Manco per idea.
Ho preso una fissa tremenda e quindi approfondisco l'argomento, sperando che si inizi anche a Siena a pensare seriamente a tale evenienza, in vista di momenti simili se non peggiori rispetto a quelli passati questa estate.
Parliamo infatti di ciò che sta avvenendo in Italia, sul fronte dell'azionariato popolare.
Sul sito
www.azionariatopopolareitalia.it,
potete capire meglio cosa si sta smuovendo.
Alcuni anni fa nasce la Federazione
Italiana Nazionale Azionariati Popolare Sportivi, sull'onda di quanto
già stava accadendo nel resto d'Europa (Germania, Spagna e UK
soprattutto).Tifosi stanchi di vedere le proprie squadre depredate, fallite, usate da presidenti con pochi scrupoli si sono letteralmente rimboccati le maniche ed hanno iniziato a fare massa critica per poter partecipare direttamente ed attivamente alle decisioni vitali della propria squadra di appartenenza. Meno chiacchiere da bar e da internet insomma e più coinvolgimento nel mondo reale.
Lo scopo finale dell'Azionariato Popolare consiste nel divenire un modello di proprietà e gestione sostenibile di una società sportiva attraverso metodi partecipativi, che prevedano sempre il Tifoso in primo piano. Il principio deve essere quello di “una testa un voto”, in modo tale da rendere tutti ugualmente responsabili delle scelte condivise.
Splendido, rivoluzionario e non utopistico. Mi garba.
Vere e proprie cooperative di tifosi ribaltano il concetto oggi per lo più esistente della proprietà di una società di calcio: invece che molte quote in mano a pochi soci, se non ad uno solo, si punta ad avere poche quote in mano di molti soci, in modo da avere una diffusione capillare della proprietà delle stesse.
Ad oggi, della Federazione, fanno parte dieci realtà:
Modena Sport Club
Amici del Rimini Calcio
Toromio
Mantova United
Vicenza Nobile Provinciale
Verona col Cuore
Lucca United
Arezzo Orgoglio Amaranto
Salernitana
Il Mio Gallipoli
+
Trapanesi Granata (basket).
Ora, trasliamo tutto sulla nostra realtà.
Invece di litigare fra di noi, stare giornate intere a scrivere su muri e sui social network, infamare questo e quell'altro, perché pian pianino non serriamo i ranghi ed iniziamo seriamente a liberare imprenditori che si definiscono ostaggi di una squadra di calcio? A riprenderci ciò che è nostro, in fondo.
Fra l'altro, le condizioni per la formazione di una cooperativa sono banali:
-essere un soggetto giuridico senza fini di lucro
-democraticità
-vasta partecipazione popolare
-quota adesione sostenibile
-principio di una testa un voto
Tenete a mente questa informazione, me lo promettete?
o allora fallo te il Presidente...
RispondiEliminaBosley