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mercoledì 30 agosto 2023

Sto con Morgan

Ammetto una cosa, prima che si cominci: a me Morgan piace moltissimo come artista, musicista, autore, cantante ed in generale come uomo di cultura. Ed incredibilmente riesco ancora a fare un distinguo netto fra sfera personale e sfera artistica: roba che ora, in questo mondo, non è più accettabile.


Avrete probabilmente visto in queste ore un video, rilanciato in stile scandalistico dalla merda mainstream, in cui il nostro buon Marco Castoldi "sbrocca" (cit.) ad un concerto-evento a Selinunte, in omaggio al suo grande amico Franco Battiato. La colpa terrificante di Morgan sarebbe stata quella di non cantare inizialmente brani di Francone, mentre il pubblico, ovviamente, si aspettava una carrellata dei pezzi dello stesso.

Ordunque, una prima nota di carattere artistico. Per chi non lo sapesse, Morgan sta, da tempo, tentando di decostruire la figura di Francone, che per lui è stato un mentore artistico ed un padre, non solo in senso spirituale. Cosa sta cioè facendo Morgan? Sta tentando di far comprendere a tutti noi (voi, io su Francone ho già ben capito tutto) da dove viene Battiato e dove va Battiato: perchè ciò è operazione importante per la nostra esistenza (“Capire Battiato è un discrimine fra Bene e Male", sostiene Morgan). Chiarendo appunto i legami, musicali anzitutto, che nella sua lunga carriera il Maestro ha intessuto. Bene, quindi si può cantare anche qualche canzone di altri artisti, no? Ad una mostra di quadri di un pittore, si possono infilare anche altre opere di colleghi per far comprendere i nessi causali della narrazione artistica, no?

Seconda nota di carattere artistico. Questa libertà per la divagazione sul tema ce la ha insegnata anzitutto proprio Francone. E' proprio delle grandi menti creatrici non avere barriere, non prevedere limiti o blocchi alla propria inventiva e soprattutto non condizionare l'ascoltatore davanti a sistemi di filtro auto-imposti. Nel 1991 Battiato pubblica l'album "Come un cammello in una grondaia", che divide in due lati: il lato A contiene capolavori di musica leggera (clamorosi, uno dietro l'altro), il lato B presenta ben quattro lieder ottocenteschi in lingua tedesca, francese ed inglese! "Povera patria" accanto a "Schmerzen" di Wagner! Cosa c'è di più trasversale? E' l'arte che la fa da padrona, è il sentimento che vince.

Morgan non è Battiato, nel carattere e nella testa. Morgan è un matto, con problemi esistenziali e dipendenze. Morgan, differentemente da Francone, non ha vinto la lotta contro i suoi demoni interiori. Però è un enorme musicista ed un artista di eccezionale cultura nel campo musicale. Che non può e non deve essere attaccato ed addirittura interrotto in un suo spettacolo da chi non capisce cosa sta succedendo. Il suo grande errore è stato quello di offendere (vedi i problemi di cui sopra) e soprattutto di avere detto "Frocio" ad un contestatore, passando di default per Satana. Per il resto, ha totalmente ragione.

La verità è che questa massa di trogloditi intellettuali, culturali ed intellettivi, ha veramente rotto i coglioni a tutti noi (Morgan e me compresi), che difatti non li tolleriamo più - e siamo sempre di più a sostenerlo. Bisogna tornare forse a Carmelo Bene, che pisciava letteralmente in testa agli spettatori “esperti” delle prime file che lo disturbavano; e c'è veramente poco. "Ho dei sentimenti, non sono un personaggio", grida ad un certo punto Morgan nel battibecco col pubblico. Pubblico che, su imitazione di una vita in cui stanno saltando le regole di base di rispetto interumano, si sente ormai legittimato a poter gettare sull'artista, in assenza di argomentazioni, informazioni, ore di volo, sensibilità, competenze, le proprie nevrosi ed insoddisfazioni, come se si fosse in una grande ed infinito dibattito social. Levatevi dai coglioni, ritiratevi nel metaverso, andate a vedere Marrachesc (o come cazzo si chiama) o l'eunuco Fedez. Sì, ha ragione Morgan. C'è una speciazione nella razza umana: da una parte i normali (nei loro aspetti buoni e cattivi), dall'altra i lobotomizzati, che vogliono vomitare la loro merda addosso a chi (giustamente) non li considera e che quindi detesta. Basta, stiantate, morite, andate ad ascoltare la trap. Lasciateci liberi di capire perché Brahms può stare insieme a "L'ombra della luce". Noi normali non vi vogliamo più tra i coglioni, ma non tolleriamo neppure più che voi lobotomizzati vi sentiate autorizzati a fare costantemente ciò che volete, dove volete, alle vostre regole.

Anche nel mondo della musica sta per accadere ciò che deve accadere: un confronto violento, che riporti le cose al proprio posto, che rimetta una distanza fra il pubblico e l'artista, fra chi ha/non ha gli strumenti per capire (e se non li ha, deve studiare per averli) e chi propone qualcosa. Altrimenti, alla prossima mostra di Kandinsky, io posso prendere una penna e disegnare un pene su una tela colorata, fatta di linee e di figure non comprensibili, che tuttavia hanno un preciso significato, frutto di anni ed anni di fatica, studio, talento. Facevano bene Fripp, Rostropovich, Jarrett a levarsi di culo se vedevano alzarsi un telefonino o una macchina fotografica in sala: la bulimia delle foto può e deve aspettare la performance dell’artista, per i video autoreferenziali esiste tictoc, i concerti possono avere altre regole.

Morgan è superiore dal punto di vista musicale ed è giusto che affermi, se attaccato, la propria superiorità. Morgan, nei suoi limiti, da artista ha un intento ben preciso, una missione, un piacere di poter diffondere la sua arte. Al pubblico non piace ciò che ha da proporre? Si cavi dal cazzo e vada ad ascoltare Myrta.

Forza Marco. W la buona musica, in culo i lobotomizzati.

Ah, dimenticavo. La canzone sulla quale Morgan è stato interrotto è “Quando”, di Luigi Tenco... Non si può interrompere la musica. Non si deve interrompere la musica.



"Ho sentito urla di furore di generazioni, senza più passato, di neo-primitivi, rozzi cibernetici signori degli anelli, orgoglio dei manicomi"

("Shock in my town", F. Battiato, 1998)

7 commenti:

  1. Molto bello questo articolo; avevo appena letto quanto successo senza approfondirlo e mi fa piacere che te, come d'abitudine, non ti sei fermato al primo strato ed alla facile condanna di un personaggio che in quanto sopra le righe viene sempre e comunque giudicato colpevole anche quando magari c'è il presupposto della ragione.

    Concludo citando una frase ripresa da Prospettiva Nevskij:
    "E il mio maestro mi insegnò com'è difficile trovare l'alba dentro l'imbrunire"
    Pura poesia; forse la frase che preferisco tra i meravigliosi testi di Battiato.

    TDF

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    1. Questo articolo in realtà è una invettiva, scritto appunto nello stile di invettiva. Ed ha il suo senso nel tentare di far comprendere la funzione di ognuno di noi. Ai concerti, a meno di eccezioni, si va per ascoltare ciò che un artista ha da offrirci. Non si può noi, come pubblico, decidere cosa debba fare l’artista. Il pubblico ha una funzione e determinate competenze, l’artista altre. Non è Facebook. Altrimenti si va a sentire Fedez e ci si toglie ogni tipo di problematica, ma detto senza giudizio o polemica. Al-Mutanabbi

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  2. tristeza vai viaaa...
    Il bretella mamamiaa...
    È tutta aparensaaaa....
    Si giocca in Ecelensaaa...

    Il Granacci

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  3. La musica aiuta a non sentire dentro il silenzio che c'è fuori. La musica è una rivelazione più profonda di ogni saggezza e filosofia. Chi penetra il senso della mia musica potrà liberarsi dalle miserie in cui si trascinano gli altri uomini. Sento che la musica deve toccare le emozioni prima, e l'intelletto poi.

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  4. Bella riflessione, da estendere anche ad altre attività umane secondo me, non solo quelle legate ad una prestazione artistica, ma che ci vuoi fare, oggi tutti sanno fare tutto meglio di chiunque altro. Cecco

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  5. Il duro mestiere del genio. Ieri Busi e Bene, oggi Morgan e Sgarbi https://www.ilfoglio.it/cultura/2023/09/02/news/il-duro-mestiere-del-genio-ieri-busi-e-bene-oggi-morgan-e-sgarbi-5638252/ via @ilfoglio_it

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    1. Articolo che parla (per me in modo superficiale, ma è un mio giudizio soggettivo) della figura di Morgan. Che invece io non tocco nemmeno di striscio, parlando invece di un concetto. Al-Mutanabbi

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