Il canale youtube di wiatutti!

giovedì 1 maggio 2014

Una riflessione di Stefano Osti

Il Siena lo scorso hanno è partito con 6 punti di penalizzazione.




Voci interne alla Procura narrano che in sede di patteggiamento furono affibbiati 6 punti, anziché 5 più un’ ammenda di 100.000 euro.
Altre gole profonde federali sussurrano che nelle segrete stanze ci si domanda perché non sia stata presa in considerazione la testimonianza di Coppola e Carobbio su un presunto invito ai calciatori ed all’allenatore da parte di un non meglio identificato dirigente o collaboratore della Robur a perdere la partita Siena – Varese, affinché il ricavato delle giocate di altro non meglio identificato figuro potesse permettere di pagare i premi promozione ai calciatori ed ai tecnici. Proposta respinta. 
La partita finì 5-0, 3-0 dopo 25’ scarsi, 4-0 alla fine del primo tempo. Fu giocata dalla squadra e gestita da Conte con una rabbia mai vista nelle altre 40 partite di campionato fino allora disputate. Fantasie? Ipotesi senza prove? Voci incontrollate? Fatto fu che Siena – Varese è stata derubricata dalla Procura e quindi anche dalla Commissione Disciplinare, mentre ogni tanto salta fuori alla Procura di Cremona.
Poi Mezzaroma lo scorso anno nulla ha fatto per restare in serie A, a parte criticare sempre gli arbitri, non rendendosi conto di peggiorare sempre la situazione.
Quest’anno siamo ormai arrivati a 8 punti di penalizzazione.
Seguendo trasmissioni televisive locali, ho sentito che i 14 punti di penalizzazione in due anni sono da attribuire “6 a Conte, 5 al Monte dei Paschi e 3 a mezzaroma”. Mah. Che buontemponi!
I ricorsi per la restituzione di qualche punto sono sempre stati respinti, voglio pensare perché non c’erano gli estremi per accoglierne nessuno. 
Ma il Cesena, difeso, guarda caso, dall’Avv. Mattia Grassani, un vero fenomeno per il diritto sportivo, ha riavuto indietro il punto toltogli qualche settimana fa. 
Sono a conoscenza del fatto che l’Avv. Massimo Carignani, espertissimo di diritto sportivo e grande conoscitore delle stanze federali (vedi vicende narrate nell'ultimo capitolo della rubrica: “Quando il Siena era normale”) ha mandato messaggi alla proprietà di essere disponibile a titolo gratuito a difendere la Robur, inviti mai raccolti. Vorrei ricordare che l’Avv. Mattia Grassani è quella persona che, molto superficialmente, era stato definito uno “strozzino”, perché aveva ardito chiedere di stralciare la sua posizione creditoria dopo quattro anni di prese in giro.
Così come sta passando il concetto che i nemici di Mezzaroma siano quei poveri creditori della società, spesso piccoli commercianti, ristoratori, albergatori, vittime loro del comportamento del presidente.
Invece lo staff legale del Siena è composto dagli avvocati Alessandra Amato e Michelangelo Metta (chissà che fine ha fatto l’avv. Paolo Rodella, precedente legale ed anche procuratore di D’Agostino). L’avvocato Metta qualche giorno fa si è addirittura permesso dei dare dei suggerimenti a squadra ed allenatore (“cosa vogliono i giocatori, loro devono correre e vincere per andare in serie A”) per mezzo di FB, post prontamente rimossi dopo immani proteste. Non mi pare che questo staff legale abbia ottenuto grossi risultati, purtroppo.
Sabato si è giocata Siena – Carpi, gara molto difficile ed aspra, contro una squadra molto più pericolosa in trasferta che in casa propria. Nel prepartita di Sky è stato dato ampio spazio al fatto che i calciatori abbiano pranzato ognuno per conto proprio (o magari anche in gruppetti fra loro) a proprie spese. Nello Studio di Sky tutti erano molto perplessi sul fatto che nessun cenno arrivava dalla presidenza.
La società non ha i soldi, non si mangia insieme, non si prepara la partita in modo adeguato per le possibilità che l’attuale classifica fornisce, si va al campo con i mezzi propri (l’autobus di proprietà della società è sotto sequestro…, a La Spezia la squadra ha effettuato la trasferta con bus della Tiemme, con l’autista che ha presentato fattura immediata da pagare, altrimenti “nessun salga”….), gli stipendi sono fermi a dicembre per i calciatori ed i tecnici, a novembre per gli altri dipendenti.
Ma noto sotto la gradinata De Luca uno striscione: “Stadio: basta parole ora i fatti!!”. Ma chissà se in una situazione societaria come questa non era più logico glissare per una volta sul problema “Stadio e riqualificazione area del Rastrello”, al cui progetto certamente qualcuno sta lavorando, e dedicarsi al dramma personale dei calciatori, molti dei quali all’inizio della stagione già si erano autoridotti gli stipendi per venire incontro alle esigenze della società. 
E’ fin troppo evidente che la salvezza del Siena mai potrà passare dalla riqualificazione dell’area del Rastrello, ma solo dalla promozione in serie A e/o dall’immissione di capitali freschi nelle casse sociali dei Soci, vecchi o nuovi che siano.

Stefano Osti


2 commenti:

  1. Signor Osti penso che a Siena , almeno le persone di buon senso e con la coscienza pulita lo hanno capito che a massimo mezzaroma del risultato sportivo della Robur non frega niente.
    Sul fatto che lui è il male assoluto della Robur avrei qualche dubbio.
    Quando c'è una rapina , se i rapinatori sono tre o quattro è bene catturarli tutti non uno solo , altrimenti quelli che restano a piede libero ne fanno un'altra.

    RispondiElimina
  2. FINALMENTE UNA PERSONA CHE ESPRIME UN GIUDIZIO SERIO ANCHE SU PARTE DELLA TIFOSERIA.
    GRAZIE STEFANO

    RispondiElimina