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martedì 19 agosto 2014

La mia banca è differente

Leggo in un articolo de "Il Fatto Quotidiano" una storia (risaputa) della salvezza della AS Roma ad opera di una banca.
E mi viene da canticchiare un ritornello di uno splendido cantautore: "Ma il cielo è sempre più blu".




La banca in questione è Unicredit, a scanso di equivoci.
La storia della As Roma, società iper-indebitata, salvata a più riprese dalla politica calcistica e non, ha comunque sia alcuni risvolti "logici", se così vogliamo dire.
La questione è la seguente: alla fine del 2003, la Roma ha la bellezza di 665 milioni di euro di debito e si trova quindi costretta a tirare dentro la società, al 49%, l'allora Capitalia, che poi sarà assorbita nell'Unicredit di un promettente manager, tale Profumo, che inizia ad erogare fior di finanziamenti per la sopravvivenza.
Tali e tanti sono i debiti che la Roma, presa in mano da Rossella Sensi, salta una "piccola" rata (130 milioni) del piano di rientro imposto da Unicredit.
Dietro consiglio della banca (e quindi di Profumo), la Sensi vende all'americano Di Benedetto, che forma la Neep Roma Holding, con 60 milioni di euro di investimenti. La banca partecipa ancora con 26 milioni (siamo nel 2011).
Eppure i bilanci sono sempre, costantemente in negativo. Ed allora si iniziano a cedere quote ad un nuovo socio USA, tale Pallotta, che risulta alla fine in maggioranza, stante le difficoltà economiche del connazionale.
E la banca, direte voi?
Beh, Unicredit si è tirata completamente fuori dalla vicenda, in maniera "elegante" e "sobria".
In pratica, ha convertito in azioni i crediti ereditati da Capitalia. Invece di far fallire la società di calcio.
Ohibò! Qualcosa non torna...
Dalle nostre parti, mi sa che è successo proprio il contrario. A noi hanno detto che tale operazione non fosse possibile, poi forse sì, poi forse chissà. E siamo rimasti, ancora una volta, vittime di certe notizie forse messe in giro ad arte.
Pochissime voci contrarie (come quelle di Pietro Poggi) hanno in questi anni cercato di farci capire che forse qualcosa di simile si poteva fare. E di spingere affinchè la banca si attivasse in tal senso.
Ma niente da fare.
Siamo falliti - a me pare - per precisa volontà "politica" del Sistema.
Mentre la gente cantava il motivetto dello splendido cantautore, mentre non finivano le sbandierate delle comparse, come atto di reverenza, sotto la Rocca.
Come si dice? Mal voluto 'un è mai troppo... 




1 commento:

  1. SAPERE E' POTERE!
    ...

    E sull'IGNORANZA DEI BEOTI SI DOMINA!

    Purtroppo questo ne è un esempio ben chiaro, come quando ci si sente rispondere "Allora fallo tu il Presidente"

    L'accettazione supina senza se e senza ma di una massa di stolti creduloni ingrassa chi questa ignoranza la crea e... CI MANGIA!!!

    CHIEDERSI, VERIFICARE, COMPARARE, APPROFONDIRE... STUDIARE, costa FATICA.

    ...E chi unn'è di Sieeeena stiantiiiiiiii... (unico refrain che ci illude e ci ipnotizza)

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