Ieri l'altro sera, mi son dedicato alla
Scempion Lig.
Prima però ho guardato un po’ di Barcellona che si
allenava con una squadra dalla maglia a righe nere e rosse.
Le prime immagini di questa partitella
sono state quelle della figlia del Cavaliere che si sedeva in
tribuna. Non stava male, considerando che doveva essere uscita da
poco da almeno 20 ore di vagone piombato... Peccato però per la
stella di David che sciupava un po’ il cappottino di cachemire.
Dopo alcune reti del Barcellona sono
passato a Diretta Gol.
Le dirette gol, bisognerebbe che se ne
rendessero conto, soprattutto quando ci sono tante partite in
contemporanea, dovrebbero in realtà chiamarsi Diretta Sputo. Lo
capirebbe anche mia mamma che è fisicamente impossibile rendersi
conto che la palla sta per entrare, chiedere la linea, ottenere la
linea prima, appunto, che la suddetta palla sia entrata. Ora, siccome
questa situazione si verifica pure per le occasioni mancate, che sono
più numerose delle reti, il risultato è che le prime immagini che
vediamo, del campo che le ha richieste, sono così solo quelle di un
giocatore che si libera dei catarri accumulatisi nella tensione
dell’azione da poco conclusasi. A volte si può intuire pure il
labiale di un simpatico moccolo. Con la diretta Scempion è stata più
dura perché moccoli in scozzese, danese, rumeno, tedesco non sono
facilmente discernibili. Abbiamo però potuto ammirare come lo sputo
sia simile in tutta Europa, altro che l’esperanto!
E per le reti?
Per le reti ci godiamo abbracci gay, fogate entusiastiche verso la
bandierina o la telecamera a bordo campo, rimproveri ai tifosi,
magliette sollevate su scritte indicibili, culle simulate, dita al
cielo, baci all’anello… mai però, ovviamente, la palla che entra
in rete in diretta. E così in realtà queste dirette gol si riducono
a dirette del post coito (sia esso interruptus o portato a termine
con successo), mai dell’eiaculazione in sé. Come vedersi un film
porno in cui la cinepresa viene accesa solo quando l’attore si
toglie il preservativo…
Sì, c’è il replay, va bene, ma
allora potrebbero chiamarlo Scempion Replay Gol. Ma non attirerebbe né sponsor né spettatori.
Son problemi anche questi…

Belli i trmpi in cui i giocatori per esultare alzavano solo le braccia al cielo ed riceveva un abbraccio normale. Oggi si assiste ad assurde scene isteriche.Balletti improbabili. E scene da holliwood. La peggio quella in cui si levano la maglia e la gettano via. Per me la maglia e'sacra gli va portato rispetto.
RispondiEliminaWsg
Il mondo del calcio purtroppo è ormai esasperato in tutti i suoi aspetti, anche nelle piccole cose come l'esultanza post-goal. Bisogna essere essere protagonisti a tutti i costi, ben oltre il gesto sportivo, senza rendersi conto che la prodezza tecnica ti ha già reso protagonista.
RispondiEliminaA proposito di questo, voglio compiacermi col nostro bomberone bianconero Niccolò Giannetti perché il suo modo di esultare è di quelli vecchia maniera, sotto la curva dove sono i suoi amici e la sua gente, i senesi, e braccia al cielo, senza stupidi rituali emulanti i "campioni" della massima serie.
Continua così anche in questo Niccolò, non ti sciupare!