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lunedì 20 giugno 2016

Uno sguardo al calcio minore

E mentre nella dormiente Siena calcistica l'ennesima estate sempre uguale a se stessa prosegue imperterrita - chiaro segnale di un contesto malato, in cui si sviluppano evidentemente solo dinamiche malate - nel resto del globo terracqueo altri tornei di football si estrinsecano.
Sebbene non ci piaccia, diamo un rapido sguardo quindi al calcio minore de noantri, quello degli Europei.
Mercoledì 18 giugno 1980, è sera e in tv danno Italia-Belgio, girone di qualificazione dei campionati europei. Noi dobbiamo passare, ma andiamo in fuorigioco cento volte e non riusciamo proprio a segnare; finisce 0-0 contro la seguente formazione: Pfaff, Gerets, Renquin, Cools, Millecamps, Meeuws, Van der Elst, Vandereycken, Mommens, Van Moer, Caeulemans. Io li conosco tutti, studiati a memoria sulle figurine Panini. E da bambino ingenuo mi arrabbio molto, perché mi sembra che il Belgio bari, basando tutto sull'applicazione ossessiva della tattica dell'off-side, al tempo poco utilizzata; insomma, una cosa fuori dalle regole.
I giocatori del tempo, rivisti oggi, erano mostruosi: pancette, barboni, gambine... insomma, gente più o meno normale che aveva tecnica da vendere e che, in un certo senso, ci rappresentava un po' tutti. Oggi invece "ammiriamo" in campo fighi e divi del mondo fittizio, che per battere una punizione si mettono a gambe larghe con una posa degna del miglior Sergio Leone, o culturisti scarponi inguainati in maglie di nylon, per la gioia delle ragazzine adoranti.
Il calcio moderno non mi piace, penso si sia capito. E non mi piace nemmeno il contesto, fra allarmi per falsi attentati del falsissimo ISIS ed una Francia come al solito tutta fuffa, che evidenzia pecche enormi nell'organizzazione del torneo, devastata da un lato dalla guerriglia del CGT (forza ragazzi), ma soprattutto dai veri vincitori morali (e non) della manifestazione: i tifosi russi.
Wiatutti ama tutto ciò che è anti-sistema e non politically correct, per cui, in questo calcio di plastica, in questa società buonista, in questa mentalità allineata, la ventata di pura violenza degli energumeni ex-societici è - nel bene e nel male - l'evento più eccezionale (nel senso di "non conforme alle regole") del momento. Già vi vedo, indignati per queste mie parole... Capitemi, ciò che scrivo è una iperbole (forse nemmeno tanto...), per cui per una volta passatemi la licenza di osare.
Come Robocop invincibili, carichi di alcool e forse di droga, i tifosi russi stanno devastando a proprio piacimento tutto ciò che incontrano: cose e persone, come sanno bene i "poveri" supporters inglesi, ormai dediti ad oltranza alla birra, e la gendarmerie transalpina. In barba, fra l'altro, ad ogni tipo di forma di repressione, ai richiami ufficiali della Fifa, alle minacce di ritiro della squadra: niente, ai mostruosi orsi siberiani non importa un cazzo, loro spaccano e basta; e poi si filmano, per spregio. Ah, spaccano con doppia c, non con doppia k del linguaggio dei ggggiovani, rendendo ancora più dolorosa tutta l'operazione.
E allora w loro, w l'Islanda che ha mandato in culo il FMI, w Gàbor Kiràly, portiere ungherese che a 40 anni suonati continua a schierarsi in campo con la tuta da passeggio. W insomma tutto ciò che non è conforme alle regole, come il Belgio del 1980, che al tempo mi fece così star male e che oggi, a distanza di tanti anni, glorifico.

3 commenti:

  1. Non sei normale............però capisco l'intento.

    Gianluca

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  2. Nulla di grave......era in senso amichevole il mio commento.
    Mi piace questo uscire dal politicallu correct........lo sai.

    Gianluca

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