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sabato 3 settembre 2016

C'era una volta

Domani la Robur gioca la prima partita in casa e festeggia l'intitolazione della curva al Guaspa: due ottimi motivi per vincere e convincere, con la bava alla bocca e le rotule degli avversari in tribuna, se necessario.
Sarebbe bello cioè se i nostri atleti bianconeri affrontassero mentalmente la partita con la grinta dell'articolo che vi presentiamo, scritto di getto alcuni anni fa da un tifoso in preda ad una feroce (e giusta) incazzatura.
Domani ricomincia una nuova avventura, un'avventura nel vero senso della parola, un'avventura di quelle che non sai se ne uscirai vivo ancora una volta.
Ed è nei momenti di pericolo che rivivi in tre balletti la tua vita, i gesti, gli episodi, le emozioni che ti hanno sconquassato ti ripassano negli occhi in un baleno, come se tu volessi riavvolgere un nastro logoro e prepararlo per ricominciare ad incidere una nuova puntata.
Ecco, io stamani mi sono svegliato con quei ricordi in testa, ricordi che riguardano la massima vetta raggiunta dalla Robur nell'Olimpo del calcio, miseramente fallita perchè la squadra non scese in campo, rimase vilmente negli spogliatoi del San Paolo gremito da 60.000 tifosi napoletani, un San Paolo che potevamo ammutolire.
Ricordi che mi hanno portato a richiamare alla memoria un post che scrissi sul Muro dei Tifosi il giorno dopo; era il 22 marzo del 2012, pare un secolo fa. Dodici ore di viaggio per vedere quello spettacolo che fu, ma che poteva essere (anche se rimane il ricordo indelebile di una trasferta mitica con degli amici fantastici!).
Ora che forse abbiamo sfiorato le vette più basse della storia della Robur, è bene ricordare dove eravamo riusciti ad arrivare.
 
Buonasera cittoni.
In primisse: Sannino VAI IN CULO! Questo perché fino a ieri mi hai fatto credere di essere un altro uomo e poi ti sei dimostrato uno che non lotta! Sì, perché ieri non hai lottato. Perché ieri non hai provato a lottare. Perché ieri ti sei arreso senza combattere. Perché ieri hai tradito il calcio e lo sport in genere. Perché ieri hai tradito noi!
A me non frega una sega se te nel 2007 eri un portantino e cambiavi le padelle dei malati - gran lavoro pieno di dignità che io ‘un farei perché non ne sarei capace - noi eravamo già in Serie A e c’eravamo da anni, in rosa avevamo Manninger, Locatelli, Chiesa, Frick, Molinaro, Bertotto, Candela etc etc.
Noi non siamo dei parvenù della Serie A, ormai con i nostri dodici anni di calcio ad alto livello non lo siamo più!
Se con questo campionato di A ti sei guadagnato altri tre o quattro anni ad alto livello che ti potranno permettere di guadagnare quanto un portantino guadagna in tutta la sua vita, a me non frega niente!
Passano i giocatori passan gli allenatori - narra una canzone della curva - ma restan quei colori le sciarpe e gli striscioni non cambieremo mai. Sì, noi non cambieremo mai, noi che ci siamo fatti dodici ore di pullman per vedere quello spettacolo indecoroso, noi che dopo la partita a stadio vuoto abbiamo intonato la Verbena. Noi non meritavamo quella partita!
Però - c’è un però - la passione per quei colori rimane, la voglia di seguirli ovunque rimane, ed alla fine prevarrà, ma non certo per te e non certo per il presidente, ma per quei colori, per il senso civico per il mio attaccamento alla mia terra e per quei valori che ci portano ad essere diversi da gli altri. Noi siamo la Robur, noi siamo Siena, noi siamo così.
E voi non ci assomiglierete mai, nemmeno lontanamente.
Soli contro tutti, anche contro te, se necessario.
 
L'Irlandese Volante
Focillato
E parecchio incazzato

1 commento:

  1. Urge una premessa, il pezzo non era per questo fine settimana, perchè domenica sarà la giornata di Lorenzo e, parallelamente, di tutti gli amici che guardano la Robur dall'alto, quindi sarebbe stato più topico un pensiero per Lui.....
    Sono in colpevole ritardo, e mene dolgo........
    Cercherò di rimediare....

    Un abbraccio

    L'Irlandese Volante

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