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lunedì 29 giugno 2015

Il buglione di Ponte

Il buglione è un piatto tipico della Maremma, poi esportato nel basso Senese: dentro c'è un po' di tutto.
Da qui (forse) il vocabolo è entrato nel vernacolo locale, ad indicare una situazione intricata, poco tracciabile, difficilmente comprensibile.

Ecco, dovessi definire il lavoro di questo ultimo mesetto di Ponte, lo definirei proprio così: un bel buglione!
Il Presidente continua imperterrito per la propria strada, sentendo tutti, ma ascoltando pochi.
Snocciola date di scadenze (peraltro non richieste), salvo poi non rispettarne una. L'ultima, in fase cronologica, quella riferita all'unnunzio dell'allenatore, differito a data da definire. Come un po' tutto.
E non riuscendo a capire - ed a me pare incredibile - come tutti questi rimandi ne stiano minando la credibilità a livello tifoseria.
Impressionante pare oggi, a neppure un mese di distanza dai vistosi successi sul campo, la lontananza del Presidente da gran parte dei tifosi, sconcertati dalla convulsa ed assolutamente poco performante attività della società.
Soci all'1%, altri nuovi che non si sa chi siano o cosa facciano o quanta quota abbiano acquistato, allenatore annunciato e poi rimandato, squadra tutta da fare... Insomma, tutto ciò che ruota intorno a Ponte pare problematico, ingarbugliato, poco strutturato.
Ricordiamo che, poco più di un mese fa, abbiamo vinto un campionato (per niente dovuto) e, per quanto possa contare, anche uno scudetto di categoria.
Al tempo, la tifoseria era, come suol dirsi dalle nostre parti, a totale billo ritto. Oggi il cosiddetto pare si sia molto ammosciato.
Chiediamoci il perché. Chiediamoci cosa bisogna dire alla tifoseria. Chiediamoci perché si sta armando sempre più una fronda di strisciante contestazione.
La gente, ora più di prima, ha bisogno di chiarezza, messaggi semplici, non contraddittori.
Ed infine, un'ultima cosa.
Circa cinque mesi fa Wiatutti scriveva a Ponte, chiedendo chiarezza sulla possibilità futura di fare calcio con una certa tranquillità, dopo le notizie (vere o presunte che fossero) di scarsa solidità di inizio anno. Il messaggio era: se il Presidente ce la fa da solo, allora va bene; altrimenti ceda il passo ad altri.
Gira voce (chiaramente non controllabile) che un personaggio di Roma, intenzionato a fare calcio, abbia offerto circa 2 milioni di euro per acquistare tutta o quasi tutta la Robur Siena. E che l'offerta sia stata declinata.
Bene... Spero pertanto che Ponte abbia la capacità di viaggiare da solo e di farci disputare un'onesta Lega Pro. Io non chiedo molto: un campionato da salvezza, ma nel quale si inizi seriamente a gettare la base per una società che possa durare nel corso degli anni.
Spero che tutti abbiano fatto bene i propri calcoli...



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