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martedì 4 aprile 2017

Alieni e pesci d'aprile

Fra le usanze più cretine di questo mondo, ritengo che quella degli scherzi del 1° aprile sia, se non da podio, almeno da Top Ten.
Per carità, non che i gavettoni di Ferragosto, il Carnevale o la tristezza di Halloween siano da meno, ma l’idea di dover subire beffe e battute in rispetto della tradizione del “pesce”, proprio non la digerisco. 

Sì lo ammetto, da ragazzo non ero così; ma invecchiando sto diventando proprio insopportabile. Se nel prossimo futuro un’avanzatissima civiltà aliena, tipo quella del film "Indipendence Day" (che poi tanto evoluta non doveva essere, visto che si era persino dimenticata di installare l’antivirus), decidesse di colonizzarci, mi auguro proprio che le abolisca tutte, a partire proprio dal 1° aprile. Eliminandolo magari anche dal calendario se ci fosse bisogno: meglio un 32 marzo, secondo me. Oddio, per come stiamo messi ultimamente a livello mondiale, temo che i marziani non ci terrebbero in vita nemmeno un secondo, ma questa è una personalissima opinione, condivisibile o meno a seconda dei punti di vista.
In verità non so se i simpatici (si fa per dire, forse) ometti verdi extraterrestri arriveranno mai in tempo a salvare questo pianeta dalla mano dell’uomo, quindi ho proprio paura che dovrò sorbirmi il pesce ancora per tanto tempo. Pesce che ho avuto la sensazione di vivere in diretta sabato scorso, prima, durante e dopo la partita della Robur contro la Cremonese, eroicamente persa dai bianconeri senza mai tirare in porta, ma, secondo qualcuno, meritevoli almeno del pari. Come se tale punteggio fosse una condizione acquisibile per "diritto di nascita", o mediante "il 6 politico". Altro avviso ai marziani: quando arriverete da queste parte, cancellate anche la Lega Pro, con i suoi orari stupidi e i maledetti turni infrasettimanali del piffero, che mi creano soltanto confusione, visto che ancora non so se devo raccontare la partita di sabato o presentare quella di martedì prossimo. Nel dubbio mischio tutto, come facevo da piccino con la crema di whisky, la vodka e il limoncello, le prime volte che entravo al Tendenza di domenica pomeriggio. O forse era il Papillon, boh non ricordo. Vedi l’alcol ingerito da ragazzi che strascichi lascia?
Nemmeno il tempo di iniziare la partita ed il tabellone pubblicitario elettronico, "ultramoderno e super tecnologico chesolonoi abbiamo" va in tilt e comincia a passare la scritta "Sabato 3 Aprile, Siena - Renate, tutti al Rastrello". Guardate che per tenere la gente lontana dallo stadio sono già sufficienti le prestazioni offerte dalla Anna’s Band non c’è bisogno di sbagliare anche le date delle partite. Ma poi ripenso che in fondo è il 1° aprile e uno scherzetto che male potrà fare mai? Anche bomber Scappini (che dev’essere come Miccoli ai tempi della Ternana, che quando vedeva bianconero ne faceva sempre un paio) deve aver pensato allo scherzo, mentre in pochi minuti infilava la nostra porta per ben due volte. Sugli spalti tutti hanno gridato al black out difensivo, lasciandomi da solo ad invocare quello delle luci. Se Scappini giocasse sempre contro Il Pibe de Oro de noialtri - Aniello Giorgio Panariello - altro che Coppe Uefe vincerebbe. Tutti negli spogliatoi e 2 a 0 per loro. Nell’intervallo irrompe in curva una comitiva di giovani stranieri, probabilmente in visita a Siena per motivi di studio, capeggiati da un tizio ubriaco fradicio: davanti allo spettacolo offerto dalla Robur, chissà quale ricordo conserveranno del calcio italiano. Vedendoli, dentro di me un pochino mi sono rianimato: ecco gli alieni travestiti da ubriaconi, ho pensato. Finalmente: vi stavamo aspettando, sussurro sotto voce, cercando di comunicare mediante una qualche forma di telepatia piuttosto improvvisata. Ma gli alieni passano oltre e spariscono per sempre, inghiottiti dal muro di persone assiepate in curva Robur (ah ah, pesce d’aprile!). Ricomincia il secondo tempo, ma è come se l’albitro (con la l e non con la r, come nella migliore tradizione del calcio di provincia) avesse già fischiato la fine. La curva inveisce (anche in maniera piuttosto civile, aggiungo) contro molti ma non tutti, perdendo forse un’occasione. Le squadre rientrano nello spogliatoio, Moschin in chiaro stato confusionale imbocca le scale e si ritrova alla Lizza. Le luci dei riflettori si spengono mentre si accendono i faretti della sala stampa e finalmente, inaspettata come una gravidanza a 50 anni, si appalesa al palcoscenico nazionale LEI, la vera e unica marziana della serata senese. E per la prima volta mi vergogno di tifare Robur. E pensare che nemmeno con Mezzaroma era arrivato a tanto.
Visibilmente dimagrita dall’ultima volta in cui era apparsa in video – l’ho sempre detto che comprare il Siena funziona meglio di Figurella. Ed inoltre è consigliato anche per le diete povere di sodio – parla, riparla e straparla come se il giudice avesse dato ragione a Pietro Mele e la sua avventura senese non avesse un domani. Infischiandosene dell’imminente match, decisivo, con il Tuttocuoio, infiamma l’ambiente rivelando finalmente quel lato nascosto, tenuto celato per lunghi mesi dietro una maschera di cera. Inveisce, spara nel mucchio, utilizza parolacce. E cosa impensabile per un dirigente professionista: sbaglia tutto ciò che dice. Esordisce con "sono stanca" e conclude con "sono dimagrita", come se, anziché davanti ai microfoni, si trovasse nell’ambulatorio del dottore. Sembra la versione di "In Treatment" in chiave "medicina generale". Blinda i suoi collaboratori, definendoli intoccabili. E ci credo, col bel lavoro che stanno facendo vorrei anche vedere! Ripesca dagli archivi di You Tube i gufi di "contiana" memoria, ritirando persino fuori la storia fritta e rifritta del Monte. Come se l’assenza dei soldi di MP fosse la normale giustificazione alla strabiliante collezione di figure di merda degli ultimi mesi. Ma anche il Giana non ha una banca alle spalle, per esempio… Anna si dichiara offesa dalla persone, ma non specifica quali (tifosi? passanti? turisti? alieni?). Si sente offesa dai cori, che per altri arrivarono MOLTO prima. Si sente offesa dalla massa ignorante che ha smesso di ripetere la storia dei due milioni e ha aperto gli occhi. In un crescendo di sciocchezze (ripeto, in vista del Tuttocuoio, forse era il momento di fare quadrato e tenere la bocca chiusa), arriva persino a rinfacciare ai tifosi i soldi spesi per il Siena. E quelle brutte parole "se non era per me adesso piangevate" le escono dalla bocca per troppe volte. Presidentessa, di motivi per piangere in passato ne abbiamo avuti molti. A volerlo fare si durava un anno. Siamo passati dalla Serie A al Villabiagio in meno di un batter occhio. Abbiamo visto distruggere il tessuto socio economico territoriale, abbiamo osservato in silenzio i ladri saccheggiare il forziere e portarsi via tutto, abbiamo letto cosa c’è dopo la parola fine, abbiamo rivisto giocare Castiglia. Quindi la prego, smetta di parlare da salvatrice della patria: la Serie D è a 6 punti. Finivamo in Eccellenza senza di lei? Come il Pisa, l’Arezzo, il Livorno. Quindi? La Fiorentina mi pare che dopo Cecchi Gori finì in C2, ma Della Valle, seppur colmo di arroganza e antipatia, si è sempre guardato bene di rinfacciare qualcosa ai tifosi. Adesso, se abitassi in un paese normale, mi aspetterei che la stampa locale la costringesse a chiedere scusa. Poi vorrei vedere le dimissioni dei suoi collaboratori, evidentemente incapaci di costruire una squadra decente. Collaboratori che in realtà ha scelto Lei (perché il pesce puzza sempre dalla testa). Legga bene la parola: ho scritto "decente", non "vincente". Per fare quello ci pensava il grande Paolo De Luca, scomparso dieci anni fa e omaggiato dal suo sfogo nella maniera più squallida e ridicola possibile. Paolone, se fossi ancora vivo, questi qua nemmeno allo stadio li avresti fatti entrare. Presidentessa la prego, ci confessi che era tutto un pesce d’aprile. O che magari aveva visto un alieno.

Siena - Cremonese 0 a 2: "spero di non aver sentito quei cori (non il giocatore, vero?), di essermi sbagliata". No no guardi... secondo me ha sentito benissimo. Tuttavia non la faccia così lunga: non sono stati poi così offensivi. In passato per altri è stato detto molto di peggio. E nei suoi confronti, tra le altre cosa, dalla curva non è partita nessuna offesa. Per Ponte la sorte fu diversa.

Tuttocuoio – Siena: in questo clima così tranquillo, rincuorati dalle parole pacate della proprietà, andiamo a giocarci un pezzo di salvezza in casa di coloro che ce ne suonarono ben bene. Ah signor Colella, quasi quasi mi manca anche lei!

Tutti uniti insieme avanzeremo.


Mirko

2 commenti:

  1. "Se non era per me adesso piangevate" dice.
    "Cone lei sono venuto allo stadio 3 volte e zero trasferte" dico.
    Neppure quando ero militare (con il siena sempre in C) ne ho viste così poche.

    Si incazzi con quelli CHE lei paga, non con CHI paga...

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  2. La Curvetta non contesta ancora né la Durio né il figlioletto.

    Chiedetevi perché?

    Con gli scarpai,6o km più a nord,la Fiesole era completamente a libro paga(vicenda nota in tutti gli ambienti ultras italici) ma qui?

    Bastano du'aperitivi,du'pizze e qualche PROMESSA per rendere l'ex lavapiatti intoccabile?

    Applausi:per tutti.

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