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lunedì 9 luglio 2018

Il pagellone di fine anno

La delusione della finale persa a Pescara non è ancora passata che fra poco già si ricomincia... E, come tutti gli anni, chiudiamo il campionato con il nostro mitico pagellone!
PANE - Vera e propria sciagura dell'annata, ci fa perdere molti punti in campionato, salvo poi "esplodere" in una cazzata mega galattica nei pleiof contro la Reggiana, che fa colmare il vaso. Assolutamente non adatto a questi livelli, soprattutto se si vuol competere per l'alta classifica. 4
BRUMAT - Inizia benino, poi scompare, poi si intristisce in una mediocrità assoluta, poi si infortuna. Riappare in finale, con scarsissimi risultati. Riserva e poco più. 5
CLEUR - Ha poche chance per giocarsi le proprie carte, per cui si deve attenere a scampoli di partita. Bel fisico, lento e macchinoso, gioca in più ruoli. Anch'egli sarebbe una buona riserva. 5,5
D'AMBROSIO - Le dambrosiate sono state molteplici e belle evidenti. Ha comunque il merito di barcollare ma di non cedere mai. Uno dei pochi che bussa con cattiveria. 6
DOSSENA - Lo scarso minutaggio non ci consente una analisi approfondita, per cui andiamo a sondare le potenzialità. Gran fisico, si deve affinare nella tecnica e nella rapidità. Ma ci si potrebbe lavorare. 6
IAPICHINO - Passa un girone intero per capire i movimenti da terzino puro, difettando molto nelle chiusure e nell'uno contro uno. Prende un po' di confidenza man mano che il tempo passa, ma il meglio lo fa vedere in fase avanzata. Incredibilmente non ricontrattualizzato. 6
MAHROUS - Vedi Dossena. Ma qui le potenzialità ci paiono inferiori. Bel fisico, ma l'impressione è di una certa svagatezza e di scarso nerbo. 5,5
PANARIELLO - Tenuto per un intero campionato ai margini della squadra titolare, gioca per necessità i pleiof, risultando di gran lunga il migliore dei nostri. Apprezziamo molto il senso dei propri limiti e la grande professionalità. Da riconfermare. 6,5
RONDANINI - Probabilmente una delle più liete sorprese dell'annata, passa da oggetto misterioso a titolare sempre più credibile, fino a divenire una delle punte della Robur. Fisico eccezionale, se si sveltisse diventerebbe un giocatore vero, anche se meno fighettume non farebbe male. Incredibilmente non confermato. 7
SBRAGA - Dalle stelle alle stalle. Girone di andata più che perfetto, calo nel ritorno, disastro nei pleiof. L'impressione è che gli sia mancata la tenuta fisica. 6
SOLINI - Qualche minuto o poco più rendono impossibile un voto. S.V.
BULEVARDI - Probabilmente il giocatore più discontinuo dell'annata, capace di alternare in poche giornate prestazioni molto convincenti ad altre da desaparecido totale. Le potenzialità sarebbero da categoria superiore, bisogna trovare come sfruttarle sempre. 6
CRISTIANI - Giocatore strano, che pare nascondersi, salvo poi risultare sovente decisivo. Non eccelle in nessun particolare, ma sa fare un po' tutto e tiene costantemente alta l'attenzione. Unico centrocampista in grado di inserirsi. 6
CRUCIANI - Davvero sfortunato. Surclassato dallo sconosciuto Gerli, quando inizia pian pianino a giocare con continuità si rompe un ginocchio. Bel piede, avrebbe bisogno di giocare con continuità. 5,5
DAMIAN - Discreto inizio, poi naufragio totale, con relativa mia fortissima incazzatura. Non amo i ragazzini che non ce la mettono tutta, sorry. E bisognerebbe capire che a 20 anni o si sceglie di diventare adulti, o si resterà a fare panchina a vita in Lega Pro. 5
GERLI - Lo nominiamo il migliore dell'annata. Arrivato in punta di piedi, fatica un po' a mettersi in moto, salvo poi sciorinare una partita migliore dell'altra. Ha clamorose potenzialità e tende ancora troppo a nascondersi nelle partite da battaglia. Lo saluteremo, ahimè. 7,5
GUBERTI - Giocatore meraviglioso, uno dei più belli da me mai ammirato in maglia bianconera. Tecnica sopraffina ma anche tanta voglia. Gli acciacchi e le scelte del Mister lo limitano nel finale, ma per questa categoria, anche alla sua età, è davvero un fuoriclasse. 7
GUERRI - Un guerriero silenzioso, che non si risparmia mai, nemmeno quando entra per pochi secondi. Era da schierare in finale, per avere più esperienza e grinta. Ottimo rincalzo. 6
VASSALLO - Azzecca probabilmente l'anno della consacrazione, che lo porterà a giocare in categoria superiore. Motorino instancabile, deve limitare l'animosità, che lo porta a spendere molte energie nervose. Pericoloso anche sotto porta. 6,5
EMMAUSSO - Entra per puro caso in questa pagella, non essendo un giocatore di calcio. Ridicolo in qualche sua estemporanea giocata, si presenta in condizioni mentali disastrose negli appuntamenti che contano. Una sua rete non basta per definirlo un attaccante. 3
MAROTTA - Croce e delizia del tifo bianconero, a lungo porta la croce in attacco, spompandosi ed affaticandosi più del dovuto. Classico uomo squadra, ha il difetto di cercare giochesse anche nelle giornate storte. Bel calo nel finale di stagione. 6,5
NEGLIA - Oscuro titolare all'inizio, poi relegato ad oltranza in panchina senza un vero perché, infine eccellente finale. Tecnicamente molto forte, va sfruttato per quelle che sono le sue caratteristiche. Assolutamente da tenere. 6,5
SANTINI - Spigolosissimo, falloso, simulatore. Una classica seconda punta che non vorresti mai affrontare da difensore, sigla molte reti decisive e conferisce peso in attacco. Problemi di discontinuità e di carattere ne inficiano parzialmente il giudizio. 6,5
MIGNANI - Al suo primo campionato alle prese con un ambiente ambizioso, costruisce molto rapidamente una squadra credibile e con una precisa identità. Tanto precisa che poi, quando arriva il momento di adattarsi a nuovi contesti e necessità, fatica ad adattarsi. In fondo, il conflitto del buon Michele sta tutto qui: essere troppo credibili per non cambiare quando si è presentato il momento. Il tempo per modificarsi c'è, ci sarà anche la voglia? 6,5

2 commenti:

  1. Pasquale Pane vergognoso… da ufficio inchieste! Ma peggio di lui sono quei fenomeni che lo hanno difeso tutto l' anno! Addirittura il gommaio dava la colpa alla valvolina del pallone per i goal presi…
    Simone

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  2. Pane penoso e Mignani in malafede! Ma si sa la formazione non la faceva Mignani ma il noto procuratore…
    Tommy

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