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venerdì 5 dicembre 2025

Drone o non drone, this is the question

Ma vi ricordate la psicosi dei droni misteriosi che solo poco tempo fa dominava i discorsi di tutti noi? Ecco, ma questi droni… che fine hanno fatto?


Improvvisamente a partire da settembre sono comparsi nei cieli d’Europa decine di droni misteriosi: non passava giorno senza che apparisse un nuovo titolo su un presunto incidente con oggetti volanti, sempre con il suggerimento (a volte implicito, a volte esplicito) - o almeno l’insinuazione - che la Russia ne fosse responsabile.

Ma con la stessa rapidità con cui questa campagna politico-mediatica, palesemente orchestrata, era apparsa, è scomparsa nel nulla. Adesso un’analisi completa e rigorosa rivela quanto fosse vuoto il panico che si voleva suscitare, ma che, con grande delusione dei narratori, non ha attecchito granché, visto che bisogna avere ben pochi neuroni funzionanti per crederci. Tuttavia, le chiusure degli aeroporti hanno trasformato la propaganda in un evento reale, con costi enormi per i contribuenti e disagi per i viaggiatori. Il quotidiano olandese Trouw ha presentato un’analisi dettagliata su questi eventi la cui conclusione è che nessun incidente nell’Europa occidentale è attribuibile alla Russia. In circa quaranta eventi di questo tipo, l’origine rimane poco chiara o non è stata trovata alcuna prova della presenza di droni nello spazio aereo. Un esempio è Oslo, dove le segnalazioni di questi singolari “ufo” russi alla fine di settembre hanno paralizzato il traffico aereo, gettando nel caos l’aeroporto. La polizia in seguito non ha trovato alcuna conferma che i droni fossero effettivamente in volo. Lo stesso valeva per le segnalazioni all’aeroporto di Göteborg, in Svezia, all’inizio di novembre. In almeno quattordici casi, gli oggetti si sono poi rivelati essere qualcosa di completamente diverso. Ad esempio, in Belgio, piccoli aerei ed elicotteri sono stati scambiati per droni, mentre gli oggetti volanti nel Limburgo meridionale e a Billund, in Danimarca, erano in realtà velivoli di linea in atterraggio. La polizia norvegese ha concluso che un “drone” sospetto vicino a una piattaforma petrolifera nel Mare del Nord era probabilmente una nave.

In diverse occasioni è stato accertato che i voli con i droni erano opera di un dilettante o che il drone è stato successivamente identificato come appartenente a un turista. In un caso a Varsavia, dove un drone ha sorvolato edifici governativi, la polizia polacca ha arrestato un uomo ucraino e una ragazza diciassettenne bielorussa, ma senza accuse di spionaggio. Solo ai confini di Polonia, Romania e Moldavia sono stati rivenuti alcuni droni russi, evidentemente fuori rotta, e caduti nelle campagne: di certo a Mosca non interessa rasare l’erba o colpire zolle di terra nei Paesi vicini e infatti molto spesso questi presunti oggetti volanti esistono solo nei fotomontaggi che oggi sono alla portata di tutti con i piccoli strumenti di intelligenza artificiale forniti gratuitamente. Talvolta sono proprio grotteschi, come quello che vorrebbe simulare l’atterraggio di un Iskander russo sul tetto di un cascinale che nemmeno risulta danneggiato. Come faccia un missile che viaggia a Mach 8 a posarsi così delicatamente su un tetto, è qualcosa che fa parte del mondo allucinatorio nel quale viviamo. 

Insomma un’intera campagna fondata sul nulla per poter rafforzare il nulla che l’UE esprime.

3 commenti:

  1. Cave Draconem

    https://alcesteilblog.blogspot.com/2025/12/cave-draconem.html

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  2. La “psicosi dei droni misteriosi” è stata smontata quasi del tutto: l’analisi del quotidiano olandese Trouw mostra che su decine di casi in Europa solo pochissimi avevano tracce reali di droni russi, mentre la grande maggioranza era composta da errori di osservazione, aerei civili scambiati per droni, elicotteri, addirittura imbarcazioni confuse per oggetti volanti o semplici falsi allarmi. In più di un caso era solo un turista o un dilettante a far volare un drone commerciale. Le chiusure di aeroporti e il panico mediatico si sono basati su segnalazioni senza conferme, e infatti molte autorità di polizia non hanno trovato alcuna prova che gli “avvistamenti” fossero reali. Da Oslo a Göteborg, da Belgio a Danimarca, le verifiche hanno sistematicamente smontato le narrazioni più sensazionalistiche. Questo non significa però che siamo impotenti: al contrario, diversi Paesi stanno introducendo sistemi anti-drone, radar dedicati, obblighi di registrazione e centri di sicurezza dello spazio aereo. È proprio la capacità di distinguere fatti reali da isteria mediatica che mostra come si siano trovate contromisure e come il presunto “allarme russo” si sia rivelato in gran parte inconsistente. Alla fine, una campagna costruita sul nulla si è sgonfiata perché, quando si verificano i dati, il nulla rimane nulla.

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  3. Qui il vero drone lo piazza la cara Administrzione nelle natiche dei tifosi del Siena.... con un pazzesco posticipo al lunedì ore 14.30 .... mostri

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