In una fredda serata di novembre, il Siena batte il Catania e si lancia verso la A. una partita rocambolesca, succede di tutto e non solo in campo…
Il Siena targato Papadopulo, reduce dall’impresa del San Paolo dove i guizzi di Riccio e di Rubino avevano permesso ai bianconeri di vincere in terra partenopea, deve confermarsi contro i neopromossi etnei del vulcanico presidente Gaucci. Sulla carta, di fronte a un Catania impelagato nei bassifondi della classifica e col neoallenatore Toshack in tribuna (in panchina Ciccio Graziani) a prendere appunti, la Robur sembra prendere subito il sopravvento.
Pronti-via e Pinga lancia Tiribocchi, al 3° è già 1-0 grazie al diagonale del “Tir” sotto la curva Robur, ma i catanesi rispondono una manciata di minuti dopo con Possanzini che trova l’1-1 con un colpo di testa sugli sviluppi di un calcio piazzato. Ancora Siena, e ancora Tiribocchi (siluro su punizione) portano i bianconeri nuovamente in vantaggio: 2-1 al 23°! Qualche sussulto, e nel calcio si sa che chi sbaglia paga: Mandelli cicca il terzo gol e Monaco sigla il pareggio poco oltre la mezz’ora, con un gol fotocopia rispetto a quello segnato dal compagno di squadra e supera un incerto Fortin. L’arbitro Cruciani di Pesaro fischia due volte e nell’intervallo è 2-2.
Ripresa che parte in sordina fino al quarto d’ora quando l’ennesima punizione per gli ospiti viene trasformata in gol da un’incornata di Zeoli, che di fatto gela momentaneamente il “Franchi”: Catania avanti, e Siena nervoso che non riesce ad attaccare come sa, e che rischia il tracollo quando il sempreverde Oliveira, tutto solo in area, sbaglia clamorosamente il gol del possibile 2-4 alzando sopra la traversa un colpo di testa a Fortin battuto. La legge “gol sbagliato, gol subito” si rivela esatta subito dopo, poiché il Siena pareggia con l’unico guizzo di Rubino e fa 3-3. A questo punto manca poco più di un quarto d’ora, il Siena ci crede e spinge, ma ha capito che il Catania sa pungere e non vuole rischiare ancora. Qualche bella azione, un paio di palloni in area, i minuti che passano inesorabili. Il pubblico canta per spingere la squadra all’impresa, e quando tutti sono pronti per andare sotto la doccia ecco che Gigi Martinelli pesca ancora Tiribocchi all’altezza del dischetto dell’area di rigore: il centravanti bianconero, in posizione regolare, controlla e lascia partire un missile al sette che fulmina Iezzo! 4-3 al 90°, con la squadra catanese a protestare per un fuorigioco inesistente e Ciccio Graziani che fa le prove per la futura panchina dei mostri circensi del Cervia inveendo contro tutto e tutti in un clima da far west che coinvolge anche la tribuna coperta. Dall’altra parte, un boato di felicità scuote il Rastrello al fischio finale. Il Siena continua a salire in classifica, e a fine anno festeggerà la promozione in serie A al grido di “salutate la capolista”!
Serata meravigliosa come tante che ha regalato la Robur . L'incazzatura di Graziani fu la ciliegina sulla torta Wsg
RispondiEliminaAneddoto della partita. Faccio tardissimo a lavoro, ritorno trafelato a casa dei miei, inforco al volo il vespino del mi babbo e mi lancio a velocità supersonica verso lo stadio. Al baracchino di San Domenico odo un boato, capisco che s'è segnato. Urlo di gioia e vaffanculeggio stile Alberto Sordi ne 'I Vitelloni' un gruppetto di Catanesi che stavano per entrare. I quali mi scappano dietro tirandomi di tutto. Io, a mo' di campione in discesa libera, mi accovaccio sulla vespa e mi riparo in Via della Sapienza. Belle cose, bei momenti
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