Una categoria pe(n)sante: la Confcommercio di Siena

Insomma via....
Insomma via....
L'ottusità delle parole alla fine fa correre il rischio a taluni individui di scadere nel ridicolo.
Qualcuno lo dica al Sig. Pracchia (ragioniere?), direttore di Confcommercio Siena, che ancora una volta, dopo tre anni esatti, ricomincia da dove aveva lasciato: la partita della Robur al sabato è un problema per i commercianti senesi!

In una decisa intervista di pochi giorni fa, il Sig. Pracchia (Giandomenico?) enuclea i "problemi" legati alle partite del sabato, che creano "complicazioni"; perciò va studiato un "piano" per "limitare i danni".
Insomma, siamo di fronte ad un'emergenza epocale, per il commercio senese.
Non badate al fatto che, di solito (ma esistono anche splendide eccezioni) i problemi reali percepiti dai clienti sono: costi elevatissimi, tracotanza dei gestori, assenza di iniziative mirate di marketing, spocchia e qualunquismo.
Non pensiate che la gente non ha fondi per comprare una bella camicetta da figo a 100 euri (scontata) perché in questo paese la politica (e le propaggini) ha rubato e prosciugato la quasi totalità delle risorse delle famiglie.
No, il problema sono le partite del sabato.
Tanto la questione è impellente che il Sig. Pracchia ("Com'è umano, lei") ci ritorna sopra dopo tre anni. Tre anni che evidentemente non sono serviti a far capire al Sig. Pracchia ("Mi si sono intrecciati i diti, me li streccia?") che la realtà è un'altra, che il calcio di livello alza il PIL di una città, che smuovere migliaia di persone di sabato, in uno stadio a ridosso del centro storico, vuol dire avere migliaia di potenziali clienti.
Lo capiscono tutti, anche i menomati del marketing, possibile che non lo capisca un Presidente di una Confcommercio?
Risposta: non è possibile.
Smettiamo di pensare che Siena sia piena di incapaci, tutti insieme appassionatamente messi ai posti di comando.
Il Sig. Pracchia ("Abbia pietà") segue un filone - sempre lo stesso - facilmente riconoscibile, che va scoperchiato e reso fruibile dalla massa dei lettori.
Un mantra che, attraverso la ripetizione (quasi sempre della stessa testata giornalistica... un caso?), introietta nella testa delle persone la parola "problema" riferita alla Robur.
Il "problema" è tutto ciò che va al di fuori dello standard; quindi, di per sé, ha spettacolari aspetti positivi, poiché ci induce al cambiamento, rinunciando all'atrofia. Il problema nasce per essere risolto e standardizzato, fino, Insciallah, all'insorgere di uno nuovo. E così via.
E come sempre, nelle parole e nei pensieri sta la soluzione del problema stesso. Il Sig. Pracchia ("Sto piombando in un marasma agghiacciante") butta là due ottime soluzioni, che, si sappia, i tifosi del Siena da anni caldeggiano: diminuire il raggio di chiusura dello stadio e predisporre speciali navette per ovviare alla mancanza di parcheggi.
Come sempre, la nascita del problema ha in nuce la propria soluzione. Ed una progressione.
Terminiamola quindi di citare a sproposito la Robur come "problema" di una categoria che deve andare a braccetto con il calcio di alto livello ed organizziamoci, se si vuole, per arrivare a soluzioni condivise.

Basta cazzate, ormai non ci convincono più nemmeno quelle.