Il canale youtube di wiatutti!

lunedì 21 agosto 2023

Le toghe rosse vogliono condannare il Cavaliere all'inferno. Continua la caccia grossa a Silvio "mammasantissima"

Riceviamo e pubblichiamo.


I simpatici inquisitori di Firenze Luca Tescaroli e Luca Turco, rigorosamente appartenenti all'area di sinistra delle toghe denominata Magistratura Democratica, dopo ben quattro tentativi messi in opera da precedenti colleghi di Palermo, Caltanissetta e Firenze, ammirevolmente cercano di sbattere al 41 bis la memoria del Cavaliere per dannarlo come mandante esterno degli attentati stragisti messi in essere dalla mafia nel 1993/94 a Milano, Firenze e Roma. Essendo ideologicamente di "indole comunista" tanto da odiare Berlusconi, non contenti della sua sempre tardiva - per loro - dipartita, stanno rimestando i vecchi fascicoli, già archiviati dai colleghi, per trovare una misera prova che permetta loro di incastrare il “bombarolo” di Arcore. Il movente di tali delitti? E' la vittoria alle politiche del 1994 di Forza Italia. Si cerca di revisionare la storia d'Italia: io credevo che Silvio avesse inaspettatamente vinto perché la maggioranza degli italiani è anticomunista, e invece mi tocca prendere atto che è arrivato primo perché avrebbe fatto la campagna elettorale disseminando  l'Italia di ordigni mafiosi. Ora, a parte che basterebbe prendere nota che quegli attentati sono stati compiuti abbondantemente prima della fondazione di Forza Italia, il problema è che a sostenere le loro indagini sono solo dichiarazioni di assassini seriali mafiosi. Ma Tescaroli e Turco, da buoni comunisti, se ne infischiano e vanno risolutamente avanti con il loro teorema politico-giudiziario: Berlusconi è un nemico perché è anticomunista ed è stato colui che ha impedito ai comunisti l'avvento al governo, ragion per cui va eliminato dal panorama politico e sociale. Ora, i magistrati che seguono teoremi e non fatti reali, sarebbe bene che venissero allontanati dall'ordine giudiziario e invece da noi sono lodati a tutta pagina dai giornali che contano e state sicuri che continueranno a fare carriera. 

Ma occupiamoci più da vicino delle carte depositate da Turco e Tescaroli. Del loro contenuto surreale ci informa il quotidiano Il Fogliosecondo il quale dalla loro lettura emergono solo illazioni e mancanza di prove, ovvero si procede per teoremi politico-giudiziari sul Berlusconi mafioso degni dei  thriller del miglior Stephen King.

Prendiamo ad esempio l'argomento sui presunti finanziamenti che Berlusconi avrebbe ricevuto dalla mafia tra gli anni '70 e '80 per far partire le sue aziende. Rimane un mistero quale sia il collegamento di questo con le bombe che avrebbe piazzato la mafia nel biennio 1993/94, eppure il tandem fiorentino pende dalle labbra di un certo Graviano Giuseppe, ex boss mafioso di Brancaccio, titolare non di uno, ma di sei ergastoli (per ora), che esce dal suo silenzio per raccontare agli  inquirenti che suo nonno, agli albori di Fininvest, avrebbe finanziato la creatura di Berlusconi con la bellezza di 20 miliardi.

Ecco allora l'ennesima indagine sui conti della Fininvest, affidata a due commercialisti, che hanno individuato movimentazioni per circa 70 miliardi di lire, di cui non sarebbe chiara la "relativa provenienza". Ecco, ha pensato il duo Turco-Testaroli, finalmente abbiamo trovato la lampada magica del Cavaliere mafioso. Peccato che i due consulenti della Procura di Firenze non abbiano mai asserito che quei miliardi provenissero dalla mafia. Da notare che già nel 1994 la Procura di Palermo aveva escluso l'ingresso di capitali spuri in Fininvest, ma ai due dioscuri fiorentini quel dato non bastava e così hanno di nuovo rivoltato come un calzino i bilanci  Fininvest (secondo il Cavaliere ben 588 sono state le visite della polizia giudiziaria e della Guardia  di Finanza).

Ma i due consulenti finanziari nella loro relazione si sono occupati pure dei flussi monetari da Berlusconi a Dell'Utri, che il Cavaliere ha sempre dichiarato essere donazioni per spirito di amicizia. Così nel 1994 confidò ai magistrati torinesi:Io sono amico fraterno di Dell’Utri, ci siamo frequentati per molti anni ed è lui che ha messo insieme la mia prima squadra di calcio; ha il merito enorme di aver fondato Publitalia, e naturalmente io mi sento in debito nei suoi confronti, e c’è sempre stata un’intesa tacita che io avrei ripagato questi meriti”. 

Naturalmente i due inquisitori fiorentini non possono non sostenere il loro teorema colpevolista e quindi avvalorano un rapporto della Dia di Firenze che commenta: “Queste conversazioni, ma soprattutto le somme elevate versate nel tempo da Berlusconi verso Dell’Utri, fanno ben considerare che alla base vi sia effettivamente una sorta di ricatto non espresso, ma ben conosciuto da tutti, e idoneo al persistere delle dazioni”. “Fanno ben considerare...”: e l'accusa come può fare propria quell'interpretazione capziosa, che è lontana anni luce da un dato concreto verificato? Dov'è la buona fede degli inquirenti? Quei signori continuano imperterriti a infangare la memoria di Berlusconi senza un straccio di prova, interpretando i sussurri di assassini come oro colato.    

Non tengono conto nemmeno di cosa scrivono i consulenti nominati da Turco e Tescaroli, che li sconfessano platealmente quando concludono: “Non sembra possibile, allo stato dei documenti esaminati, formulare osservazioni tecniche in termini di conferma e/o di confutazione delle affermazioni dello stesso Berlusconi in relazione alle ragioni sottese a tali erogazioni, quali sostanziali atti di ‘amicizia'”. Berlusconi deve essere tolto dalla scena per sempre e la sua memoria infangata in eterno.

La tragica morale che scaturisce è una sola. Quando i magistrati fanno politica invece che rifarsi alla giustizia, quando il loro scopo è annientare coloro che considerano come nemici, quando il loro operare si sostanzia in una persecuzione giudiziaria, beh, allora la democrazia è in pericolo. L'unica cosa che ci può salvare è la fortuna di non capitare mai sotto le cure del duo Turco/Tescaroli. Che la dea bendata ci assista...


Fine seconda parte



Marco Sbarra

5 commenti:

  1. Continuiamo pure a prendercela coi Konnunisti mentre gli arabi, la cia, gli usa, il regno unito, ci comandano a bacchetta e ci tramandano il bu'o delcul.
    Senza speranza siamo.
    Ligrittiero

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io non cito i comunisti per una fissazione, ma per spiegare certi comportamenti. Nel nostro caso, spiego che il duo Turco e Tescaroli danno ancora la caccia a Berlusconi in quanto la loro ideologia non può non vedere il Cavaliere come massima espressione della odiata classe capitalista. Aggiungi il fatto che Silvio era un anticomunista di ferro, ed il gioco è fatto.
      Come possono rimanere obiettivi e imparziali quei due magistrati inquirenti?

      Elimina
    2. “Come possono rimanere obiettivi e imparziali quei due magistrati inquirenti?”

      Il problema dell’obiettività mi pare complesso assai.
      Personalmente ho contezza che se un comunista incontrasse un Magistrato come il sig. Sbarra, finirebbe dritto al rogo senza passare dal via.

      Forse Dio si è dimenticato di aggiungere un 11° comandamento:
      XI tu non sarai Comunista

      In ogni caso, propongo che nel calendario venga aggiunto un giorno dedicato a:

      San Silvio da Arcore, Martire.

      Non sarebbe neanche una cattiva idea farne il santo Patrono d’Italia al posto di S.Francesco d’Assisi, certamente desueto e non in linea con uno stile di vita esemplare come quello di San Silvio da Arcore.
      San Silvio camminò tra ricchezze, prostitute, malavitosi, terroristi, golpisti, corrotti e attraversò tutto questo… intonso. Tutto questo lo fece per il bene dell’Italia e non per se stesso.

      San Silvio da Arcore Santo Patrono d’Italia subito!

      Elimina
    3. Come al solito, il mio articolo viene mandato in vacca senza affrontare argomenti proposti.
      Qui mia intenzione non era di fare un panegirico di Berlusconi (ci mancherebbe altro), ma solo quella di dar conto della incontrovertibile caccia all'uomo da lui subita per motivi politici.
      Per condannare il comunismo poi non vi è bisogno di un nuovo comandamento, in quanto sono vari fra i 10 quelli che già lo esecrano, a partire dal primo: "Io sono il Signore, tuo Dio... Non avrai altri dei all'infuori di me".
      Come abbiam visto il dio del comunismo è Satana in persona, che fiammeggiava alla guida della Rivoluzione bolscevica,
      Ti sembra possibile quindi che io possa parlar bene di una chiesa eretica e sanguinaria?
      Per il resto sono d'accordo con te quando asserisci che il Cavaliere è entrato in politica (anche) per tutelare il suo impero, ma a me interessava che l'orda barbarica che nel 1994 bramava conquistare il potere assoluto venisse sconfitta e così avvenne. Ma il miracolo lo compì Silvio e la sua impresa rimarrà nella storia per merito suo sì, di Berlusconi, quell'uomo che accanto a tanti meriti guadagnati, si lasciò andare ad atti di cui spero si sia pentito. Ma fra questi ultimi non ci sono le bombe mafiose del 1993/94.






      Elimina