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martedì 4 dicembre 2018

L'indifferenza

Ebbene sì, prepariamoci... Domenica 9 dicembre, a partire dalle ore 12 (e pertanto in pieno giorno festivo, sotto le vacanze natalizie), a pochi metri da Porta Camollia, i mostri di Vega manifesteranno contro il Palio. Cioè contro Noi.
Fine agosto, un fulmine a ciel sereno: la Giunta comunale lascia decidere alle Contrade l'opzione di un Palio Straordinario a ottobre, le Contrade approvano a maggioranza, poi tutte votano definitivamente per il sì.
Ottobre, svolgimento del Palio Straordinario: vince la Tartuca, ma il mondo contemporaneo è colpito dall'infortunio e dalla morte di Raol, cavallo della Giraffa. Dopo pochi giorni, una sedicente associazione animalaia avverte che avrebbe manifestato a Siena.
Novembre, si avvicendano, sui media nazionali, trasmissioni artefatte nelle quali il Palio viene massacrato, partendo da posizioni false e pregiudizievoli. De Mossi decide di metterci la faccia, andando a confrontarsi nell'agone televisivo, contro persone insulse che non hanno idea di ciò che dicono. Alla faccia dell'indifferenza, il Sindaco ribatte colpo su colpo alle stronzate di annoiate donnette alto borghesi, amiche degli animali.
Dicembre, i massimi "tutori" dell'ordine, Prefetto e Questore, incredibilmente permettono che un gruppo di integralisti manifesti il loro odio contro la città, addirittura nei pressi del centro storico, senza calcolare (o forse ben calcolando...) le probabili reazioni da parte dei Senesi.
Ecco, questo riassuntino delle puntate precedenti non lo dimentichiamo, per favore. 
Quest'anno, come sempre, avevamo da svolgere due Palii, abbiamo scelto (noi insieme all'Amministrazione comunale) di farne un terzo, che è andato male, riguardo all'infortunio di un cavallo. Ora, tutti dovremmo confrontarci con quanto accaduto. 
Confrontarci, sì. Adottare contro-misure, nei fatti organizzarci. Indifferenza in questi mesi non c'è mai stata (giustamente), per cui ora non si necessita. Se si fosse voluta indifferenza, fra tutti avremmo fatto a meno del Palio Straordinario. Siamo grandi e vaccinati, sappiamo benissimo che il mondo ci osserva con una lente totalmente distorta, ci siamo presi un rischio. Bene, ora è il momento non di nascondersi, ma di confrontarci con questo mondo che ci detesta.
Abbiamo scoperto che spiegarci non importa a nessuno ed anzi, in questo balletto delle buone intenzioni, in modo paradossale abbiamo sperimentato che gli animalai risultano assai più coerenti di Noi: essi vogliono far terminare questo Palio, così com'è; e lo dicono senza alcun tema di smentita, chiaramente. A loro non interessa un cazzo sapere della clinica del Ceppo, del protocollo equino, del nostro sconfinato amore per il cavallo, della vita delle Contrade, ecc ecc. Nella loro patologica chiusura, nella loro pregiudizievole ottusità, hanno tuttavia la forza della coerenza, che li sostiene e - ahimè - alla fine rischia di farli prevalere.
Sì, perché Noi fino ad oggi abbiamo sempre arretrato, un passo dopo l'altro, dicendoci che, così facendo, con l'indifferenza di chi si sente superiore, i mostri di Vega sarebbero spariti, sull'onda del momento di notorietà. E invece no, sta succedendo il contrario. Nonostante la visualizzazione dei vip politici, che evidentemente quando c'è stato da immortalarsi alla trifora e da rilasciare una dichiarazione alla stampa sono stati presentissimi, ma ora, forse impegnati in altre ben più gravi faccende, non stanno aprendo bocca, né pare siano minimamente intervenuti nelle assurde decisioni dei "tutori" dell'ordine locale. Nonostante le passate bellicose dichiarazioni di chi (come fece Wiatutti) si incazzò ferocemente alla precedente manifestazione dei mostri di Vega al parcheggio dell'Acquacalda, ed ora tenta penosamente di giustificare l'atteggiamento di basso profilo tenuto da chi ci governa.
Detto di Prefetto e Questore, che hanno optato per la concessione di una manifestazione in centro a chi ha esposto striscioni del tipo "Contradaiolo crepa", restavano Consorzio, Magistrato ed Amministrazione Comunale: al di là di qualche sparuta dichiarazione semi-ufficiale, che apprezziamo nella parte della presa di distanza della decisione dei due di cui sopra, non c'è stato nessuno che abbia finora tentato di proporre qualcosa di pacificamente antagonista all'impegno dei mostri, lasciando evidentemente l'iniziativa ai singoli contradaioli, ben più deboli ed esposti se non sostenuti ed organizzati. Eppure, rileggetevi l'agenda iniziale... il patto stabilito era fra contradaioli e tutto il resto delle Istituzioni cittadine; tutti insieme abbiamo deciso, seppur fra polemiche e discussioni. Per cui è inaccettabile leggere che oggi dovremmo "isolare" (???) i manifestanti, oppure proporre loro una semplice "indifferenza". Ci paiono termini che disimpegnano chi, invece, con Noi dovrebbe fare argine e limite, qualora si percepisca l'ingiustizia che stiamo subendo.
Domandiamo allora. 
Ma è così improponibile organizzare e sostenere uno schieramento p-a-c-i-f-i-c-o di contradaioli davanti a Porta Camollia, ognuno con il proprio fazzoletto di appartenenza identitaria? 
Perché niente di tutto ciò viene proposto dall'alto? 
Quale è il problema nell'andare a manifestarsi, contestualmente all'arrivo dell'orda di mostri che - guardate ciò che scrivono sui social - sicuramente non arrivano con buone intenzioni? 
Forse si ha paura di una reazione? 
Allora si avrebbe la conferma che questa manifestazione non era da autorizzare? 
L'Amministrazione ha timore di andare in scontro con Prefetto e Questore, non avendo ad oggi stigmatizzato ufficialmente (es: riunione in Consiglio Comunale) la folle autorizzazione concessa? 
Gli organi di rappresentanza delle Contrade perché non spingono per il ritiro della manifestazione, hanno forse timore di non avere più come "graditi ospiti" i signori che hanno consentito tutto ciò alle sfavillanti cene di rappresentanza?
Come vedete, non si chiede la luna. No, si chiede solo un atto di difesa di una comunità unica, che ha deciso, forse obtorto collo, di confrontarsi con l'esterno. L'indifferenza non paga, perché non ha mai pagato contro gli integralisti, la storia lo insegna alla perfezione. Per cui, se indifferenza sarà fino in fondo, ognuno si prenderà le proprie responsabilità per questo evento. Che potrebbe essere catastrofico. Oppure, oppure...


"Odio gli indifferenti: credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è l’oblio è parassitismo è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti".
(A. Gramsci, 1917)

5 commenti:

  1. Se Gramsci fosse vissuto a Siena avrebbe passato tutto il suo tempo ad odiare i senesi, caratteristica precipua dei quali è proprio un'indifferenza da primi della classe, quando la stessa non rasenti un'omertà assai poco edificante. Le macerie fumanti del Monte sono un promemoria indelebile.
    Pertanto Almutanabbi non te la prendere. Capisco che per i senesi doc il Palio sia un'istituzione quasi sacra e che quindi chiunque ne metta in discussione l'esistenza sia considerato un eversore. Io sono d'accordo con te che la manifestazione degli animalisti è violenta dal punto di vista delle idee, perché va a toccare la sfera delle libertà delle persone, che hanno tutto il diritto di conservare riti e tradizioni secolari per niente sanguinarie, anche se occasionalmente possano provocare incidenti ad animali i quali, giova ripeterlo, nella scala dei valori sono infinitamente più bassi rispetto alle persone umane. E renderli degli assoluti, come fanno gli animalisti, è errato e fuorviante.

    E' giusto e sacrosanto Almutanabbi difendere il Palio, ma io credo che sarebbe stato ancor più necessario difendere Siena, il 16 giugno scorso, da una manifestazione come il gay pride, che falsamente ha rivendicato come diritti meri desideri personali e voglie irrituali che ognuno può liberamente praticare nella sfera privata ma non pretendere che vengano riconosciuti e tutelari dall'ordinamento pubblico.
    Credo che la sfilata che ha occupato Piazza del Duomo sia ben più irriverente di quella degli animalisti nei pressi di Piazza del Campo.

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  2. Come ho avuto modo di scrivere sarei per prenderli a schiaffi ma, gli faremmo un grande regalo. Quello che diceva Gramsci in questo caso m'importa una sega! Le responsabilità di questa manifestazione e dove la fanno fare è responsabilità del Signor Questore e del Signor Prefetto. Loro accusano Noi di essere di rissosi portandoci a processo. Loro devono controllare e picchiare nel caso questa orda d'imbecilli. Credo che questo articolo confonda solo le idee e si, in questo caso sia proprio l'indifferenza da parte di tutti, media compresi alla faccia del diritto di cronaca da adottare. Chi scrive non è mai stato proprio uno che si è fatto mettere la mosca al naso, ma questa volta è meglio far finta di nulla, ma per Noi,
    non certo per loro. Pier Camillo

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    1. Non concordo, ma rispetto la posizione. Domando: questo articolo perché confonde le idee?

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  3. Scusi sig. Sbarra continui pure a scrivere su MPS ma sul Palio e su Siena eviti per cortesia ! Non può capire....pur essendo un esperto tuttologo.

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  4. Credo sia impossibile non parlare di Siena quando si tratta delle vicende del Monte. La banca è l'emblema della Città, è l'altra faccia dei senesi e di questi rappresenta le virtù e i vizi. E mi sembra che questi ultimi da un po' di tempo a questa parte abbiano preso il sopravvento.
    Sul Palio, da straniero mi astengo dal dare giudizi, ma ne riconosco la legittimità e considero pregiudiziale e velleitaria la manifestazione degli animalisti.
    Quello che intendo dire è che in un momento storico come questo, dove pretese anti natura e anti ragione vengono fatte passare per conquiste civili, con il risultato di minare le fondamenta della società umana (c'è qualcuno che possa ragionevolmente dire che stiamo vivendo in un consesso sociale ordinato e logico?), si dovrebbe porre almeno la stessa attenzione riservata alle manifestazioni anti Palio ad altre, quale ad esempio quella organizzata il 16 giugno scorso. Io credo che pretendere di legittimare come pretesi diritti civili unioni sessuali al di là del bene e del male, così come dare vita a leggi contro la vita e la Famiglia sia il grimaldello per narcotizzare le società e ridurre gli individui alla mercé di automi al servizio di potenti burattinai.
    Queste sono le mie convinzioni, ed io le esprimo apertamente, almeno finché sarà preservata la libertà di pensiero.

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