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martedì 5 giugno 2018

MPS: la razza dannata dei cortigiani di Siena. Per la serie: le vergogne senesi non hanno fondo

Riceviamo e pubblichiamo. Con piacere.



Torme di etnologi stanno arrivando a Siena per studiare le caratteristiche peculiari di una razza (sì, uso quel termine neutro prima che qualche legge "progressista" ne vieti impropriamente l'uso) particolarissima quanto curiosissima. Trattasi della Gens Senensis, di stanza in una città meravigliosa dove abbondano svariate magnificenze passate e presenti, assurta però agli onori della cronaca per un suo vezzo peculiare: l'innato servilismo verso i potenti.

Mi si dirà che quella predisposizione è comune alla natura umana, visto che ovunque è assai pronunciato il fascino verso il soggetto forte e di successo. Tutto vero, ma Siena nel campo gode di una esclusiva gelosissima. E' l'unica città italiana (e probabilmente mondiale) nella quale i cittadini continuano a concedere la loro fiducia a chi ha ridotto il loro gioiello finanziario, babbo Monte, a un colabrodo, caso drammatico di tafazzismo compulsivo. Non so se un tale anomalo comportamento sia di esclusiva competenza delle discipline mediche che curano lo spirito umano, ma sicuramente trattasi di un fenomeno che suscita interesse.
Nella città del Monte si è tentato un esperimento contro natura unico nel suo genere: far governare la banca e tutte le Istituzioni della città da un partito, il quale ha usufruito della collaborazione di una congrega segreta, che ha ramificazioni nazionali ed internazionali. Tutti conoscevano l'infernale meccanismo di controllo e di nomine a Siena e fuori, ma per lustri e lustri tutti hanno continuato a magnificarne l'originalità. Alla fine, ex natura, è venuto giù il mondo come sappiamo, ma proprio in quell'occasione è uscito allo scoperto il vero volto dei Senesi, il loro malsano legame con il regime che aveva provocato lo sconquasso universale, alias il partito principe Pd e questa consorteria che brama solo e soltanto il potere. Come se niente fosse successo.
Ancora oggi i cittadini continuano a baciare le nobili terga dei "mammasantissima" del partito e dell'associazione segreta così come facevano ai tempi dell'epopea mussariana e bisiana: anzi, tanti di loro rimpiangono i tempi in cui il comandante maximo boccoluto governava con scettro di ferro e Siena veniva rappresentata come il top in tutti gli aspetti sociali, mentre i servi raccattavano allegramente le briciole.
Stupidaggini? Prendiamo un esempio fresco fresco, le recenti dichiarazioni dell'onorevole leghista Claudio Borghi su Mps. E' vero, per certi versi si possono considerare incaute, ma non certo quelle riguardanti la sostituzione di Marco Morelli, che anzi vanno considerate doverose ed auspicabili, così come da me richiesto nel corso dell'ultima assemblea della banca.
Ebbene, a Siena i gran sacerdoti del tempio ed i suoi adepti, sparsi un pò in tutti i partiti e movimenti civici, si sono stracciati le vesti nel sentire le "bestemmie" del "barbaro" Borghi e l'hanno sommerso di improperi, incolpandolo della caduta occasionale del Monte nel mentre nascondevano ai loro occhi, quegli impuniti, le macerie ancora fumanti della banca da loro provocate. Addirittura qualche buontempone ha proposto di far causa all'Onorevole, quando al vecchio regime è stato concesso di tutto, anche di ridurre i cortigiani in mutande, senza fiatare.
Nessuno di loro ha avanzato pretese risarcitorie più che legittime e doverose, nessuno di loro ha organizzato una pubblica protesta contro le efferatezze compiute, nessuno di loro ha rivendicato senza se e senza ma onestà e trasparenza isolando i colpevoli. Hanno preferito far fronte comune contro i presunti saccheggiatori esterni, perché l'unica cosa che conta è tutelare a qualsiasi costo la senesità, preservare la città da giudizi negativi e al diavolo la verità.
Forse i Senesi erano in vacanza quando Renzi garantiva nel 2016 che il Monte veleggiava in mare aperto appena prima di precipitare nei turbini dei mercati finanziari? E quando Padoan fece trapelare tramite agenzie di stampa nel dicembre 2016, in costanza di un aumento di capitale di 5 miliardi di euro capitanato da Morelli, che lo Stato sarebbe probabilmente entrato nel capitale, facendo così fallire quel tentativo e provocando un crollo in borsa? Queste non furono interferenze politiche sbracate? Eppure i moralizzatori parrucconi di oggi allora rimasero muti come pesci.
Sono forse i Senesi gente sciocca? No, tutt'altro. C'è chi afferma che la loro cortigianeria sia dovuta ad un gene malandrino del loro dna, per altri invece la causa va ricercata in una variante maligna della sindrome di Stoccolma. Per parte mia penso che la causa prima di quella malattia sia la presenza del Monte dei Paschi di Siena, o meglio del sistema perverso con cui è stato governato negli ultimi lustri, che ha elargito soldi a tutti in cambio del voto, garantendo agi e benessere apparenti a destra e a manca. Tacitato così il popolo bue, i maggiorenti della città hanno potuto intessere la tela del loro potere e arricchire le loro tasche e quelle di entità oscure garantendosi prebende e posti di prestigio.
Ora, dopo le elezioni del 4 marzo scorso, la città fiuta il pericolo che cambi la governance della banca ed allora, come un sol soggetto, gli uomini dell'ancien regime ecco che si scagliano contro il nuovo potere che avanza e che minaccia le loro marchette. Sono talmente terrorizzati che non hanno tema di apparire per quel che sono: servi che hanno venduto per un tozzo di pane la propria libertà e la propria dignità. Ingenui, pensano che Siena sia ancora Caput Mundi, si ritengono ancora i meglio di tutti, il popolo prediletto dal dio benessere senza avvedersi che il mondo li osserva e li giudica per quello che sono: poveri esseri che vendono l'anima per pochi spiccioli e che continuano a vivere in un mondo che non esiste più, sperando di poter continuare a raccogliere briciole immonde.
Provenienti dai tavoli degli "ORGIASTICI e PERVERTITI che in questi ultimi anni hanno gestito la città".
(L'impietoso giudizio è opera del Signor Pier Paolo Fiorenzani, come riportate dall'Eretico di Siena del 22 luglio 2013).

Marco Sbarra

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