Fare l'allenatore del Siena quest'anno non era un boccon da ghiotti.
Non so francamente se il buon Mario avesse subito avuto il sentore delle complicazioni dell'annata, o se fosse tornato a Siena convinto di ritrovare un ambiente simile ai comuni trascorsi.
Fatto sta che ad un certo punto deve aver detto fra sé e sé: "Ma dove so' capitato?".
Tuttavia, come tutti gli allenatori saggi (volevo dire vecchiotti, ma non se lo merita), si è messo in silenzio a lavorare sui punti deboli non solo della squadra, ma dell'ambiente tutto, per vedere dove si potesse migliorare. A Beretta riconosco, difatti, come caratteristica che non aveva avuto quando ci allenò alcuni anni fa - fra parentesi, il Siena del secondo Beretta a mio avviso è stato quanto di meglio abbiamo potuto ammirare, calcisticamente parlando, negli ultimi anni, tanto bello e perfetto da influenzare positivamente anche un allenatore malato di mente che arrivò poi - la consapevolezza, la coscienza di intendere perfettamente il contesto in cui muoversi e di adattarsi rapidamente per sterzarlo dalla propria parte.
Al tempo, infatti, la profonda emotività dell'uomo faceva sì che non tutti gli sforzi dell'allenatore fossero ripagati, ottenebrati da una scarsa lucidità quando si arrivava ai momenti topici dell'annata.
Venendo ai giorni d'oggi, al contrario, Beretta ha subito capito che avrebbe dovuto svolgere un compito ben più ampio di quello proprio dell'allenatore: un po' papà, un po' fratello, un po' comunicatore. L'assenza totale della società fuori dal campo, la mancanza di ogni adeguata comunicazione della stessa con i media, con i giocatori, con una grande fetta della tifoseria, ha costretto infatti una persona sorridente ma riservata a fare da trait d'union fra la squadra e l'ambiente esterno, i tifosi, i giornalisti, forse violentando anche il proprio io. Facendo oltretutto groppino alle reiterate stoccatine dell'odontotecnico, che finora non ha perso mai l'occasione di "stimolare" il mister dopo ogni prestazione un po' così.
Ma su tale attività di Beretta, di normalizzatore di una situazione tutt'altro che normale, non sono certo io il primo a puntare l'occhio.
Pochi, al contrario, hanno messo in luce le capacità tattiche di Mario.
Da questo punto di vista, posso rimproverare solo il non aver osato di più in alcuni finali, soprattutto a inizio campionato (Novara e Juve Stabia ad esempio), ed aver così gettato al vento qualche punto in classifica.
Ma, per altro verso, vi vorrei far notare alcune scommesse vinte, dal non scontato esito, del nostro mister. Anzitutto, incredibile ma vero, ad oggi abbiamo una difesa presentabile. Trovato qualche minimo meccanismo di intesa, riusciamo a non prendere gol in continuità, come la rosa presentata da Antonelli avrebbe fatto presupporre. In più, vorrei sottolineare l'inventiva di Mario, che ha scelto, per necessità o intuito, di schierare molti giocatori fuori ruolo, diventati autentici punti di forza: gli esempi più eclatanti sono quelli di Giacomazzi e Feddal, andati a ricoprire ruoli scoperti per le mancanze dell'odontotecnico. Infine, anche se pare una operazione ormai naturale, vi ricordo che il Siena può giocare indifferentemente con due o tre moduli tattici differenti, adattandosi a contesti ed avversari diversi. In ultimo, ma questa non è una novità, bisogna rimarcare la capacità di saper gestire i molti giovani in rosa, di saper dosare la loro forza, di saper capire il momento giusto dell'inserimento in squadra.
Bravo Mario, tu e la squadra state facendo ciò che l'ambiente intero non vorrebbe che facessimo: ci state facendo vivere. Per questo, ti ringrazio fraternamente.
Concordo. A voler essere pignoli,a Novara il psuedo odototecnico ha pensato bene di non farli giocare Rosina.
RispondiEliminaCome non condividere l'analisi tecnica ed umana del Mister.
RispondiEliminaLe tre righe finali le faccio ancora più mie; se ancora non ho smesso di seguire la Robur quest'anno è per merito suo e dei ragazzi che vanno in campo.
I CIALTRONI DI CUI SIAMO PRIGIONIERI NOI TIFOSI E CHE NON ABBIAMO PORTATO A SIENA NOI TIFOSI FAREBBERO DISAMORARE CHIUNQUE!
Gianluca