Prendiamo ad esempio quello di Carlo Magni, responsabile di UILCA, uno dei sindacati che nel passato sono stati tacciati di non spingere più di tanto sull'acceleratore della critica ai Potenti, al tempo della Siena da bere. Ora, non so se qualcosa sia cambiato, oppure se le condizioni dei dipendenti stiano diventando così critiche che qualcuno sia stato "costretto" ad esporsi. Ma sta di fatto che questo documento a mio avviso merita di essere messo in rilievo. Ah, il virgolettato è quanto riportato dal Sig. Magni, per cui, eventualmente, incazzatevi con lui...
IL BILANCIO
Consisterebbe per lo più in una "traduzione concreta di un Piano di Ristrutturazione basato in maniera pesante e definita sul taglio dei costi operativi, sia in termini contrattuali che in termini di risorse umane". Attenzione, questa cosa del bilancio della banca non è stata analizzata a fondo, a nostro parere. I numeri "tornano" (???), ma a che costo? E soprattutto, quanto del peso di un bilancio più snello ricade sulle spalle di chi ha uno stipendio più o meno normale?
LE STRATEGIE
Al di là ed oltre i numeri vergati sulle colonne di un bilancio, come sono giudicate le strategie orientate alla crescita dei ricavi, all’incremento della produttività commerciale, ed alla individuazione di nuovo modello organizzativo per la Banca? "Indefinite", ecco come. Ed effettivamente la sensazione, alla fine dell'assemblea, è stata proprio quella di trovarsi davanti ad un futuro (anche molto prossimo) in cui di strategie di crescita non si è minimamente discusso, mentre "assoluta" è stata la "certezza sugli effetti derivanti dal contenimento del costo del lavoro".
LE INCERTEZZE DEL TAGLIO DEI COSTI
Bilancio quindi tutto (o quasi) basato sull'abbattimento dei costi ed alla chiusura di molti sportelli, con conseguente sfoltimento di personale. Ma un aspetto forse non ben valutato dalla governance è quello legato "agli impatti della contrazione dei livelli occupazionali e dei presidii fisici delle unità operative". Già, proprio così... di solito le aziende che mandano a casa i propri collaboratori sono quelle che non hanno lunga vita sul mercato...
LE SPESE SUPERFLUE
Una cosa invece pare che seguiti imperterrita un po' come ai vecchi tempi, ovvero "le spese legate alle consulenze esterne", che "continuano ad incidere in maniera significativa". Sebbene "spesso risultano del tutto superflue".
LA FLESSIONE DELLE COMMISSIONI
Cala - e non può che essere così, aggiungiamo noi - l’unica voce sul versante dei ricavi che negli scorsi esercizi appariva in leggero miglioramento - quella relativa alle commissioni - ora anch’essa in flessione, "nonostante il duro lavoro della Rete Distributiva".
L'EVIDENTE PEGGIORAMENTO DEL CLIMA AZIENDALE
Malgrado i diversi risultati a cui è pervenuta l'indagine che, sul medesimo argomento, è stata commissionata dalla Banca ad una società di consulenza, si constata un "evidente peggioramento del clima aziendale interno", a causa delle "insostenibili pressioni commerciali esercitate sui Dipendenti". "E' necessario, a nostro avviso, che sulla gestione delle politiche di vendita si registri una vera e propria inversione di tendenza, soprattutto adesso che è stato sottoscritto fra le parti sociali un importate Protocollo sulle Politiche Commerciali, perché non è agendo in maniera invasiva e reiterata sull'operatività dei Dipendenti che il conto economico del Monte dei Maschi verrà risanato". Punto sul quale varrebbe la pena soffermarsi, per verificare nello specifico quali siano le "insostenibili pressioni commerciali esercitate sui dipendenti".
IL COSTO DEL RISANAMENTO DEL BILANCIO
"I principali soggetti che hanno pagato di tasca propria per rimettere in piedi l’Azienda, sono i Lavoratori del Gruppo". Lo testimonierebbe il bilancio stesso, che poggia sul pilastro del taglio del costo del lavoro. Ricordiamo difatti come i dipendenti abbiano profondamente contribuito al processo di risanamento della banca, "soprattutto attraverso l’utilizzo del Fondo di Sostegno al Reddito e la significativa decurtazione delle poste salariali, dirette (solidarietà) ed indirette (Tfr)".
LA RIDUZIONE DEGLI STIPENDI DEI MANAGER
I dipendenti e tutte le organizzazioni sindacali "sostengono da anni che occorre arrivare a una ulteriore riduzione ed a un contingentamento degli stipendi dei componenti di tutto il Top Management, il quale "continua infatti a percepire - pur nel rispetto dei tetti previsti dalla normativa in vigore - livelli retributivi non coerenti con gli indirizzi in proposito espressi dalle Autorità di Vigilanza nazionali ed europee, che legano le remunerazioni - anche quelle fisse - ai risultati aziendali conseguiti in forma consolidata". Operazione ancora più necessaria alla luce della pesante ristrutturazione degli ultimi anni e dell'ingresso dello Stato nella proprietà della banca. "La situazione citata richiede pertanto uno sforzo molto più incisivo rispetto a quanto invece evidenziato nella ricordata Relazione sulla remunerazione".
"Il Piano di Ristrutturazione di Mps prevede un ridimensionamento delle strutture organizzative che porterà ad una riduzione di circa 5.500 lavoratori entro il 2021. Lo segnala una nota diffusa dalla banca, nella quale si precisa che 4.800 uscite avverranno attraverso l'attivazione del Fondo di Solidarietà, 450 saranno legate alla cessione o chiusura di attività e 750 deriveranno da turnover fisiologico. Le nuove assunzioni saranno invece 500. Il Piano di Ristrutturazione 2017-2021 del Monte dei Paschi di Siena prevede il raggiungimento al 2021 di un utile netto superiore a 1,2 miliardi di euro, con un Roe pari al 10,7%. "Il rilancio del business commerciale - segnala Mps - si concentrerà sulla clientela Retail e Small Business, facendo ricorso ad un modello di servizio maggiormente semplificato, caratterizzato da un elevato livello di digitalizzazione". Il nuovo modello operativo, inoltre, si focalizzerà su una "maggiore efficienza", con una riduzione delle filiali dalle 2 mila del 2016 alle circa 1.400 previste al 2021 e una riduzione di circa 5.500 unità del personale. Le spese amministrative, infine, scenderanno nell'arco di piano del 26% a meno di 600 milioni di euro".
(Iltempo.it, 5.07.2017)
Guarda Al-Mutanabbi, te lo garantisco, nel mondo fatato dei sindacati ufficiali del Monte nulla è cambiato e di sussulti di orgoglio e di dignità non c'è nemmeno l'ombra. L'intervento di Magni, senz'altro a nome di tutto il sindacato, se non ricordo male è simile a quello pronunciato l'anno scorso all'assemblea di bilancio del Monte e più che un j'accuse senza sconti contro l'azienda appare come un vademecum felpato firmato da un Governatore di Bankitalia attento a non irritare il padrone del vapore.
RispondiEliminaDomanda: ma un Sindacato deve limitarsi, con tratto timoroso, a mettere in evidenza le storture dell'azienda oppure darsi da fare per eliminarle? Un sindacato può ridurre tutta la propria azione a tutela dei dipendenti ad una pioggia di volantini innocui tanto per dimostrare che si muove?
Prendiamo un comunicato fresco fresco del 9 aprile c.m. proprio della RSA Uilca Abruzzo e Molise, che possiamo considerare un archetipo esemplare della pseudo lotta sindacale.
Denuncia varie mancanze del Monte e parla addirittura di "condotte che ci portano all'esasperazione, fino a minare addirittura la salute e al punto da richiedere l'intervento del personale sanitario". Il quadro quindi è drammatico.
Bene, qual è il piano di battaglia di quel sindacato? "Non è possibile tollerare oltre: senza un segno tangibile da parte della Banca non ci sarà esitazione dall'intraprendere ogni azione possibile volta a garantire un clima aziendale sereno". Parole, solo parole lette mille volte. Pensate che questa dichiarazione bellicosa avrà un seguito? Ma neanche per sogno, è solo una balla certificata.
E' da anni che vengono scritte queste bufale, tutto finisce lì. Mai che sia seguita una sacrosanta denuncia all'opinione pubblica del mobber con nome e cognome (sperare in una denuncia penale sarebbe come chiedere a Bergoglio di dire qualcosa di cattolico), mai che sia stato proclamato un giorno di sciopero od organizzata una manifestazione di protesta. Nulla di nulla e stai pur certo Al-Mutanabbi che il prossimo anno sentirai il sindacato rimettere in evidenza gli stessi problemi irrisolti.
I sindacati continuano a prenderci in giro, perché supportano sempre l'azienda quando impone nuovi sacrifici ai dipendenti, lucrando la colpevole acquiescenza degli stessi.
Quando sento le ipocrisie dei sindacalisti io sussulto sì, ma di disgusto.
Non conoscendo le dinamiche interne di MPSI, relativamente ai sindacati, nell'articolo non ho nemmeno tentato di dare un giudizio di merito. Bene ha fatto Sbarra, esponendo chiaramente il suo punto di vista, ad esporto e quindi a "completare" quanto da me riportato. Diciamo che ho preferito mettere in evidenza un documento comunque significativo, almeno nelle intenzioni di "denuncia" di taluni aspetti lavorativi di MPSI. Si è (lievissimamente) discusso del bilancio "positivo" della banca, ma a mio avviso già in queste riflessioni di UILCA ci sono spunti che dovrebbero innescare almeno un dibattito critico ben più ampio. ma siccome già questa è una pia illusione - constatando il quasi generale silenzio-assenso che è seguito all'assemblea - figuriamoci se si punti a vedere qualcosa di CONCRETO dopo qualche dichiarazione "bellicosa".
EliminaCome non sdegnarsi degli scheletri negli armadi conservati dai sindacati dell'arco costituzionale, varie volte da me documentati? Come rimanere indifferenti di fronte alle continue prove del loro doppio gioco?
RispondiEliminaMi limito qui a citare lo "scandalo" Marco Morelli, l'Amministratore Delegato paracadutato con un volo di ritorno dal deus ex machina di Mps, quella JP Morgan che dall'affare Antonveneta ha lucrato avidi guadagni ed immensi e che stata la Casa Madre per anni dell'attuale numero 1.
Ricordo le parole pronunciate da Morelli - che, non scordiamolo, è stato uno dei massimi responsabili dell'attuazione dell'affare Antonveneta - pronunciate in occasione del congresso sindacale della Fabi.
Sfidando l'evidenza dei fatti e infierendo sull'orgoglio e la dignità dei sindacalisti presenti, si è lasciato andare alle seguenti ingiuriose espressioni: “La banca non fa pressioni sul personale per raggiungere gli obiettivi commerciali…ma certo se la gente alle 4-5 del pomeriggio va a casa, la banca i risultati non li farà ". Alias, se la banca continua a imbarcare acqua è colpa dei lavoratori e del contratto che non permette ai valorosi Ceo senza macchia e senza paura di tenere attaccati ai terminali fino a notte inoltrata i lavoratori scansafatiche.
Reazione dei sindacati allo schiaffo imprenditoriale? Il solito "bellicoso" volantino nello stile di quello da me citato sopra, in cui si chiedeva la ritrattazione all'A.D., che naturalmente non è arrivata. Al che i prodi sindacalisti non hanno fatto una piega: anzi, con una faccia di tolle invidiabile, continuano a tenere in palmo di mano il condottiero del Monte, lodandolo per il nuovo Piano industriale ed opponendosi ad ogni rumor di una sua sostituzione.
Tu Al-Mutanabbi continueresti ad aver fiducia in quei sindacalisti e a versare le marchette mensili a loro favore? Eppure i miei colleghi, non so se spinti da misericordia infinita o da infingardaggine cronica compulsiva, continuano a non volere vedere le loro "scappatelle" con l'azienda. E il Monte continua a vivacchiare fra paure e illegittimità.