Una realtà dinamica e un po' chiassosa

E mentre i primi segnali di soluzioni concrete per Via Pantaneto paiono manifestarsi, un fulmine a ciel sereno squarcia il (nuvoloso) cielo di Siena: il comunicato del Sindacato degli studenti universitari.

Iniziamo subito facendo i complimenti alla nostra Pubblica Amministrazione - tante volte su questo blog bacchettata - ed agli esercenti di Via Pantaneto per avere intrapreso misure concrete, volte a risolvere problemi concreti: un paio di multe, le luci accese tutta la notte, presidio fisico delle forze dell'ordine, buttadentro dei locali, spazzino privato. Tutte cose magari poco smart, ma moooolto tangibili; segno inequivocabile che non sempre servono le seghe baggiane, i rimandi alle contromisure prese in altre città, le dotte citazioni in latinorum per risolvere le problematiche "normali" della gente "normale". Oddio, c'è voluto eh, per farlo capire... ma alla fine qualcosa si sta smuovendo, a dimostrazione che quando c'è la volontà, i problemi per lo meno si gestiscono.
Per certe dinamiche, ahimè, pare però che si sia andati oltre il tempo consentito, almeno a giudicare da qualche reazione partorita da menti illuminate dopo gli screzi degli ultimi giorni fra amanti della movida (azz, che parola orripilante...) e residenti/contradaioli.
E così capita anche di vedere pubblicato qualche giorno fa un comunicato del Sindacato degli studenti universitari, che tenta di fare il punto della situazione in modo categorico.
Ah, prima di continuare... Chi scrive è stato studente universitario, ha fatto le sue cazzate, si è divertito fino allo spasimo, ha stretto legami fraterni e duraturi con colleghi extra moenia, ama il diverso. Quindi, non parto certamente da posizione prevenute, nè corro il rischio di essere tacciato di "razzismo" o di "benaltrismo".
Il comunicato non mi è piaciuto. Scritto in modo a tratti sgrammaticato, arrogantello e troppo duro nella comunicazione, sicuramente non dà un contribuito al tentativo di "pace sociale" con i residenti della via.
Tralascio la parte iniziale, che ricostruisce l'accaduto partendo dalla testimonianza degli aggrediti: ci crediamo di default e contribuiamo volentieri a dare la nostra solidarietà agli studenti gabonesi coinvolti, stigmatizzando ogni tipo di forma di violenza.
Analizzo invece volentieri il resto, "l'aspetto politico e sociale della vicenda".
Il comunicato rifiuta di base il fatto che ci si trovi davanti ad un contesto di degrado in Via Pantaneto. Fermi tutti! Le foto di cacate/pisciate/vomitate per la via sono di pubblico dominio, per cui non serve nascondere la realtà. Cacare/pisciare/vomitare per la strada a Siena significa "degrado"; altrove non lo so, qui significa "degrado". E questo è un concetto che vale la pena mettersi in testa subito, al di là delle leggi che puniscono tali atteggiamenti e delle comuni abitudini di una sana convivenza civile. Non so se a Roma, Milano o Canicattì cacare/pisciare/vomitare per le strade significhi "degrado", ma siccome si afferma che il divertimento notturno si estrinseca "all'interno del contesto cittadino senese in maniera assolutamente rispettosa nei confronti dei luoghi e delle tradizioni della città", possiamo concludere che si stia scrivendo una falsità, poichè nella tradizioni senesi cacare/pisciare/vomitare per strada significa "degrado". Punto.
Si ipotizza poi che la polemica serva per "strumentalizzare un fenomeno fisiologico esistente in tutte le città universitarie italiane e del mondo... la movida universitaria": ma non capiamo francamente il perché dovremmo strumentalizzare una movida universitaria... a che pro?
Insomma, saremmo davanti ad una realtà "che si potrebbe definire tuttalpiù dinamica o, volendo enfatizzare, in alcuni momenti un po' chiassosa"... ed un tantino vomitosa, a volte, aggiungeremmo... ma ci sta, dai. Anche perché ci muoveremmo all'interno di una città campus (???), per cui è lecito divertirsi e far baldoria, par di capire. Il problema invece è che Via Pantaneto sta all'interno di un centro storico protetto dall'Unesco fortemente abitato e non è una traversa della Università di Yale, Connecticut (ammesso e non concesso che nella Università di Yale si possa cacare/pisciare/vomitare per strada) e che pertanto deve godere di altra attenzione da parte di chi la frequenta. È durissimo a Siena trovare "più spazi e più dinamismo" per gli studenti (ed i residenti), Siena è una cittadina medievale, che vive di labili equilibri, che ha deciso da tempo di non organizzarsi per il divertimento delle movide notturne, studentesche e non. Queste cose si sanno, esistono in Italia altre splendide città con splendide movide e con altrettanto valide università, Siena non è una citta campus e, fortunatamente o sfortunatamente, non lo diventerà per anni a venire.
Della realtà dei fatti, a volte, bisogna farsene una ragione.
Vogliamo aprire un confronto per trovare questi benedetti spazi? Benissimo, facciamolo. Discutiamo. Ipotizziamo locations adatte. Vogliamo parlare del drammatico problema degli affitti? Ottimo, apriamo un tavolo di discussione. Tentiamo di trovare soluzioni ai problemi. Ma coinvolgendo tutti, anche quelli che la mattina (mannaggia!) si alzano alle 6 per andare a lavorare (magari come tanti babbi che permettono ai propri figli di fare gli studenti fuori sede) e che brontolano perchè di notte vogliono riposare. O quelli che non hanno piacere a trovare il proprio portone o il proprio motorino carico di urina. Insomma, gente non da movida o da campus, ma che deve essere ugualmente rispettata.
Sia chiaro... per me gli universitari sono una fantastica ricchezza; quando non diventano un problema. Un po' come capita per tutto ciò che mi circonda.