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venerdì 27 marzo 2015

È...

È allegria.
È piacere.
È compagnia.





È un tramonto d'estate, un pensiero felice e una data importante.
È una cameriera distratta, una accordo in do diesis, un tavolino umido del giardino del bar.
È un sorriso improvviso, un evento atteso o una delusione da dimenticare.
È un autoreggente sfuggito ad una gonna, una camicia sbottonata in una domenica di giugno e una bicicletta arrugginita che cigola verso la spiaggia.
E' un sorso di vita in un deserto di noia, è una boccata di spensieratezza del venerdì sera, quando non vorresti avere un futuro perché il presente potrebbe durare in eterno.
E' il sollievo dopo uno spavento, il rumore della carta che scivola via dal regalo, l'attimo di silenzio prima dell'inizio del concerto.
E' una vittoria in 9, una lucida follia, un pensiero assurdo urlato ad una platea di scettici.
E' una barca che salpa col suo carico di speranza e un aereo che atterra mentre un cuore batte forte.
È una canzone di De Andrè davanti ad un fuoco che scoppietta.
È la festa dei 18 anni, la giornata dei 100 giorni all’esame e il voto scritto sul bagnoasciuga, è un 27 sul libretto.
È un attimo che rimarrà per sempre scolpito nella memoria.
È il tempo che si ferma quando pensi a lei.
È il cuore che perde un battito quando pensi a lei.
È la vita che perde d’interesse se non pensi a lei.
È il buco che tenti di riempire quando lei ti manda la vita all’aria e se ne va.
È il volo di un ape che fugge da un papavero rosso in un campo di grano.
È la polvere sollevata da un trattore in una strada di campagna.
È la bellezza dei vent’anni, la maturità dei quaranta e la saggezza dei sessanta.
È l’equilibrio che trovi dopo anni passati ad appoggiarti a chiunque.
È il profumo di vernice fresca nella casa appena imbiancata.
È la notte che precede le vacanze.
È la sigaretta che fumi dopo aver fatto l'amore.
È la rabbia che provi dopo il tradimento di un fratello.
È il saluto di un carissimo amico che non vedevi da anni... Ma se non lo vedevi da anni, forse così carissimo non lo era, l'amico.
È il sorriso di un volto illuminato dal display di un telefono.
È un vigile che chiude un occhio e non ti fa la multa.
È una ragazza che ha sottovalutato la potenza della scollatura.
È un bacio rubato che sa di menta, una caramella all'orzo e l'odore di caffè tostato.
È la tua bandiera che occhieggia dalle trifore del primo piano.
È la soluzione che hai in punta alla lingua ma non ti viene.
È la bidella che suona la campana dell'ultimo giorno dell'ultimo anno.
È un rigore parato a tempo scaduto.
È la responsabilità della coerenza mischiata al peso delle scelte.
È la mano tesa che ti solleva dal fango e una voce amica che ti soccorre di notte.
È una lettera scritta al chiaror di una candela.
È un telefono che suona invano, è un bimbo che piange e una madre che sogna.
È il venditore che vende l'auto ad un cliente felice di acquistarla.

È uno che ce l'ha fatta e guarda il quartiere dov'è cresciuto con un aria di sufficienza.
È uno che non ce l'ha fatta e guarda il quartiere dov'è cresciuto e gli sembra Eurodisney.
È UN BICCHIERE DI VINO.

San Donato – Robur Siena. Il più classico dei Chianti è servito.
Per l’ennesima volta ci troveremo di fronte alla partita più importante dell’anno. E per l’ennesima volta saremo pronti ad alzare il calice per brindare alla vittoria o per imprecare alla sconfitta. Domenica sera non sapremo certo chi siamo o da dove veniamo; ma molto probabilmente ci sarà più chiaro cosa vogliam fare da grandi.
Popolo bianconero, in attesa del calcio giocato, godiamoci la trasferta.

1 commento:

  1. Certo agli alcolisti anonimi non gradirebbero questo elogio al succo d'uva ma credo sia tra le cose migliori lette nell'ultimo anno. È una notte passata in bianco dove il tempo si ferma. È una chiacchierata su una panchina con i piedi ben sollevati perché poggiarli ti riporta alla realtà e il pavimento può divorare le persone. È un viaggio in autostrada tra tir in fiamme. È quel momento in cui capisci di avere un amico,nel modo meno convenzionale che esista. È quando capisci che non esiste davvero l'oblio. È quando vedi le persone guardarsi da vicino senza vedersi mai. O vedersi per ciò che sono senza potersi mai guardare in faccia. È una macchina che passa alle 4 di notte sotto casa facendo riecheggiare 'a mano a mano' di Rino Gaetano nella tua stanza e sussurrare grazie,tanto non dormivi. Si dice sempre grazie per una buona canzone. Complimenti per il blog (?) A tutti gli autori.

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