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venerdì 11 gennaio 2019

La coerenza sanzionatoria

Non accennano a placarsi le polemiche derivanti dalle sanzioni e dalle motivazioni delle sanzioni per i tre paglii dell'anno 2018. La cosa abbastanza certa è che, più o meno, pare che tutti siano rimasti scontenti di quanto prodotto dall'Amministrazione comunale. E il fatto è abbastanza anomalo...

Dai su, alzi la mano chi non ha avuto da ridire sulle sanzioni per la propria contrada. Anche chi scrive - ebbene sì - ha da polemizzare parecchio su quanto toccato alla sua, ma, in ossequio solenne al giuramento fatto che di casi contradaioli particolari su questo blog non se ne parla, tentiamo di capire il perché si sia arrivati a questo polverone anche mediatico.
Da ex buon storico, mi sono andato a leggere le fonti, ovvero le motivazioni per le sanzioni definitive di luglio, agosto e ottobre e quelle delle richieste di ottobre.
Anzitutto, si tratta di un esteso corpus giuridico che, come non esita ancora a ribadire l'Assessore Tirelli, non fa altro che porre le basi di "una nuova giurisprudenza con basi nuove e con il fine di trovare, nella futura linea di condotta, una uniformità di giudizio sanzionatorio", cercando quella tanto agognata "coerenza basilare" per i sanzionamenti che il mondo contradaiolo giustamente pretende da anni. Le stesse parole furono scritte in una ordinanza per le proposte delle sanzioni di agosto; ma evidentemente ancora c'è da lavorare e/o da spiegare cosa stia succedendo al mondo del Palio.
Wiatutti aveva già scritto su tale aspetto, parlando di rivoluzione (senza dare un giudizio di merito); e le rivoluzioni non sono mai indolori. Soprattutto se non si legge (da parte contradaiola) e non pare ci si voglia minimamente piegare all'ascolto dell'altro (da parte dell'Amministrazione).
Fa ben rilevare Sunto quando parla di scontro fra avvocati palieschi ed avvocati comunali (Tirelli e De Mossi), con completa vittoria da parte di questi ultimi. Perché, nel campo della giustizia paliesca, evidentemente possono fare ciò che stanno facendo, ovvero tirare una riga - fin da luglio - ed avviare un processo nuovo, ancora in divenire (ma non troppo). Fregandosene di quanto avvenuto fino ad un anno fa.
Tirelli scrive difatti che sarà questa annata a stabilire le basi della nuova giurisprudenza, che poi sarà arricchita di anno in anno dagli stessi interventi di Assessore e Giunta ogni volta che essi siano chiamati a scrivere sul merito. Ma la sensazione è che poco cambierà, sia per un atteggiamento perentorio ed impositivo (sin dal metodo di scrittura delle motivazioni e dal linguaggio usato) da parte dell'Amministrazione, sia perché si tenderà a rendere coerenti fattispecie di sanzionamenti simili.
Ridice bene Sunto, quando fa un paragone col mondo pallonaro, che faccio mio con un esempio. Da centrocampista dai piedi buoni, ero uso essere molto picchiato dai marcatori avversari, per cui finivo spesso per entrare in polemica con gli arbitri perché equiparavano un mio cartellino giallo per proteste ad un cartellino giallo comminato a chi aveva tentato di rompermi una gamba: sempre ammonizione era, sempre lo stesso valore aveva, eppure da una parte c'era chi tentava di fare male e dall'altra uno che berciava. Ma le regole erano regole e, sebbene in modo forse ottuso e poco rispondente alla realtà, esse si dovevano rispettare.
E qui le regole iniziano ad essere ben chiare. I fantini non possono cambiare posto (e i cavalli devono stare dritti), tutto ciò che rappresenta la macchina paliesca (Sindaco in primis) ufficiale diventa "sacro", lo sconfinamento in pista non ci può essere, non si deve ostacolare il "normale" svolgimento della Festa, si dedica la massima attenzione al decoro della manifestazione e dell'ordine pubblico, si richiede una eccezionale attinenza ai ruoli ufficiali attribuiti ai singoli contradaioli, ecc. ecc.
Insomma, davvero un nuovo modo di intendere la questione delle sanzioni. Che, nel breve periodo, pare non pagare, stante le polemicazze. Sembra che qualcosa non quadri. Troppo grande la novità? Troppo decisa la cesura (netta e dichiarata) col passato? Troppo grande la mole di parole gettata in pasto alla città? Troppo tecnica la comunicazione? Troppo poco tempo per abituare i contradaioli al nuovo ambiente?
Non so. La sensazione è che finalmente qualcosa sia cambiato, staccandosi da una situazione che ci stava portando (ed in qualche modo ci ha portato) alla deriva, in pasto ad un mondo famelico, senza protezione o struttura o regole. Ora le regole ci sono, un abbozzo di armatura ce lo siamo messo. Ma manca qualcosa. O forse... non sarà che è stata messa troppa carne al fuoco tutta insieme?

12 commenti:

  1. io dico una cosa sola: non si può cancellate la giurisprudenza. sarebbe vome arrivasse un nuovo presidente in un tribunale e dicesse: le sentenze emesse fino ad ieri non contano più. dai....e poi aggiungo: dove sono quelli che dicevano che nel recente passato le istituzioni volevano troppo regolarizzare il palio? più di quello che sta facendo il de mossi.....

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    1. Allora... "Non si può cancellare la giurisprudenza" in che senso? Cito testualmente Tirelli: "L'insediamento di una nuova struttura amministrativa nella città di Siena implica una revisione totale del modo di valutare le circostanze relative all'applicazione della c.d. giustizia paliesca e dei relativi tempi attuativi; non disconoscendo a priori il passato amministrativo, più o meno recente, appare inequivocabile che l'attuale struttura amministrativa, per tutto il mandato elettorale, possa stabilire, libera da ogni precedente condizionamento sanzionatorio, la sua linea nel trattare argomentazioni sottoposte alla giustizia paliesca". Oh, più chiaro di così... Quindi, evidentemente possono farlo, se per ben due volte lo hanno scritto in due diverse ordinanze. Altra questione è se sia corretto fare una cosa del genere: e qui si apre un lungo dibattito che tuttavia rischia di essere sterilissimo, dato che chi mette le regole è il Comune. Infine, mi pare che nel recente passato si sia discusso di un'altra cosa rispetto a quella che te dici (ovvero, regolarizzare il palio), cioè della presunta incapacità della precedente amministrazione di regolamentare il palio nel contesto contemporaneo (soprattutto in relazione agli attacchi che ci piovono dall'esterno). Il palio va regolamentato, non regolarizzato, proprio in funzione del contesto che ci circonda. Wiatutti ha espresso enorme soddisfazione per l'interpretazione (che mancava totalmente) di quelle che erano diventate "risse", oggi derubricate a "fronteggiamenti"; con ciò, si inizia a salvaguardare il culo di qualche contradaiolo in più, sebbene stia alle contrade tentare sempre più di autoregolamentarsi ed autodisciplinarsi (altro aspetto che traspare benissimo dalle ultime motivazioni, ma che ancora per me non è stato ben spiegato e/o compreso). Spero di essere stato chiaro. Penso che si debba iniziare a cambiare atteggiamento mentale, ovvero a tentare di comprendere meglio cosa vuole il Comune ed eventualmente cambiare quelli che rischiano di diventare atteggiamenti troppo ossessivi da parte dello stesso. Perché mi pare che grandi spazi di manovra, per come sta parlando l'Amministrazione, non ce ne siano...

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  2. Tutto sommato il suo ragionamento fila e dato che nel suo blog non vuol parlare nello specifico delle sanzioni imposte , le pongo qualche altro dubbio: chi sono De Mossi e Tirelli (?) per aver deciso che tutto ciò che era stato deciso prima del loro avvento valesse meno di zero? In campagna elettorale hanno chiesto un mandato preciso a riguardo, spiegando prima quale sarebbe stata la loro (?) linea, soprattutto considerando quanto fosse autoritaria e rivoluzionaria? Cosa ci dobbiamo aspettare in futuro, ogni nuovo sindaco, che evidentemente in ambito paliesco assume un ruolo “sacro”, più simile ad una divinità che ad un rappresentante del popolo, potrà decidere di riazzerare i meccanismi sanzionatori acconciandoli al proprio modo di intendere la festa (e la scrivo in maniera elegante) ?
    Personalmente il solco tracciato mi pare parecchio pericoloso e ritengo normale che si possa coltivare qualche dubbio su dove ci porterà.

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    1. A mia memoria, De Mossi è il Sindaco di Siena e Tirelli l'Assessore Delegato (AD) al Palio... Non mi pare che abbiano, in campagna elettorale, richiesto un mandato preciso a operare questa sorta di "rivoluzione" (che sia autoritaria lo dice Lei, ma tutto sommato mi pare un aggettivo calzante per il ragionamento che svolge, sebbene Tirelli non abbia mai lesinato parole nell'andare a motivare le proprie decisioni), nè mi pare (ma giuro che non ricordo bene) che mai si fosse entrati nel discorso in campagna elettorale (al di là del richiamo dell'esigenza di andare a mettere mano al regolamento). Nello specifico, però, torno a far rilevare ciò che Tirelli scrive più volte, per evidenziare le caratteristiche della propria figura: "Il ruolo dell'AD, così come ben chiarito dall'art. 92, è solo quello di proporre sanzioni allorché evidenzia, e motiva, irregolarità alle norme regolamentari". Nello specifico, in risposta al richiamo nelle memorie di molte contrade all'art. 99bis e "alla mancanza, da parte dell'AD, di eventuali motivazioni per giustificare il discoscamento da precedenti atti sanzionatori per similari situazioni". Segno cioè che il problema è stato affrontato. E l'AD così lo risolve: "Gli effetti dell'art. 99bis non potranno che consolidarsi il prossimo anno, allorché l'AD, prima, e questo organo amministrativo, dopo, avranno la possibilità di stabilire eventuali discoscamenti sanzionatori per situazioni considerate similari". E questo è LO STATO DELL'ARTE, che è quello che volevo personalmente fissare nell'articolo.

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    2. Interessantissima per me è la parte in cui Lei si domanda cosa succederà in futuro. Risposta: non lo so. Ogni legge ed ogni ambito legale, nel nostro mondo, si devono INTERPRETARE. Si interpreta il diritto civile, penale, amministrativo. Figuriamoci la giustizia paliesca, che è "diritto" talmente particolare che trova scarsa codificazione coerente.
      Come Lei, anche io pongo dei dubbi, come scrivo nell'articolo sotto forma di domande. Il dubbio più forte è che si riesca, in questo contesto così mobile, a raggiungere quella che pare la perfezione, ovvero la "coerenza sanzionatoria". Troppo difficile far quadrare tutto, sebbene si tenti una griglia interpretativa il più possibile stretta. Ci scapperà sempre una anomalia, che sarà difficile ricondurre nell'alveo della ricercata coerenza. E nel Palio, in cui tutti siamo abbastanza suscettibili, anche il minimo errore può diventare lo sgarbo della vita.
      Forse contrariamente da Lei, vedo meno il pericolo nella deriva autoritaria (chiamiamola così) riferita alla figura "sacra" del sindaco (ma anche degli assessori). Il Sistema Palio ha in corpo ogni tipo di stati di controllo, che non possono far sfuggire di mano il tutto, che si tratti di De Mossi, Valentini, Mussolini o Stalin.
      Il fatto che la figura del sindaco (ma non solo) non possa essere vilipesa, al di là di articoli scritti nel regolamento (es. 103), ricade nell'importanza che si sta dando a tutto ciò che afferisce alla "macchina organizzativa dell'Amministrazione Comunale". Consideri che chi scrive ha da sempre un rapporto molto conflittuale con tutto ciò che rappresenta una Autorità, per cui capisce che a me l'argomento non appassiona. Tuttavia, penso che il discorso da fare sia un po' più ampio. In molte parti delle ordinanze si discetta sull'importanza di tutto ciò che di ufficiale c'è nelle contrade e soprattutto in chi le rappresenta; che evidentemente (penso) devono avere un loro preciso decoro. Tuttavia, non so se, soprattutto durante la concitazione della corsa e subito dopo, il sangue possa essere fermo nelle nostre vene. So di sicuro che il mio sarebbe ribollente: ne pagherei probabilmente le conseguenze.
      Infine, mi congratulo del fatto che Lei - come tutti dovremmo fare sempre - si ponga dubbi sulle questioni. Chi non ha dubbi parte sempre un po' svantaggiato.
      Ciò detto, questa è una MIA libera interpretazione dei fatti. Sarebbe splendido se di queste cose se ne parlasse sempre più liberamente, perché di incongruenze nel regolamento del Palio ce ne sono (Sindaco in questo mi pare cosciente). A mio avviso un'ottima occasione per dibattere è l'avvio della Commissione di Revisione del Regolamento.
      Grazie

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    3. PS: ho diviso la mia risposta in due parti, perché troppo lunga.

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    4. Chiedendo chi sono mi riferivo al fatto che per quanto bene gli si possa volere, De Mossi ed il suo fantomatico alter ego non sono il primo sindaco di Siena né tantomeno il primo assessore con delega al Palio, ma sono stati preceduti da una sfilza di persone che evidentemente non hanno interpretato la propria elezione come una delega in bianco a considerare i provvedimenti del passato come carta straccia.
      Sul parlare liberamente ho ulteriori dubbi, considerando infatti il pugno di ferro dimostrato nel sanzionare, immagino che i timori nell'esprimersi per paura di ritorsioni sia concreto. Se ciò dovesse accadere, con eccessi di autocontrollo, di disciplina e di buone maniere, ci avvieremmo probabilmente ad un Palio più triste.

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    5. Evidentemente, esiste un'area vasta per interpretare il proprio ruolo in tale ambiti... Aggiungo che Tirelli scrive anche: "Se nel passato si sono usati metri diversi per una stessa analoga infrazione, questo non giustifica il continuare su una linea che ha prodotto, specialmente nel recentissimo passato, una continua polemica sull'operato dell'intera Amministrazione Comunale". Insomma, taglio netto, scritto e dichiarato!
      No, non voglio essere d'accordo sulla seconda parte. Spero anzi che il dibattito esista e sia bello frizzante. Tuttavia, ho la sensazione che andrà come da lei ipotizzato, non tanto per la paura di ritorsioni (spero...), quanto perché mi sto convincendo sempre di più che nel mondo del Palio, ad ogni livello, ormai tutti si interviene, anche duramente, solo quando il danno è capitato ed è toccato a noi. Concordo invece sulla chiusura: sicuramente il Palio sarebbe più triste.

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  3. sarò breve e conciso, al contrario di te. a me se il sindaco è valentini, piccini, cenni, mussolini o de mossi, poco importa. capicso il cambio di atteggiamento del comune nei confronti del palio e non lo accetto perchè per me va semplicemente verso una regolamentazione eccessiva, proprio come la pensava questo blog fino a pochi mesi fa... pazienza

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    1. No no, hai letto male. Questo blog non ha MAI lamentato una "regolamentazione eccessiva" (anche perché la regolamentazione prima era oggettivamente scarsina, trattandosi di un copia-incolla di anno in anno sempre più o meno simile a se stesso...), ma proprio il contrario, ovvero una assenza di regolamentazione e di motivazione, che ha finito per consegnare in pasto il giochino a chi (non) aveva la possibilità di attaccarci. Questo blog ha lamentato il fatto che una scarsa (e sbagliata) applicazione del regolamento ci ha consegnati direttamente in mano alla giustizia ordinaria, che potenzialmente ci può fare a fette. Questo blog ha lamentato il fatto che al tempo si sia data la possibilità agli animalai di manifestare per la prima volta nella nostra città durante i giorni di palio, senza che ci fosse una forte opposizione dell'Amministrazione Comunale verso la decisione del Prefetto e Questore di autorizzare i mostri. Questo blog ha definito nei particolari l'attività pluriennale della politica di saper occupare le massime cariche delle contrade e di aver infiltrato dall'alto le contrade. Questo blog ha messo in evidenza come esista (ancora oggi) una "necessità" di essere raccontati per secondi fini, che non siano quelli che danno vantaggio ai contradaioli. Questo blog pochi mesi fa aveva messo in evidenza una "rivoluzione" (sic.) che si stava delineando nelle motivazioni per le prime ipotesi di sanzionamento (e tutti zitti...). Questo blog ha fatto i complimenti e continua a farli a questa Amministrazione perché ha ufficialmente "derubricato" a "fronteggiamenti" quelle che prima erano state delineate come "risse", facendo in modo - speriamo - che la giustizia ordinaria faccia sempre più fatica ad ingerirsi in faccende che, fino a qualche anno fa, si risolvevano in casa nostra. Questo è ciò che ha scritto (giusto o sbagliato che sia) questo blog. Basta leggere, se no... pazienza. Il tuo ragionamento lo rispetto, perché, COME DA ME SCRITTO SOPRA, reca in nuce problemi di (appunto) coerenza e va, molto probabilmente, verso una regolamentazione ampollosa di un qualcosa che rischia di sfuggire ad un controllo troppo stretto. Ciao.

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  4. Sinceramente apprezzo la volontà di sanzionare comportamenti simili con sanzioni simili, tirando una riga su un caotico passato disciplinare e ponendo nuove basi.
    Ma mi sembra che sia rimasta solo volontà, ho visto comportamenti simili, sanzionati in maniera diversa ed anche comportamenti (a mio modesto avviso) pericolosi o potenzialmente pericolosi non sanzionati affatto. Quindi l'intento è buono, ma la partenza non è stata delle migliori.

    Poro Mario

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    1. Ecco, probabilmente questa è la sintesi del tutto. Condivido

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