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venerdì 3 agosto 2018

Il TAR del Lazio

Ovvia, ci mancava il TAR del Lazio, ora siamo tutti. Dai su, si fa finita?

Alzi la mano chi non ha mai sentito parlare nella sua vita, almeno una volta, del famigerato TAR del Lazio!
Allora, la classica situazione è la seguente: scatta un processo lunghissimo, primo, secondo, terzo, settantaseiesimo grado di giudizio, corsi, ricorsi, crisi di nervi e poi, alla fine della corsa, come un gigantesco imbuto che si restringe in stile Vicolo dei Pollaioli, c'è lui... il TAR del Lazio!
Al TAR del Lazio arriva di tutto, in modalità last chance. Ma con un problemone: la tempistica decisionale. Mesi, anni, decenni per ottenere una sentenza di due righe. Un vero e proprio porto delle nebbie, creato appositamente per impantanare cause delicatissime o far passare tempi tecnici da Matusalemme.
Io mi sono sempre immaginato il mondo del TAR del Lazio. Pause caffè di durata settimanale, fotocopiatrici costantemente rotte, montagne di scartoffie da sottoscala fantozziano. Insomma, l'antitesi del concetto di efficienza.
Ed alla fine, anche la questione dei ripescaggi è arrivata lì, al TAR del Lazio.
Ricapitoliamo a oggi ciò che è successo. In barba a tutto ciò che era stato prima stabilito, parrebbero sicure del ripescaggio due fra le squadre che oggettivamente hanno rubato di più in questi ultimi anni, Novara e Catania. Con l'Avellino non ammesso per la grottesca questione delle fideiussioni non in regola. Si sappia - e nessuno ve lo dirà mai come lo stiamo per scrivere noi - che tutto questo casino nasce per precisa volontà di far andare in Serie B il Catania, società ammanicatissima in Federazione, con personaggetti che in un mondo di nani e ballerine possono dire la sua in modo decisivo.
Quello dell'Avellino è stato un incidente. L'Avellino non doveva essere tagliato fuori (sempre per influenza di certi personaggetti), ma la comica delle tre fideiussioni non in regola è stata oggettivamente troppo grave. E allora che si fa? Si ricorre al TAR del Lazio.
Sì, sempre quello di cui si parlava sopra, quello che ci mette lustri per emanare una sentenza.
Oh, bada caso strano che stavolta, per definire la posizione dell'Avellino, il TAR si dichiara in grado di decidere in meno di una settimana! Certo, avete capito bene... In un atto rivoluzionario di efficienza teutonica, l'organo più lento dello Stato itagliano cambia pelle e, pur in pieno agosto (immagino quanta gente ci sia a lavorare dentro il TAR a Roma...) fa di tutto per mettere un timbro su una carta bollata in tempi record.
Allora, i casi sono due. O ci avete preso per il culo per una vita, prendendovi tempi biblici; oppure ci prendete per il culo ora; oppure ci prendete per il culo sempre. Ecco, forse l'ultima ipotesi è proprio quella giusta.

2 commenti:

  1. Sembra che ci sia la fila per comprare Pasquale Pane!

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    1. Basta per favore… perchè mi viene la nausea al solo sentir nominare questo personaggio… ma cosa aspettano a cacciarlo?
      Simo

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