vuole? Boh, visto che compra tutti, uno più uno meno…
Saluti, baci, cordialità e sempre forza Siena!
Mirko
Quell'anno non c'ero. C'ero invece nel 98 quando a Lecco vincemmo 1/0. In un tempo da cani, subito un gol (forse 3' non erano trascorsi) e poi per tutta la partita a reggere in difesa per portare a casa quel prezioso risultato. Speriamo sia così anche domenica.
RispondiEliminaE pensare che adesso c'è gente che ti vuole insegnare come tifare, cosa dire e quando dirla, se applaudire o fare bau bau, gente che non ha la minima idea di cosa sia stata la Robur e di cosa può tornare ad essere senza tutta questa arroganza e ignoranza
RispondiEliminaDomani Guberti e Vassallo non ci saranno perché affaticati... Il risultato a mio avviso e' già scritto. Ciao Mister.... ��
RispondiEliminaLecco fa rima con Recco, con secco, con becco, con Cecco, con salamelecco. Confido in Confente.
RispondiEliminaUn punticino sarebbe gradito.