Guido ci risponde

A noi piace sognare. Per cui immaginiamo che le parole di Guido siano state proferite proprio in risposta alla nostra raccomandazione di ieri l'altro.

Come già detto, a nostro avviso il nostro ministro si era spinto in affermazioni poco ortodosse a proposito di Israele e Ucraina, che non poteva fare. Usare le parole "pace", "trattativa", "tregua" a proposito di Ucraina non è permesso. Ed a proposito di Israele, mai dire che sta "seminando odio": oh, ma che banda è?

E così, ecco il giorno dopo una nuova comunicazione che rimette le cose al proprio posto. Sui social, il buon Guido ha tenuto a mettere i puntini sulle i. Iniziamo con l'Ucraina: "Se critico una affermazione specifica di Stoltenberg sull'uso di armi occidentali all'Ucraina su suolo russo non sto attaccando la Nato o mettendo in discussione la necessità dei nostri aiuti all'Ucraina per difendersi dalla vile aggressione russa". Gnamo dai, ma che pensavate, che noi si osasse attaccare i nostri padroni? Ma no, slurp slurp slurp. E credevate che si potesse finire di smuovere l'economia bellica inviando fior fior di armi? Ma di che!

Riguardo Israele: "Se critico l'offensiva israeliana su Rafah e i rischi e drammi che questa comporta per la popolazione civile innocente palestinese non sto attaccando Israele, di cui sono sempre stato amico o la sua legittima reazione contro il feroce attacco di Hamas". Oh, ma che avevate capito? Ragazzi, ma secondo voi Guido può criticare Israele che sta sterminando un popolo indifeso, smembrando persone, decapitando bambini, mutilando neonati? Oh, ma chi commette il genocidio è un amico, ma non scherziamo.

"Chiederei ai mass media italiani maggiore attenzione e contestualizzazione delle parole. Non per rispetto a me, ma perché stiamo parlando di drammi e guerre catastrofiche e pericolose per l'intera umanità. Non si può banalizzare sempre tutto per un titolo ad effetto. Grazie".

Prego Guido, prego.