Mi chiamo Bond. Geims Bond

"Paparappà parapappapaparappà". Dai, avete capito cosa sto canticchiando? Già, la musichetta di 007, che ci accompagna fin dalla nostra infanzia. Bello 007! Uomo fascinoso, temerario, sempre in lotta per il Bene contro il Male. Ah, i servizi segreti inglesi...

Ragazzi, questa è gente che comanda il mondo da secoli. L'Italia la controllano a bacchetta da minimo 200 anni, ad esempio. Quando anche io parlo di colonia ammerigana, sbaglio: siamo schiavi dell'UK (ed in gran parte lo sono anche gli USA). Però, vi dico la verità, con uomini affidabili come James Bond ne vale davvero la pena.

Nella guerra aggredito-aggressore i servizi segreti di Sua Maestà stanno andando alla grande. Dopo una settimana avevano già decretato la fine delle ostilità: basta, Putin ha perso. Esercito vecchissimo, generali grassi, Putin con un tumore al cervello ormai alle ultime cacate... dai, inutile seguitare. Poi sono arrivate le sanzioni, e allora veramente si poteva smettere: la Russia, pensate, dopo una settimana dalla prima ondata sanzionatoria non aveva più i chip, i computer andavano con il programma DOS, gli aerei non si alzavano più in volo, ma soprattutto non un (1) missile di quelli birbi poteva essere più lanciato.

Poi, francamente, io qualche dubbio su questa narrazione l'ho un po' avuto, soprattutto quando, veramente incazzati, i Russi hanno più volte sepolto i territori ucraini di missilate di ogni tipo. Ma allora i servizi segreti hanno replicato: non sono missili, sono pale. Già, le primi linee russe, depresse ed alla fame, si stavano difendendo dagli assalti ucraini con ciò che avevano, ovvero con le vanghe da patate (con tanto di foto vergata dai giornali pagati dal MI6). Finita, dai.

E poi è arrivata finalmente la controffensiva ucraina, gonfia di armi di tutti i tipi. Controffensiva iniziata a marzo, poi ad aprile, anzi a maggio, no era giugno, no no luglio. Ora a agosto quindi ci sarà questa controffensiva, ma - attenzione - abbiamo un problema, secondo i servizi segreti di Londra. 

Ora, io sono atto a scrivere una marea di cazzate qui sopra, però stavolta bisogna che vi citi il bollettino di informazioni diramato il 3 agosto 2023, Update Intelligence, perché ancora una volta fra le cazzate di Wiatutti e la follia dei Bravi non c'è corsa: "Undergrowth regrowing across the battlefields of southern Ukraine is likely one factor contributing to the generally slow progress of combat in the area". C'è un problema di sottobosco, di macchiaio, ebbene sì. Il maledetto Putin ha fatto ricrescere i rogai, che ora impediscono l'avanzata dei carrarmati occidentali. Ragazzi, veramente quando dice male... Ma non sarà che abbiamo sbagliato tutto e che, invece di miliardi di euro di missili, droni, radar, mortai, ecc dovevamo fornire un decespugliatore, un pennato, un tagliaerba? Mah... Ovvia giù, seguitiamo a leggere il bollettino ufficiale dei servizi segreti di Sua Maestà: "The predominately arable land in the combat zone has now been left fallow for 18 months, with the return of weeds and shrubs accelerating under the warm, damp summer conditions. The extra cover helps camouflage Russian difensive positions and makes defensive mine fields harder to clean". Diavolo di un Putin! Per un anno e mezzo ha dato il concime e il terriccio bono nella zona di combattimento e, complice il caldo-umido estivo (lo vedete l'effetto del cambiamento climatico???), ha provocato una crescita da jungla degli arbusti nelle lande assolate ucraine, nemmeno si fosse nell'Amazzonia.

Niente via, ora tocca dare il diserbo, aspettare il freddo e quindi avanzare a più non posso. Gnamo, allora ci si risente a novembre, verso la Crimea.

"Paparappà parapappapaparappà. Bond, Geims Bond".

Ahahahahahahahaha.