Il canale youtube di wiatutti!

mercoledì 6 gennaio 2016

Lo Scaramellaccini

Pervaso da un demone interiore che - chissà perché - mi sussurrava di uscire a prendere una giubbata d'umido, qualche sera fa mi dirigo a sentire il dibattito fra due ex sindaci.
Allora, anzitutto ammetto di essere stato un po' discolo...
Restato fuori dalla sala rovita a 60° centigradi, ho passato gran parte del mio tempo a scherzare con quel grande blogger che risponde al nome di Bastardo Senza Gloria. Perché sicuramente più divertente di ciò che stavo ascoltando in sottofondo.
La ragione dell'incontro fra Scaramelli e Piccini la vedremo, forse, fra qualche mese; ad oggi a me non interessa capirlo.
E nemmeno mi importa molto rendicontarvi sulle mie impressioni, su chi cioè a mio avviso abbia "prevalso" sull'altro, su chi si sia espresso meglio, su chi mi abbia più convinto. In fondo, mi dicono, non era questo lo scopo della serata, cioè quello di trovare un vincitore...
Da una parte un grande esportatore di slogan, dall'altra un navigato uomo della politica contemporanea; da una parte un affabulatore affidato alla PNL, dall'altra un comunicatore algido ed altero.
Diversi. Ma per certi versi uguali. Ugualissimi.
In sintesi, lo Scaramellaccini rappresenta a mio avviso molto bene lo specchio del borgo impolverato, dove tutto è crollato e dove nessuno si muove per proporre o fornire una visione, uno schema olografico innovativo.
Il nostro cervello, troppo pigro per elaborare le molteplici informazioni che la realtà esterna invia, pare che tenda di default a ricreare difatti modelli passati, tendenzialmente all'infinito. Solo gli osservatori - e quindi i creatori - hanno la capacità di cambiare tale modello e di non affogare nel pattern remoto.
A Siena, evidentemente, i cervelli sono così intorpiditi che dobbiamo seguire l'infinito loop del già visto; e pertanto si vanno a ritrovare nel passato le possibilità dello sviluppo futuro. Evidentemente qualcosa non quadra... ma lascio al vostro giudizio tentare di capire cosa e perché.
Ma vi do un'informazione, che penso possa risultare utile: ad occhio e croce, l'età media del pubblico presente si avvicinava ai 60 anni, senza che ci fosse una seppur sparuta rappresentanza di ragazzi al di sotto dei 30 anni. A me questo dato spaventa fortemente, non so cosa ne pensiate...
Entrambi - Piccini & Scaramelli, o chi per loro - governeranno, in maniera differente, per i prossimi anni, riproponendo evidentemente ciò che al popolino non è ancora bastato.
Lo Scaramellaccinismo lo subiremo, ve lo anticipo.
A meno che...

4 commenti:

  1. 3 domande :
    1) ma il PNL è il partito nazionale lascista ?

    2) Ma i ragazzi sotto i 30 anni di Siena dove lavorano ?

    3 ) ma quanto stracazzo guadagnavano i loro babbini e le loro mammine al mps per poterli mantenere senza fare un cazzo per così tanti anni ?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. 3 risposte:
      1) sì, Lascista nel senso di lasci-sta, non ci rompere i coglioni, si fa come ci pare
      2) a Londra
      3) abbastanza, ma almeno a si battevano i piedi nel culo (ah semmai...)

      Elimina
    2. I ragazzi sotto i 30 anni, non solo di Siena ma anche del resto d Italia semplicemente si guadagnano da vivere grazie alla paghetta settimanale che mamma e papà danno a loro.
      Quando anche quest'ultima risorsa finirà, per decorso del tempo, a 40 anni andranno a vivere sotto un ponte, mentre invece gli stranieri verranno mantenuti negli hotel a 5 stelle.
      Ma che bella prospettiva che ci prospetta...!!!

      Elimina
  2. I ragazzi sotto i 30 sono lavorativamente emarginati da quelli di 60 e, giocoforza, devono adattarsi e plasmarsi a questi troiai che hanno in serbo per loro un futuro piccino picciò. Il problema della generazione mille euro è che da sola non uscirà dalla farcitura di inculate fatte, pensate e cucite addosso a loro dai 'senior'. nessuno molla un colpo a Siena e fuori e chi comandava nei decenni precedenti fa di tutto meno che mettersi da parte. Solo un'ondata di nuovo - non gattopardesca- può spazzare via i biancocriniti, i raccomandati di ferro, i figli dei figli. Credo che le rivoluzioni siano la cosa più semplice da fare: serve essere determinati e numerosi. Si possono fare delle grandi cose che servirebbero a tutti invece che delle piccole che servano solo a pochi. Vediamo cosa ci riserva la prossima tornata elettorale. sarebbe opportuno puntare sul nuovo, lasciano gli usati sicuri, i diesel con 200mila km e le occasionissime in garage. Ci vuole coraggio e miseria: a Siena ancora non ne abbiamo avuta, speriamo in futuro.

    Frigidaire.

    RispondiElimina