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giovedì 7 novembre 2013

Il brutto della diretta

Ieri l'altro sera, mi son dedicato alla Scempion Lig. 
Prima però ho guardato un po’ di Barcellona che si allenava con una squadra dalla maglia a righe nere e rosse.




Le prime immagini di questa partitella sono state quelle della figlia del Cavaliere che si sedeva in tribuna. Non stava male, considerando che doveva essere uscita da poco da almeno 20 ore di vagone piombato... Peccato però per la stella di David che sciupava un po’ il cappottino di cachemire.
Dopo alcune reti del Barcellona sono passato a Diretta Gol.
Le dirette gol, bisognerebbe che se ne rendessero conto, soprattutto quando ci sono tante partite in contemporanea, dovrebbero in realtà chiamarsi Diretta Sputo. Lo capirebbe anche mia mamma che è fisicamente impossibile rendersi conto che la palla sta per entrare, chiedere la linea, ottenere la linea prima, appunto, che la suddetta palla sia entrata. Ora, siccome questa situazione si verifica pure per le occasioni mancate, che sono più numerose delle reti, il risultato è che le prime immagini che vediamo, del campo che le ha richieste, sono così solo quelle di un giocatore che si libera dei catarri accumulatisi nella tensione dell’azione da poco conclusasi. A volte si può intuire pure il labiale di un simpatico moccolo. Con la diretta Scempion è stata più dura perché moccoli in scozzese, danese, rumeno, tedesco non sono facilmente discernibili. Abbiamo però potuto ammirare come lo sputo sia simile in tutta Europa, altro che l’esperanto!
E per le reti? Per le reti ci godiamo abbracci gay, fogate entusiastiche verso la bandierina o la telecamera a bordo campo, rimproveri ai tifosi, magliette sollevate su scritte indicibili, culle simulate, dita al cielo, baci all’anello… mai però, ovviamente, la palla che entra in rete in diretta. E così in realtà queste dirette gol si riducono a dirette del post coito (sia esso interruptus o portato a termine con successo), mai dell’eiaculazione in sé. Come vedersi un film porno in cui la cinepresa viene accesa solo quando l’attore si toglie il preservativo…
Sì, c’è il replay, va bene, ma allora potrebbero chiamarlo Scempion Replay Gol. Ma non attirerebbe né sponsor né spettatori.

Son problemi anche questi…

2 commenti:

  1. Belli i trmpi in cui i giocatori per esultare alzavano solo le braccia al cielo ed riceveva un abbraccio normale. Oggi si assiste ad assurde scene isteriche.Balletti improbabili. E scene da holliwood. La peggio quella in cui si levano la maglia e la gettano via. Per me la maglia e'sacra gli va portato rispetto.
    Wsg

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  2. Il mondo del calcio purtroppo è ormai esasperato in tutti i suoi aspetti, anche nelle piccole cose come l'esultanza post-goal. Bisogna essere essere protagonisti a tutti i costi, ben oltre il gesto sportivo, senza rendersi conto che la prodezza tecnica ti ha già reso protagonista.
    A proposito di questo, voglio compiacermi col nostro bomberone bianconero Niccolò Giannetti perché il suo modo di esultare è di quelli vecchia maniera, sotto la curva dove sono i suoi amici e la sua gente, i senesi, e braccia al cielo, senza stupidi rituali emulanti i "campioni" della massima serie.
    Continua così anche in questo Niccolò, non ti sciupare!

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