Accerchiato dalla contestazione della tifoseria, stimolato dalla stampa locale, aggredito dalle vipere dentro alle proprie tasche, Massimo Mezzaroma ha tuonato attraverso un comunicato ufficiale del 5 di maggio.
In perfetto stile mezzaromiano, il comunicato in questione, in un momento così caldo dell'annata calcistica e così decisivo nella storia secolare della Robur, ha ancora una volta il bell'effetto di parlarsi addosso. Non dicendo niente, quindi, di positivo a favore delle sorti dell'AC Siena.
Anzitutto, il presidente rimanda al mittente le ipotesi di trattativa con un presunto interessato all'acquisizione delle quote della società, dichiarandosi anzi ben predisposto alla cessione, in presenza di un reale interessamento.
Parole che cozzano con la voce che sta diffondendo, invece, l'amministrazione comunale, che proprio in queste ore informa di aver messo in contatto Mezzaroma con Mister X, per avviare una trattativa per il cambio di proprietà. Trattativa che risulterebbe anche concreta, a detta del primo cittadino, dato che si stanno valutando le ipotesi di compravendita di debiti e patrimoni.
Insomma, uno dei due mente, in modo anche spudorato.
Oppure, entrambi sono d'accordo per gettare fumo negli occhi alla tifoseria, tenerla buona per un altro po' di tempo, fino ad arrivare alle porte coi sassi e dichiarare che il tempo è finito, il fallimento è inevitabile, cel'abbiamomessatuttamaèandatacosì.
Continuiamo col comunicato.
Stilettata del presidente ai contestatori di sabato, che hanno scelto "l'ingiuria e l'aggressione", che non porteranno a nessun frutto positivo. Meglio, dice Mezzaroma, confrontarsi attraverso un dialogo ed un confronto civile. Vale a dire, ciò che la tifoseria da tempo (Mezzaroma consenziente per i propri interessi, prima non si faceva avvicinare) stava attuando, cercando di addivenire a "patti" con lui medesimo. Ma se nessuna delle promesse si mantiene, caro presidente, è "normale" che il dialogo civile finisca e che inizi una contestazione verbale, che, come si sa, nel calcio ci sta.
Niente aggressioni, non ci siamo abituati. Ma niente più dialogo civile, non con i bugiardi cronici.
Il gesto di sabato, a Mezzaroma che si stupisce, deve servire a costringerlo a consegnare le chiavi al Sindaco, ad abdicare dalla sua posizione (liberando così l'ostaggio), a presentare ufficialmente (e non a chiacchiere) le sue dimissioni.
Perché, ci chiediamo, il presidente, che ci ha detto in tutti questi anni di non essere il vero padrone della società, continua a rimanere fermo sulla propria posizione? Perché sta sfidando una tifoseria intera? Perché non va dalla Banca a trattare la propria posizione?
Perché si dice, in modo falso, che i tifosi sono stati portati strumentalmente a contestare? A chi si riferisce il nostro presidente? Chi avrebbe voluto affondare il Siena fin da giugno scorso?
Insomma, si facciano nomi e cognomi.
Altrimenti, come sempre, ci ritroviamo davanti ad una manipolazione della realtà, sostenuta da un'invidiabile "ars affabulandi", che tanti proseliti ha fatto e continua a fare nella nostra città.
La conclusione per chi, come me, ama guardare i fatti dopo le parole, è altra: senza nomi e cognomi, siamo di fronte all'ennesimo bluff.
Concludo.
Altra allusione nel finale del comunicato. Chi siano coloro i quali "hanno banchettato nel Siena solo perché totalmente omogenei al sistema che in città regnava", non è dato saperlo.
Nomi e cognomi, please.
Nomi e cognomi, presidente, per Dio!
Lei è ormai finito, ha terminato la Sua storia a Siena. Sarà, comunque vada, un fallito agli occhi della massa, ripetendo le imprese del volley a Roma.
Si tolga pertanto qualche sassolino dalle scarpe. Ora sarebbe il momento buono.
E se non lo fa, le ipotesi sono due (anche concomitanti):
1) non può, visto che uno di quelli che "hanno banchettato nel Siena solo perché totalmente omogenei al sistema che in città regnava" è anche Lei.
2) da un anno a questa parte, insieme agli altri (Sindaco e Banca) sta inscenando una farsa, che ci accompagnerà al fallimento, pilotato e voluto da tutti voi.
Se è tutto un giochino perchè la volontà dell'Amministrazione Comunale è liberarsi del problema calcio allora siamo spacciati e potremo solo vendicarci alle prossime elezioni............chiaramente non votando quelli che sono andati al ballottaggio ma ben altri.
RispondiEliminaIo però penso, e soprattutto SPERO, che la volontà non sia questa ma sia un gioco delle parti soprattutto per quanto riguarda l'INDIGENTE che vuole essere liberato pulito.........pulito nel senso che di portare le chiavi e levarsi dai coglioni gli sta bene e sta bene anche al Sindaco (lo disse in diretta l'altra sera) ma non vuole rimanere responsabile di quei 70 milioni circa che fanno capo a Progetto Siena e poi a lui che tramite Senio srl detiene oltre l'80% delle quote di Progetto Siena.
Almeno la metà di quel debito ce l'ha trovato ma l'altra parte si è formata con lui Presidente; che l'abbia fatto lui od abbia voltato lo sguardo mentre altri banchettavano (per vantaggi personali in altri ambiti e quindi pienamente col.... al sistema) poco conta; NE DEVE RISPONDERE.
Per questo rimanda al mittente le chiacchere usando i comunicati o le interviste visto che non si parlano.
E' la solita guerra con la Robur nel mezzo che subisce umiliazioni volute dal Presidente proprio per far vedere alla controparte quanto lui sia determinato ad andare fino in fondo.
E poi si stupisce della contestazione...........ma vai a cacare!
In un posto normale..........nel senso di VISPO..........un SINDACO in gamba farebbe questo:
SI ALLA MANIFESTAZIONE DI INTERESSE (con successive modifiche e limature del progetto per la parte commerciale)
CALCIO NEL CULO A MEZZAROMA DA PRESIDENTE DELLA ROBUR anche perchè le azioni sono in pegno alla banca quindi ci vuole poco
SUBITO INGRESSO DI NUOVA PROPRIETA' ALLETTATA DAGLI INTROITI DELLA STRUTTURA CHE SI ANDRA' A COSTRUIRE con i quali fare fronte alle rate annuali del debito spalmato perchè dovrà essere spalmato.
Gianluca
mi domando una cosa:
RispondiEliminasaranno riusciti a capire, gli abitanti di questo ridente paese in collina, che gli stanno prendendo per il culo da tutte le parti oppure aspettano che gli piglino anche la casina?
Anche Mezzaroma ha banchettato col sistema Siena, perché il sistema Siena si è accollato un certo suo debituccio per il quale Unicredit gli richiedeva i soldi indietro rischiando quindi di "farlo zompare" - come dicono a Roma. Che lui voglia farsi passare per una "vittima" del sistema Siena è quindi piuttosto curioso....
RispondiEliminaIpotesi 1. Senza dubbi. Mezzaroma, Banca(Profumo) e Sindaco non si possono reciprocamente vedere.
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