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mercoledì 5 luglio 2023

Prighozin e gli scemi di guerra

C'è da dire che in Russia non si fanno mancare niente. Insomma, le cose sono parecchio movimentate da una quarantina di anni a questa parte. Ultimo tassello del divertimento: la marcia di Prighozin verso Mosca.


Per un giorno intero, finalmente, ciò che i servizi segreti inglesi (che comandano a bacchetta l'Itaglia da secoli) preconizzano da fine febbraio 2020 si stava per avverare: Putin, debole, scappato con l'aereo a San Pietroburgo prima ed in Siberia poi, malato terminale di cancro al cervello, al rene, al polmone, al colon, era stato messo al muro da una rivolta interna.

Ovvia, cazzo! Questa rivolta interna finalmente è giunta. Oh, sono quasi due anni che questa cosa deve succedere. Prima i cittadini russi, poi gli oligarchi, poi i componenti dell'esercito, poi gli autisti dei camion... e finalmente ora è arrivata la temibile Wagner di Prighozin. Altro essere mostruoso, cuoco di Putin ed oligarca dedito alla ristorazione ed alla guerra, il testone gnudo si era distinto nella gloriosa conquista di Bahkmut o Artemovsk, salvo poi iniziare a bofonchiare sempre più nei confronti delle alte sfere dell'esercito russo. Fino al colpo di testa, all'ammutinamento, alla rivolta, al tentativo di colpo di stato. Preparando (minimo per una settimana) le proprie truppe (i Wagner ammontano a circa 25.000 combattenti, ma solo 5.000 pare si siano diretti verso Mosca), Prighozin sale in macchina e, sfrecciando su una autostrada dritta dritta, da Rostov, dove aveva occupato un incrocio in cui gli spazzini pulivano diligentemente i marciapiedi, punta Mosca. Cazzo, ecco qua che siamo davanti alla volta buona.

Passano i minuti, passano le ore. A Rostov i ragazzini salgono sui carrarmati per farsi i selfie con i militari, mentre la colonna blindata dei Wagner sale a nord, non incontrando la minima resistenza. Al che inizio a pensare: oibò, ma non gli tirano qualche sana missilata? Sì, abbiamo visto un video di un silurotto lanciato verso un elicottero, una bomba tirata sull'autostrada e poi il nulla. Notizie di rari scontri, abbattimento di 7 veicoli aerei, poi sono 4, poi 3, poi 1, poi forse 0. A 200 km da Mosca, Prighozin tira il freno a mano e d'improvviso dichiara: "Vabbuò dai, mi ha chiamato Lucascenco, quasi quasi volto il culo e vo in Bielorussia". Putin annuisce, ringrazia il grigio Lucascenco, grazia Prighozin per la sua ragazzata, sbrodola sui Wagner.

Tutto è bene ciò che finisce bene, no?

In fondo abbiamo capito che forse c'è qualcosa peggiore di Putin, dato che questi oligarchi davvero sono esseri più mostruosi che mostruosi non si può. Putin invece proprio debolissimo non pare essere, dato che in Russia nessun residente sembra aver appoggiato con decisione i rivoltosi e quindi, senza spargimento di sangue, la famosa insurrezione che deve accadere da quasi due anni è stata bloccata sul nascere. Infine, lo zar ora avrà l'occasione d'oro per pensionare con calma qualche tronfio matusalemme alloggiato nelle alte sfere militari, che a Prighozin stanno clamorosamente sul cazzo per questioni di denaro e di competizione personale. A proposito di Prighozin, non si sa ovviamente dove sia entrato, anche perché probabilmente in Africa ha qualche affare da portare avanti (per conto di Putin, en passant).

Ordunque, a oggi è ancora troppo presto per capire cosa sia successo e soprattutto cosa accadrà. Però... Toh, mira tanta parte della Wagner che si è spostata, senza colpo ferire (anzi, col benevolo fiato sul collo della propaganda occidentale) a 100 km da Kiev ed a ridosso dei confini Nato! Ma guarda un po'... 

Boh, sembrerebbe quasi che Putin e Prighozin si siano messi d'accordo, dato che entrambi pare abbiano raggiunto molti dei propri scopi. Ma questa è una interpretazione assurda e terrapiattista, che ci scusiamo per aver solo pensato. Ritiriamo il tutto e proseguiamo.

Il giorno dell'ipotetico putsch, come tutti, ho seguito qualche spezzone di trasmissione in cui i nostri giornalisti venduti incitavano al sangue e preannunciavano il disfacimento dell'impero russo (come da copione britannico) e francamente il quadro era imbarazzante. Nessuno che ormai sappia formulare una teoria che non segua il diktat anglosassone; nessuno che ipotizza, sulla base dei fatti, alternative alla narrativa ufficiale; nessuno che tenta di farci capire il senso degli eventi al di là della ormai consolidata diade aggressore-aggredito. Paradossalmente, sono ormai solo i militari che tentano di spiegare come funziona la guerra, che non è un video di tictoc, ma un continuo massacro di povere persone che per lo più stiantano per gli sporchi interessi dei capoccioni.

Però va bene, siamo schierati, sono un patriota e quindi mi allineo a ciò che Londra vuole che si dica: Putin ha finalmente perso! A questo punto però ci vuole qualcuno che glielo spieghi, perchè mi pare che non l'abbia ben compreso.

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