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lunedì 30 luglio 2018

ROBUR SIENA - Sicula Leonzio 2-0. Le 'unsarrivaa11elle

La Robur ha facilmente ragione di una compagine, il cui nome ricorda l'accaprettamento di un grosso felino carnivoro con chioma ipertrofica. Il Leonzio proveniente dalla Trinacria scende al Rastrello con maglia stile evidenziatore Staedler, tanto da evocare maggiormente una squadra di stradini a lavoro sulla E45 piuttosto che un gruppo di baldi giovini chiamati ad inseguire un pallone su un prato, con grande similitudine ad un branco di pesciolini, illuminati dalla trekking light. Robur spigliata e padrona del campo, che fatica ad arrivare a 11 giocatori, stante il fermo del calciomercato per volontà altrui.
NARDI - Si fa notare perché ha la stessa pettinatura di Audrey Hepburn in "Colazione da Tiffany" e perché mostra una certa facilità di calcio con i piedi. Peccato che i suoi pur ottimi rinvii non trovino mai un compagno di squadra. Ci riserviamo la valutazione dopo averlo visto all'opera nel ruolo di portiere. Inoperoso, ma con classe. 6

BRUMAT - Si propone più volte in avanti, cercando spesso di saltare l'uomo (ed evocandomi l'incubo giovanile di un noto amico che da ultimo uomo provava spesso a dribblare l'attaccante, cadendo sul pallone e facendoci prendere sistematicamente rete). Ottimo spunto al termine del quale trova con un passaggio basso Cianci a centro area, che si gira per battere a rete, ma viene rimpallato dal difensore. Effervescente con vigore. 6,5

LOMOLINO - Già al terzo minuto cincischia su un pallone, regalando un angolo agli avversari. Pareggia l'errore con un ottimo cross che meritava miglior fortuna. Anche lui da rivedere. Brutta vita con due nomi. 6

ARRIGONI - Gioca con ordine un gran numero di palloni, partendo dalla posizione che la scorsa stagione era ricoperta da Gerli. Chiamato quindi ad un compito non facile, se la cava senza affanno e senza far danni. Da apprezzare il velo con cui manda in porta Cristiani, il quale però sparacchia sul difensore. Incoraggiante con passo. 6,5

ROMAGNOLI - Prova solida del reparto difensivo che, praticamente, non concede occasioni agli attaccanti evidenziati. Esce tra gli applausi quasi alla fine. Beata gioventù. 6,5

ROSSI - Mai in affanno, recupera svariate volte palla, frapponendo di esperienza il proprio corpo tra l'attaccante e il pallone. Promettente con ottimismo. 7

GUBERTI - Svaria per 90 minuti in ogni zona del campo. Ogni tocco di palla è carico di sublime poesia. Un alieno per la categoria. Ronaldo delle lastre. 7,5

BULEVARDI - Corre come sempre, si spende, prova la conclusione da lontano più volte, finché non fa centro e sblocca la partita. Bellissimo con il numero 8 sulle spalle. Rutilante con crampi. 7,5

CIANCI - Lo amiamo già e questo non depone a suo favore. Siamo già ciancisti, insomma, dato che vedere finalmente un pennellone in maglia numero 9 ci evoca dolci ricordi. Certo niente a che vedere con l'eterea grazia dell'airone di Stryn, inarrivabile oggetto del nostro amore pallonaro (ci corre quanto tra Roberto Bolle e Jerry Scotti), ma vedere questo ragazzo che sembra uscito da una pista di macchinine a scontro del Luna Park fare a sportellate con i difensori avversari, usarli come tappetini per i piedi, dettare il passaggio senza riuscire ad arrivare sul pallone, abbozzare lo stop in Camollia e raggiungere il pallone allo Stellino, ci riempie il cuore di gioia. Anche se hai i piedi più da mensa dell'ospedale che da Masterchef, t'amo, pio bove. 10

CRISTIANI - Una prova nella quale, pur indossando un evocativo numero 10, non ci regala niente di indimenticabile. Al 6' st è bravo a farsi trovare a centro area, al termine di una pregevole azione, ma la sua conclusione è rinsaccata dal difensore. Incolore con insipienza. 6


NEGLIA - Svaria su tutto il fronte d'attacco, muovendosi molto, con buona tecnica e cercando di saltare l'uomo per fare superiorità numerica. Da una sua punizione nasce il rigore che trasforma con freddezza e mette in ghiaccio la partita. Efficace con maestria. 7,5

PERRI (MESON) - Entra con buon piglio, conquistandosi un fallo a metà campo e lottando su diversi palloni. Giovane con audacia. 6,5

NASSI - Tre minuti per farsi trovare in area da un assist di Cianci e provare a battere a rete, trovando la coscia del difensore. Giovane con iniziativa. S.V.


SOLINI - Spiccioli di partita che non ci permettono un giudizio assennato. Chioccia con nursery. S.V.


LA PANCHINA DELLA ROBUR - Con lista da dare all'arbitro trafugata al reparto maternità delle Scotte. - 4 quarto lotto.

IL TERRENO DEL RASTRELLO - L'immarcescibile manto erboso del Rastrello pare affetto da alopecia e vitiligine. Proprio lui che, col suo proverbiale verde, niente ha da invidiare all'erba di Irlanda e capace, grazie ai suoi steli, di fermare al tempo l'esercito zeppo di barbari comandato dal Generale Fabio Capello, proveniente dalla Capitale. Dategliele due secchiate d'acqua ogni tanto. 2

IL SEGGIOLINO O26 - Il citato seggiolino della tribuna, per altro uno dei quattro su cui dovrei esercitare il diritto di opzione, risulta divelto, tanto che al termine della partita, se si vuole, lo si può prendere e portare a casa. Ora, dato che è messo in un punto in cui se piove a vento si bagna, se c'è il sole siamo in pieno deserto fino alle sette di pomeriggio, ma viene pagato come tribuna coperta, si prega di provvedere, affinché lo stesso stia per lo meno al suo posto. 0

IL CORO "2 CAPITANI" - Coro improbabile e orripilante, oltre che grammaticalmente scorretto, è la cosa più brutta mai composta dai tempi del ballo del "Qua Qua". Manco Young Signorino col mal di denti avrebbe proposto una simil trovata. Per favore, non cantatelo più.

LA FIGC - Basta, c'avete veramente rotto i coglioni. Ce la fate a stilare questa graduatoria dei ripescaggi o s'ha arrivare a fine agosto?

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