La trattativa

Insomma, esiste o non esiste, allo stato attuale delle cose, una trattativa per il cambio di proprietà nell'AC Siena?
Dopo gli interventi di Valentini in tv e radio locali, si evince chiaramente che qualcosa bolle in pentola.

Il Sindaco, in una intervista ad ARE, afferma infatti di sapere di "trattative in corso" fra Mezzaroma e Mister X, che, pur andando avanti "con difficoltà... potrebbero concretizzarsi in qualsiasi momento". Stante il comportamento dei creditori - anzi del Creditore (MPS in primis) - che "non dovrebbe, non potrebbe tirarsi indietro dal dare una mano con un piano di ristrutturazione [del debito] che stia in piedi", il momento di transizione potrebbe tuttavia attraversare tempi più o meno lunghi.
Insomma, mentre da una parte c'è chi si picca a non pagare più nemmeno 20 euro di benzina e fa capire che di fatti concreti (guadrini) all'orizzonte non se ne intravedono, dall'altra il primo cittadino - a chiacchiere - ci rassicura che l'empasse sta terminando.
Punti di contatto fra le due posizioni, apparentemente distanti anni luce?
Ce ne sono, ce ne sono.
E giustamente (e finalmente!) un comunicato congiunto Vecchi Ultras-Fedelissimi tira le somme della tiritera: uno vuol vendere, l'altro dichiara che ci sono soggetti interessati a comprare.
Benone: trovatevi a un tavolino e parlatevi. Ma alla svelta. 
E coinvolgete la banca, che pare ora sia diventata un totem irraggiungibile, un miraggio inarrivabile.
Tale infatti è la nuova rappresentazione di MPS data in pasto da alcuni mesi al Senese medio: un regno nell'alto dei cieli, tipo la mitica Asgard, oppure l'Olimpo. Una rocca dove vivono non persone (che hanno un telefono, una mail, che passeggiano quasi tutti i giorni per le strade del centro), ma entità metafisiche, extra-dimensionali.
Voci informate ci dicono come questa banca sia impossibilitata, con la nuova governance ed in questo particolare momento, a prendere decisioni importanti. Eppure si tratta della stessa banca che consegnò 30 milioni di euro a Pietro Mezzaroma (ditta sull'orlo del fallimento) solo pochi mesi fa. O della stessa banca che, invece di far saltare in aria aziende "pesanti" (es: Sorgenia), sceglie di rimodulare i debiti di queste entità in difficoltà. 
E quindi si vuol sostenere che, ancora oggi, MPS non faccia politica? Certo che la fa! Come tutte le banche, d'altronde...
E pensare che ogni tassello ora sarebbe al proprio posto, con la possibilità di "vendere" ad un nuovo acquirente l'ipotetico progetto di riqualificazione del Rastrello... vero Sindaco?
Varrebbe la pena, per tutti gli attori in campo, di ricevere altri schizzi di m... di fango, in caso di fallimento non indolore della Robur? Perché nei fallimenti, come quando si entra negli ospedali, si sa dove e quando si inizia ma non si sa dove e quando si finisce. 
Pertanto, circa l'eventuale soluzione del problema Robur, si tratta solo e soltanto di Volontà Politica. Non ci giriamo intorno.
Come sempre, del resto.


PS 1: rileviamo, incidentalmente, ancora una volta l'incapacità del Sindaco, in altra parte dell'intervista, parlando della più che drammatica situazione della Mens Sana, di favellare nome e cognome di personaggi che sono stati indagati per bancarotta fraudolenta ed altro. Io ancora oggi non ho capito di chi si parli, ascoltando certa politica senese. Spero qualcuno lo chiarisca presto.
PS 2: leggo su una lettera inviata al FOL che il presidente non può materialmente "consegnare le chiavi" al sindaco, dato che, da maggior azionista di una società per azioni, la procedura (chiaramente) è altra e più complessa. Visto che qualcuno dà del "simpatico" (?) a chi - Wiatutti compreso - abbia utilizzato tale poco consona espressione, ne chiariamo meglio il significato: avere intenzione di levassi dai coglioni davvero, qualunque sia il mezzo, qualunque sia la procedura. Se infatti ci vuole chi vuol comprare, ci vuole anche chi vuol vendere. Esercizio che, così a sensazione, ancora oggi non mi pare sia quello che svolge Mezzaroma... Spero di essere stato ora più chiaro e mi scuso di aver prima utilizzato una locuzione troppo tecnica. Questa lo è parecchio meno. I'm sorry.