Giovedì 17 luglio, ore 23,30: incontro dei tifosi con il sindaco di Siena.
Vado anche io...
Con sommo stupore, noto anzitutto che, a fronte di una voce circolata secondo cui l'incontro doveva essere ristretto a pochi intimi, dentro la saletta del Circolo ARCI di Fontebecci c'era un po' di tutto: tifosi della Robur, poliziotti, fotografi, giornalisti, omini del circolo bestemmianti, ecc. ecc. Non per razzismo culturale, ma forse stavolta sarebbe stato meglio parlarsi vis a vis. Timore di un confronto schietto?
Il sindaco Valentini, assai provato, era reduce da un meeting catodico bello tosto con i bloggers (veri) a Siena TV, dove tuttavia non aveva sfigurato. Lo ringraziamo pertanto anzitutto di avere presenziato anche per i tifosi.
Dopo un lungo prologo vertente sulle spiegazioni dell'iter burocratico della fase di iscrizione al nuovo campionato, il nostro primo cittadino, pur non facendo nomi e cognomi, ci fa capire la composizione di questa prima ossatura che andrebbe a comporre la nuova società della serie D, la Robur 2019 (complimenti, bel nome, meno male si era detto che la politica doveva rimanere fuori dallo sport cittadino...).
Panico e sconturbo fra i presenti, soprattutto fra quelli di origine più "focillata".
Ordunque, il fatto importante è il seguente: Valentini, da un anno da noi incalzato, stimolato, inseguito, "visto il poco tempo a disposizione" (ma per un anno intero, cosa ha allora fatto?), ci presenta una prima immagine della nuova società, composta da gente - gli unici, secondo il sindaco - che hanno messo sul piatto la somma di circa 400.000 euro necessaria ad iscriversi.
Ottimo, complimenti e grazie, anzitutto.
MA... MA...
Ricordo come questo sindaco si sia presentato e continui a presentarsi alla cittadinanza intera come l'interprete di un cambiamento, di una rottura rispetto alla precedente gestione del potere a Siena.
Questo blog, insieme ad una grande massa di tifosi della Robur, NON ritiene che questa cordata rispecchi questa tendenza. Crede anzi che il messaggio inviato dal sindaco sia totalmente errato per tanti motivi:
- si presentano persone ed aziende che hanno chiari legami con un passato; quello stesso passato che, a chiacchiere, tutti si rifiutano di perpetuare.
- a discapito di tante supercazzole, si palesa una compagine societaria senza prima consultarsi con i tifosi (e tempo ce n'era...), in barba a tutte le pseudo-promesse di confronto diramate nel tempo.
- si mistifica la realtà, soprattutto quando si lancia l'input del pochissimo tempo a disposizione e della necessità di agire in maniera unilaterale.
- si dicono inesattezze (l'idea dell'azionariato popolare e della presenza di almeno un membro della tifoseria presente dentro il CdA non è del primo cittadino, ma dei tifosi del Siena).
Riconosco tranquillamente - ed anzi esulto per questo - che la scelta dei primi gestori dell'ordinaria amministrazione (Osti, poi forse Pacchiani e Loi) sia quanto di meglio ad oggi si poteva trovare, per iniziare senza sbavature una nuova avventura.
Ma il rischio importante, caro sindaco, che Lei si è preso con coscienza, è che fin dai primi passi ci si trovi di fronte ad uno scontro fra la nuova proprietà e gran parte della tifoseria. E che questi uomini che citavo sopra, veri tifosi della Robur, prima che validi responsabili, siano fagocitati dalla situazione.
Sono bastate poche ore per avere la fila di potenziali interessati all'ingresso nella nuova società, sia come soci, sia come unici amministratori.
Pretendiamo adesso che ogni offerta, intenzione seria o documentata sia FATTA VISIONARE ALLA LUCE DEL SOLE, attraverso l'opera di "salvaguardia popolare" operata dalla "commissione dei 3".
Pretendiamo che siano prese in considerazione proposte di sviluppo sportivo, oltre che di mero investimento di denaro: è inutile difatti andare a misurare la portata degli investitori solo su quanto dispongono al momento. Il calcio, lo si sa, non si fa solo spendendo; il calcio, lo si sa, deve inoltre creare utile per chi investe. Pena il tornare, fra poco, di fronte al giudice fallimentare.
Pretendiamo infine - e questo è l'aspetto più pregnante - che il sindaco Valentini si faccia interprete della volontà della tifoseria di proseguire una storia secolare nelle modalità che più ci piacciono: passione, vittorie (se possibile), ma soprattutto dignità ed integrità morale.
PS: Caro sindaco, sebbene Lei faccia ancora di tutto per non capirlo, o non volerlo capire, Le dico ancora la Verità: la tifoseria del Siena non ha "perso tempo" dietro alla storia della riqualificazione dello stadio. Ha coscientemente preso il rischio, sapendo di metterci la faccia e di esporsi allo sporco gioco delle speculazioni di Mezzaroma, di sostenere lo studio di fattibilità, per presentare a Lei, considerata la Sua inattività, l'unico tesoro da vendere ad eventuali interessati. Si chieda perché tanta gente sta dimostrando interesse ad acquisire una società di serie D. Sperando che lo capisca, o che smetta di far finta di non capire.
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