"Comportamento ideologicamente e ossessivamente orientato". Così il GIP definisce l'attività del vero deus ex machina del sistema Bibbiano, Federica Aghinolfi, responsabile del servizio sociale dell'Unione della Val d'Enza, in riferimento all'ormai celebre e tristissimo episodio di una minore affidata alla ex fidanzata della Aghinolfi stessa all'interno di una famiglia omosessuale. Le due donne affidatarie avrebbero "imposto un orientamento sessuale alla minore vietando tassativamente di lasciarsi i capelli sciolti", in quanto ritenuto dalle due matrigne atteggiamento di vanità e richiamo per i maschietti a scuola. In relazione alla figura della dirigente, si legge ancora fra le carte processuali che "sono state la sua stessa condizione personale e le sue profonde convinzioni ad averla portata a sostenere con erinnica perseveranza la “causa” dell’abuso da dimostrarsi ad ogni costo". Uno dei papà cui la Aghinolfi sottrasse i figli, sconvolto dalla misura dei servizi sociali, chiese il perché: "Mi dissero che io ero omofobo. E che dovevo cominciare ad abituarmi alle relazioni di genere". Così si arriva alla estrema conclusione, al malato obiettivo dell'invasata Aghinolfi, secondo le parole del GIP: "Costruire un’avversione psicologica dei minori per la famiglia di origine".
Riassumiamo:
1) Obiettivo: dimostrare - pare attraverso pratiche illegittime - che i minori di famiglie per lo più in critiche condizioni economiche ricevessero violenze ed abusi, per poi girarli a coppie amiche.
2) Metodo: una "furia erinnica verso la famiglia tradizionale e patriarcale", amplificandone le criticità per farle necessariamente diventare indice di patologia.
3) Ideologia: un pregiudizio antifamilista, specificatamente nella figura dei padri, come base ideologica deviata e distorta di quel mondo Lgbt cui la Aghinolfi appartiene e del quale è fervente attivista.
Ancora il GIP spiega meglio il concetto, a proposito di un'altra minore data in affidamento dalla Aghinolfi ad una coppia omosessuale: "La bambina viene fatta oggetto di vessazioni psicologiche del tutto gratuite e nemmeno correlate a comportamenti indisciplinati della stessa, ma esclusivamente condizionati dall’esigenza di denigrare i genitori naturali ovvero dall’utilizzo della piccola come bersaglio di sfoghi o di rabbia dell’una o dell’altra affidataria".
2) Metodo: una "furia erinnica verso la famiglia tradizionale e patriarcale", amplificandone le criticità per farle necessariamente diventare indice di patologia.
3) Ideologia: un pregiudizio antifamilista, specificatamente nella figura dei padri, come base ideologica deviata e distorta di quel mondo Lgbt cui la Aghinolfi appartiene e del quale è fervente attivista.
Ancora il GIP spiega meglio il concetto, a proposito di un'altra minore data in affidamento dalla Aghinolfi ad una coppia omosessuale: "La bambina viene fatta oggetto di vessazioni psicologiche del tutto gratuite e nemmeno correlate a comportamenti indisciplinati della stessa, ma esclusivamente condizionati dall’esigenza di denigrare i genitori naturali ovvero dall’utilizzo della piccola come bersaglio di sfoghi o di rabbia dell’una o dell’altra affidataria".
Di tutta la merda con cui si entra a contatto se si approfondisce la storia dell'horror Bibbiano, il documento che mi ha colpito di più è uno scambio di opinioni fra il PM Valentina Salvi ed il GIP Luca Ramponi, in merito al numero degli indagati da tenere agli arresti domiciliari. Ad oggi otto, ma solo perché il GIP ha messo un freno alle richieste del PM, che aveva ravvisato anche nella condotta di altri indagati dolo nelle gravi lesioni psicologiche subite dai bambini. Ramponi però riferisce che "pressoché tutti gli indagati hanno alle spalle gravi storie di sofferenza": stupri, dipendenza da alcool, maltrattamenti paterni, matrimoni infelici, problemi con i figli; e per questo sono minimamente da garantire. Già, questa è la (triste) storia della truppa che, per anni, ha deciso la storia di centinaia di minori strappati alle proprie famiglie! Ancora Ramponi: "E' ragionevole ipotizzare che il vissuto personale e la storia famigliare li abbiano condizionati" nella ossessiva ricerca dell'abuso ad ogni costo.
Ed in più, l'essersi affidati in toto alla Hansel e Gretel non ha fatto che peggiorare la situazione. Gli assistenti sociali "agivano influenzati da un pregiudizio e da aprioristiche convinzioni in tema di abuso". Tutti al lavoro "fermamente convinti della superiorità del proprio metodo", in collaborazione con psicoterapeuti convertiti alla causa dell'abusologia coatta.
Davvero un bel quadretto, se fosse confermato... Personalità disturbate, complessi di superiorità, ideologia compulsiva, pregiudizi e scuole di pensiero. Il tutto sulle spalle di minori e spesso delle loro famiglie naturali.
Complimentoni.
PS. Onde evitare inutili fraintendimenti, qui non si vuole chiaramente demonizzare un intero mondo, come quello Lgbt, variegato e fortemente democratico. No, si vuole soltanto verificare come, a partire da un substrato di credenze, per certe persone si possa passare all'invasamento ed all'ossessione. Soprattutto quando esistano interessi materiali a sostenere queste attitudini.
Complimentoni.
PS. Onde evitare inutili fraintendimenti, qui non si vuole chiaramente demonizzare un intero mondo, come quello Lgbt, variegato e fortemente democratico. No, si vuole soltanto verificare come, a partire da un substrato di credenze, per certe persone si possa passare all'invasamento ed all'ossessione. Soprattutto quando esistano interessi materiali a sostenere queste attitudini.
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