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martedì 27 novembre 2018

Leopoldelle. L'intervento di Michele Vittori

Uno dei relatori delle ultime Leopoldelle è stato Michele Vittori. Una vita di attività per strada, sporcandosi le mani a gestire e studiare casi spinosi, sempre in aiuto degli ultimi e dei diversi. Insomma, uno di Sinistra, quella vera. E difatti non è un caso che il suo intervento al tavolo di discussione sia stato nei giorni successivi strumentalizzato in modo sorprendente da una sinistra che le mani - ahimè - non se le sporca più da anni.

Ero alla mia prima Leopoldella. Spero la prima di una lunga serie. 
E grazie all'ideatore, ai relatori e al pubblico questa edizione entrerà nella storia. 
Perché primo e ancora unico momento di confronto libero e orizzontale su un cambiamento epocale nella storia amministrativa e politica senese. 
A pochi mesi dalle elezioni di Giugno si è cercato di capire cosa sia stato il voto locale e cosa è e potrebbe essere la nuova amministrazione del "cambiamento". 
Ho portato il mio contributo di candidato a consigliere per Potere al Popolo. Ho cercato di portare l'attenzione su sistemi di potere e gestione della cosa pubblica, nonché di modi di fare politica, che arrivano dagli anni '80 e potrebbero non essere affatto mutati. Ho indicato il mio contributo alla salute della mia città: l'attenzione e le pratiche a favore degli ultimi, che stanno aumentando di numero e di gravità di condizioni di vita. 
L'attuale Amministrazione non ha dato segnali positivi in questa direzione. Siamo ancora alla tarantella dei gruppi e gruppetti di interesse e alle logiche di spartizione di potere e poltrone tra dimensione locale e nazionale. 
La strada è lunga e impegnativa, questa città non è libera, né liberata, fino a che gli schieramenti non saranno chiari, puliti, netti, formati da cittadini disposti a metterci la faccia pulita e la determinazione necessaria. 
Le ultime Leopoldelle hanno fatto un piccolo grande passo di analisi, disincanto e riflessione. 
Per me, né psicodramma, né opportunità: l'impegno continua, e forse le prossime elezioni saranno davvero quelle decisive. 
Ma nel frattempo la città deve svegliarsi davvero: la gravità della situazione in arrivo forse non è a tutti chiara.

Michele Vittori

1 commento:

  1. La saluto Vittori. Io non sono senese e non la conosco, ma leggo che appartiene ad uno schieramento politico distante anni luce dal sottoscritto, anticomunista convinto.
    Però su un argomento fondamentale abbiamo lo stesso sentire: l'avvertenza del pericolo mortale rappresentato dai massimi poteri economico-finanziari-politici sovranazionali che adorano il dio bifronte denaro/potere e che da tempo stanno sferrando un attacco micidiale contro le società democratiche per privarle del libero arbitrio e assoggettarle ad un unico pensiero dominante liberticida. Non dobbiamo nasconderci che la regia del disegno luciferino è opera della massoneria internazionale, che nei suoi più alti gradi è solita rendere onore al suo dio, quel satana cui s'ispira (tranquilli, non mi invento niente: a cosa credete che alludano i Gran Maestri quando dicono di dedicarsi allo studio dell'esoterismo?).
    Quel formidabile apparato liberticida ha dato prova della sua forza anche in quel di Siena, in particolare nelle tristi vicende del Monte dei Paschi. Volete un nome? JP Morgan, la super banca d'affari americana che ha fatto il bello e il cattivo tempo all'epoca di Antonveneta (anche oggi peraltro continua ad essere di casa a Rocca Salimbeni), lucrando centinaia e centinaia di milioni di euro di provvigioni le più variopinte. Volete una prova del suo potere? E' sufficiente citare il fatto di avere imposto al Pd suo vassallo l'Amministratore delegato in carica, il suo uomo Marco Morelli, uno dei massimi responsabili della tragedia Antonveneta, checché se ne dica.

    Eppure su questo ed altri aspetti importanti la fa da padrone il silenzio assoluto. Posso capire quello della sinistra di governo, che è la vessillifera dei poteri forti, meno quello dei partiti del centro-destra.
    Inspiegabile rimane quello della nuova amministrazione comunale, nata all'insegna del rinnovamento e della trasparenza. Inquietante addirittura è il mutismo di quei rappresentanti gialli e verdi che devono il loro seggio in parlamento al cancan fatto in campagna elettorale contro il Sistema Siena.
    Sconsolatamente mi viene da pensare che se a Siena nemmeno adesso si riesce a respirare un'aria tersa perché non si vuole abbandonare l'inveterato sistema omertoso, vuol dire che il bubbone che ha distrutto la banca e drenato buona parte della risorse dell'intera città fa parte del dna della società senese, che non trova il coraggio di esprimersi in libertà e autonomia.
    Amici senesi, guardate che l'Unione Sovietica non esiste più, prendete coscienza che la pubblica manifestazione del proprio pensiero è indispensabile non solo per una personalità matura e responsabile, ma per costruire una società libera ed equilibrata. Solo contrapponendo idee forti e convinzioni profonde alla rivoluzione globalista in atto la si può contrastare.
    Perché non cominciare a firmare i commenti col proprio nome e cognome?

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