I leoni di Bastardo Senza Gloria

Il dibattito su due articoli presentati la scorsa settimana (aventi come oggetto la questione della "Senesità" e, conseguentemente, del ruolo dei bloggers per creare consapevolezza vera fra la cittadinanza) è partito.
Bene, il primo scopo è stato quindi raggiunto.
Ora io ambirei ad altri obiettivi: una discussione organica e senza troppi peli sulla lingua e (sogno dei sogni) una piattaforma per far partire qualche idea, che si trasformi in iniziative pratiche.
Oggi un primo intervento lo produce Bastardo Senza Gloria, forse quello, fra i bloggers senesi, che più spesso riesce a tirare le conclusioni di molti flussi di informazione e fornirci delle interpretazioni della realtà quasi mai errate.
Bando alle ciance, a voi Bastardo Senza Gloria!
Noi ci risentiamo alla fine.

"Ciao Almuta Nabbi, ti scrivo queste due righe innanzitutto per ringraziarti, al pari di altri, per scatenare un po' di teste "autopensanti" e poi perché per fare delle cose che durano nel tempo ci vogliono dei soggetti un po' folli - te lo sei - un po' sognatori - te lo sei - ed un po' romantici - non so se lo sei ma penso di sì. 

Detto questo, mi allaccio alla tua discussione partendo da una osservazione socio/antropologica: a Siena ha governato un sistema basato sul "groviglio armonioso", poiché evidentemente alle donne e agli uomini nostri concittadini andava bene così. 

Questa non notizia è comunque una presa di coscienza. Bisogna prendere atto che il Senese è stato perfettamente "addomesticato" dal sistema, tanto da ritrovarsi in estrema difficoltà nel poter reagire adeguatamente a certe offese (perché di questo si parla), ricevute dai pochi che hanno governato e prevaricato sui tanti. 

Se te prendi un leone di uno zoo che è abituato a ricevere il cibo e lo lasci libero nella savana, si troverà sperso, senza punti di riferimento e senza saper cacciare per mangiare. 

Fino ad ora siamo stati nutriti e sfamati in tutte le nostre esigenze, ed anche di più, ancora non abbiamo abbastanza fame per ribellarci, ancora non siamo tornati abbastanza consapevoli per saper cosa fare della nostra libertà. Insomma, non siamo un popolo capace di reagire; e questo in fondo era uno degli scopi del groviglio. Non sarà facile emanciparsi, molte cose ancora accadranno, piano piano riassaporeremo il sapore primordiale del sapersi incazzare come si deve, piano piano sapremo come convogliare quella rabbia repressa di quando ti accorgi di come ti hanno preso per il culo. 

La domanda semmai da porsi è: quanto tempo ci vorrà? 

Non lo so, la risposta è dentro ognuno di noi, al di là dei blogs. 

Un abbraccio, a presto". 

Bastardo Senza Gloria



Beh, dire che c'è poco da dire in aggiunta.
Esposizione chiara, anche cruda se vogliamo, che condivido in pieno.
Rimarcherei pertanto una questione preliminare: Bastardo usa il termine "addomesticamento", evocativo e pregnante, per sdoganare un concetto-base, che molti oggi hanno in bocca, ma sul quale percepisco che ancora non ci sia, da parte degli stessi Senesi, grossa convinzione nel declamarlo.
Se non si intende bene questa base, penso che non si vada da molte parti. Prendiamo pertanto anzitutto coscienza dell'essere stati "addomesticati", poi analizziamo il perché. Lo faremo a breve.