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venerdì 24 settembre 2021

La storia si ripete

Tic Tac. Un suono fastidioso pare inseguirmi, come se una gigantesca sveglia tentasse di raggiungermi. Sembra un sogno... invece sono perfettamente sveglio. O meglio, lo sono al massimo delle mie capacità. E ancora quel tic tac, da prima lontano poi sempre più vicino. 



Alzo gli occhi al cielo, giusto per accorgermi che anche i raggi del sole estivo sembrano in partenza per alti lidi, mentre grosse nuvole basse, della stessa consistenza della barba di Babbo Natale, stanno comparendo all’orizzonte. Tic Tac. Il rumore mi provoca un deciso fastidio, come un pizzico di zanzare in quelle calde notti di agosto, nelle quali la finestra spalancata è l’unico rimedio contro la calura. Aumento il passo e all’improvviso di pare di scappare. Scappare da qualcosa che non so. O che forse la mia mente ha rimosso, per proteggermi. Trotterello. Tic Tac. Avverto una presenza dietro di me e forse sono più di uno. Se mi voltassi in questo momento, se solo trovassi in fondo alla mia anima un barlume di coraggio per farlo, forse vedrei un gruppo di persone armate di cattive intenzioni correre verso di me. Ma non mi volto e continuo a scappare. Le prime gocce di sudore mi imperlano la fronte, impigliandosi tra le ciglia, prima di proseguire la corsa verso le guance ed assomigliare a grossi lacrimoni. Un pensiero mi coglie all’improvviso: la storia, pur sempre diversa, si ripete sempre! 

E allora, nell’impellente bisogno di scappare, apro l’album rilegato in pelle dei ricordi, sciogliendo i cordini che lo tenevano chiuso e mi soffermo sulla prima fotografia. Sono solo, davanti ad una grande chiesa in marmo bianco e mattoncini rossi. Intorno a me una serie di sconosciuti, che per un solo misero istante hanno incrociato la loro esistenza con la mia. La didascalia recita: "Reggio Emilia - Piazza Prampolini - Febbraio ’92". È una foto scattata durante la gita di prima superiore, ho molti capelli in testa e qualche kg in più addosso. Sembra una Polaroid; chissà se le vendono ancora? Il bomber messo al contrario mi getta addosso un'aria da stradino svogliato e francamente sembro un Hare Krishna scappato di casa. Ma sì, in fondo ci può stare: sono sempre stato il re degli sprovveduti, oggi come allora. Tic tac. Ripenso a quel giorno, nel quale poco dopo aver posato per la foto, insieme ai miei compagni di scuola ci picchiammo in pieno centro con un gruppetto di ragazzini reggiani in cerca di bombolette di neve spray, quelle che sul finire del secolo sostituirono coriandoli e stelle filanti di carta. Una cazzottata è un modo molto originale per festeggiare il carnevale. Altro che crogetti col miele. Fu la prima volta che incrocia i reggiani e di certo non fu l’ultima. Una rissa in pieno centro, di nascosto da guardie e professori, non fu di facile gestione. Chi vide fece certamente finta di chiudere un occhio, mentre qualche ripetente molto più grande di me fendeva l’aria roteando le braccia tipo mulino a vento e ne stendeva una mezza dozzina. Ne uscimmo indenni, almeno quella volta. Siena vince e Reggio perde. Tic Tac. Sento che il tempo sta veramente scadendo. 

La distanza che mi separa dai miei inseguitori è poca. Quasi correndo, torno a sfogliare l’album e mi appare un’altra pagina. Questa volta c’è scritto 6 Gennaio 2000 e poi accanto: "La prima partita della Robur del nuovo millennio". Adesso sono in curva a Siena, ancora piccola e di cemento. Do le spalle al campo, mentre sul terreno di gioco pare accendersi una rissa. I capelli sono un po’ più radi e la forma fisica appare migliorata. Ma forse è soltanto una distorsione visiva, dovuta all’aria invernale gelida del giorno dell’epifania. L’avversario si chiama Reggiana e forse tra quei tifosi c’è anche qualche ragazzo incontrato anni prima. Abbiamo vinto al 90° minuto una partita di un’importanza clamorosa per le sorti del nostro campionato, che qualche mese più tardi, sempre contro la Reggiana (tra lanci di razzi e tentate invasioni), chiuderemo al primo posto. La storia si ripete spesso: Siena vince e Reggio perde. Tic Tac. Adesso il rumore è molto vicino, quasi dentro di me. 

Giro ancora qualche pagina e mi ritrovo adulto, seduto sui gradoni di uno stadio molto cambiato. L’acciaio ha sostituto il cemento e i riflettori, lunghi pali di acciaio con in cima una palla di luce illuminano il campo. A differenza delle altre, la foto pare scattata con un telefonino e a ha tutta l’aria di essere un selfie di gruppo, segnale inequivocabile del tempo che passa. I capelli adesso sono spariti del tutto, e alcune righe incorniciano gli occhi e gli angoli della bocca. Vicino a me ci sono persone - entrate nella mia vita per sostituirne altre - che festeggiano con la mano stretta a pugno ed il pollice in alto, come soldati vittoriosi dopo l’ennesima battaglia. Quello che appare sul mio volto è un beato sorriso tirato di chi sa di averla appena scampata bella. Abbiamo vinto anche questa volta e l’avversario era sempre quella Reggiana di Reggio Emilia, contro la quale accade sempre qualcosa. Come 18 anni prima abbiamo gioito a tempo scaduto, ma questa volta è stato molto diverso. Anche dalla foto appare evidente che non ho più voce ed il cuore batte forte. Vincere al 100° minuto su rigore (dubbio?), dopo aver preso il goal del pareggio tre minuti prima, non credo abbia prezzo, Mastercard o non Mastercard! Soprattutto se quel rigore, realizzato quasi con superficialità da uno dei nostri attaccanti, ci permetterà di accedere alle semifinali dei play off e continuare a sperare nuovamente in quella agognata serie B. Cambiano gli attori e muta la scenografia, ma la storia si ripete ancora: Siena vince e Reggio perde. Sul campo, ancora una volta bagarre e zizzania. Con la Reggiana non è mai un confronto normale, perché i suoi tifosi non sono normali. Tic Tac. 

Allungo il passo per allontanarmi da questo rumore, che all’improvviso mi passa accanto, sfiorandomi come una presenza non visibile. Svelto richiudo l’album dei ricordi rilegato in pelle e sbircio di lato. Ciò che vedo mi sconvolge: pensavo di essere inseguito da un’orda di reggiani inferociti, pronti nuovamente a spaccare centinaia di seggiolini (bravi, datevi da fare!), ma invece mi trovo davanti a una signora attempata, inguainata in un vistoso completino fluo, che camminando a passo svelto nella mia stessa direzione si tiene in equilibrio con due esili bacchette da sci in fibra di carbonio, che toccando terra provocano quel disgustoso tic toc, brutto come il colore delle bandiere della Reggiana.

Siena - Reggiana: per la terza volta in tanti anni ritorna al Rastrello la gang del seggiolino. Contro di loro, succede sempre qualcosa. Il mio non è e non sarà mai odio, perché questo tipo di sentimento va riservato soltanto per poche persone "speciali". Il mio, tanto per rimanere in tema di cose nostre, è più sfogo personale. No, credetemi, non vi odio: mi state soltanto molto molto antipatici. E per questo voglio vincere! Per dare un senso al nostro campionato, un segnale alle altre e far tanto fogo agli orribili avversari. 


su quei gradoni (senza seggiolini, era l’ora), lì ci troverai!



Mirko

10 commenti:

  1. Almuta ma hai visto che grande è mentix? 😂 con Perinetti e la fidanzata credo....devi reintervistarlo....

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    1. Veramente un grandissimo. Al-Mutanabbi

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    2. Siamo ansiosi di vedere l‘ intervista… magari fatta dal prof. MaxCicci visto che mi hanno riferito che parla inglese fluentemente…
      Carlino

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  2. Gilardino con le valigie in mano!
    Uno di Valli

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    1. ...Perche'? Lo schema palla a Guberti e speriamo bene ha funzionato meglio dello scorso anno, addirittura andava a prendersela nella nostra area e la portava nei pressi della loro.... Peccato che Milesi sia 1 coglionazxo e che il cittino messo a destra titolare al posto di Varela un c'abbia capito na sega niente di che dovesse fa. Vai in palestra e dalla mamma, poi torna, vai...
      Se non si giocava in 9 il primo tempo, sta partita finiva 0-0. Le pagelle sul Fol fanno ride. Guberti migliore in campo. I 2 che ho scritto mai più in campo,.. grazie.
      Il portiere ha fatto il suo. Bravo, menomale.
      Albertino svegliati....
      Quando c'e' da fa la partita della svolta, si fa gli esperimenti. Boh.
      Però ho visto impegno da parte di molti gioattori, il che non mi fa incazzare troppo.
      Curva top, il nostro onore oltre tutto.
      Rispetto, riscatto, subito!

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  3. ...ah so' quello di prima... qualcuno dira' che e' colpa di Terzi , ma io ho dato la colpa a Milesi perché li', (.....bestemmia...) ci doveva essere lui e non Terzi (...ribestemmia....)

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  4. Brutta cosa... Uno di valli le azzecca... Purtroppo vuol dire che con Montevarchi e Pistoiese non andrà bene...

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  5. Preparazione della partita da parte di Gilardino allucinante! Purtroppo è la verità! Gilardino prepara male le partite e le legge ancora peggio durante lo svolgimento. La Reggiana si è presentata con un 3 5 2 molto solido e corto… accorciavano benissimo e sapevano in quali zone del campo andare a pressare… al momento in cui hanno capito che il Siena era in confusione totale sono passati al 3 4 3… Il Siena non sapeva cosa fare in campo, le manovre erano confuse e lente… Montiel è stato mandato in campo nella partita sbagliata, perchè contro una squadra molto fisica serviva gente fisica e di gamba… Bastava vedere le partite precedenti della Reggiana per capire che la partita o te la battagliavi a centrocampo e quindi ti mettevi a specchio con un 3 5 2 oppure ti mettevi in campo con un 4 2 4 alla Conte puntando sulla doppia punta centrale… Gilardino ha analizzato la Reggiana? È in grado di leggere uno schieramento tattico? Si rende conto che c‘ ha una Ferrari sotto il culo? Per quanto ne so io la società e Perinetti in primis non è affatto contenta della guida tecnica… e sono in corso valutazioni per il possibile sostituto… PS ieri potevi anche perdere ma non cosî!
    Uno di Valli

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  6. Abbiamo messo una Ferrari nelle mani di un ragazzino che fa la scuola guida.. pazzesco!

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  7. Brutta partita ieri - un primo tempo (e passa) regalato. Oltre agli errori tattici e di formazione gia` ampiamente rimarcati, a me preoccupa la costante involuzione del gioco (il fatto che Guberti andasse a prendersi la palla al limite della nostra area parla da solo!) e la palese inferiorita` sul piano della condizione fisica mostrata ieri (a meta` primo tempo alcuni dei nostri dembravani gia` in apnea!). Urge cambiare registro alla svelta...

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