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martedì 22 gennaio 2019

Come vincere la psicosi della neve

Ore 22:33. Guardo dalla finestra. Ancora niente. Piove, fa freddino. Ma niente neve. Mi sa che non mi addormenterò molto facilmente.

Ci faccio (a noi, me compreso) una domanda, così a bruciapelo: ma mica ci sarà un po' baltato il capo con questa neve?
No, io capisco tutto... Ma la neve a Siena (non) c'è sempre stata.
A Siena vengono cinque centimetri una volta ogni dieci anni; nel futuro anche meno, stante l'innalzamento drammatico della temperatura climatica. Siena cioè non è Cortina, ammettiamolo.
E la neve veniva anche anni fa, quando ero piccino. Ma non c'era tutto questo psicodramma, a mia memoria. Non mi ricordo se le scuole fossero o meno aperte, ma il problema non esisteva: non c'andavo. Le macchine girellavano con le catene, qualcuna si intraversava, altre non partivano. Noi bambini ci si botolava nella neve finché si poteva, bagnandosi e sudando contemporaneamente. Tutto si fermava, forse perché c'era il tempo e la consapevolezza per farlo. Il PIL e lo SPREAD c'erano, ma a nessuno importava, si produceva molto e bene, cosicché un giorno a letto ci si poteva permettere un po' tutti.
Oggi mi pare che il problema neve si sia preso un po' troppo di punta.
I siti meteo (accidenti a chi l'ha inventati) bombardano metri e metri di polvere bianca (in tutti i sensi). I genitori mi paiono letteralmente impazziti - e pensare che non sono nient'altro quelli che pochi anni fa sguazzavano allegramente nella neve senza preoccupazione alcuna - alla ricerca di notizie sulla chiusura delle scuole, qualcuno tentando anzi con la forza di non farle aprire. Il Comune di Siena dichiara di avere a disposizione mezzi spazzaneve da far invidia ad una provincia russo siberiana e di poter annaffiare Siena di sale, per scongiurare blocchi di ghiaccio. Allerta, allerta, allerta! Gialla, arancione, forse infine rossa!
Ma state un po' calmini, dai...
Vi racconto ciò che qualche mio amico mi ha scritto, per come affrontava la questione neve qualche anno fa.
M.M. dice: "Quando c'era la neve si faceva lo slittino giù per Via Milanesi. Le scuole le potevano anche aprire...".
L.S. confessa: "Nell'85 ho reso non percorribile Via Isonzo per un mese. Col bob si fece una lastra di ghiaccio di centro metri".
F.C.: "Nell'85 con mio fratello si andava giù per la Costarella con lo slittino e i sacchi della spazzatura".
G.M. ci spiazza tutti: "Io facevo lo slittino giù pel Bruco e dopo cioccolata calda al Bar Macario. Poi tornavo a casa e mi facevo una sega con Postalmarket"... "Come una sega?"... "Oh che ne so, era un'età difficile. E la pagina dell'intimo di Postalmarket non aiutava".
Ecco, forse è proprio questa la procedura per affrontare la neve: un bel segone e siamo pari. Perché nessuno ci ha mai pensato prima?

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