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mercoledì 29 marzo 2017

Fatevene una ragione: è proprio così che doveva andare

La primissima regola di una comunicazione efficace è il saper ascoltare chi abbiamo di fronte. E da lì... vabbè, questo è un altro argomento, che ora non ci interessa.

Non riesco davvero a comprendere chi si industria a non capire (o fa finta di non capire) situazioni oggettivamente chiare. Come nel caso dell'annata calcistica 2016-2017 della Robur Siena.
Qualche giorno fa riportammo parola per parola un intervento in video-messaggio di Anna, che ci diceva che lei e solo lei aveva la piena responsabilità di come stavano andando le cose.
Oggi facciamo lo stesso con una intervista del DS Dolci, rilasciata al "Tirreno" il 23 marzo, che rimetto in neretto, tante volte qualcuno facesse fatica a leggere: "Noi siamo in linea coi programmi che ci eravamo posti ad inizio stagione: raggiungere una salvezza tranquilla".
Quindi, per raggiungere una salvezza tranquilla ed arrivare a metà classifica, cari tifosi, di partite bisogna per forza perderne parecchie, altrimenti saremmo più in su ed i programmi sarebbero stati più ambiziosi. Questo è per confermare che è inutile incazzarsi o inalberarsi.
Anche perché, sempre nelle parole del DS, capiamo che il bello ha ancora da venire: "La proprietà è nuova, solida e molto seria. L'idea è di crescere negli anni e portare col tempo il Siena dove merita".
Ora, considerato quanto sia difficile stabilire con precisione cosa meriti il Siena (stiamo coi piedi per terra: la Serie B?), Dolci ripete le parole che abbiamo sentito dire, sebbene un po' a spizzichi e bocconi, alla proprietà, cioè che ci vorrà "tempo", ovvero "anni" per rivedere la Robur "dove merita".
E siccome noi, che siamo dei normo-dotati, capiamo che, negli anni, si perderà pubblico, entusiasmo, ma soprattutto si lasceranno per strada circa 2 milioni di euro a stagione se non si andrà di sopra, deduciamo che alle medesime conclusioni siano arrivati Dolci e chi lo stipendia. Tutto quindi rientra nelle regole del gioco, nei patti, condivisi dalla tifoseria, se nessuno fa sentire una voce di dissenso.
Premesso che i soldi non sono i miei e che quindi, finché la Durio spende e paga, non ha alcun senso farle i conti in tasca, facciamo un giochino: vediamo in 3 anni (ad esempio) di Terza Serie quanto possa rimettere la proprietà, in attesa essere promossa in Serie B. Ordunque, ogni anno i non organizzati - mi scuso se nella categoria inserisco Anna e Fede, ma ho la sensazione che la verità sia proprio questa - lasciano sul campo della Lega Pro circa 2 milioni di euro di debiti. Per cui 2 milioni x 3 anni = 6 milioni. Cui dobbiamo aggiungere i 2,5 milioni spesi per acquistare la società dal furbetto Ponte. Totale: 8,5 milioni di euro. A tale cifra - anzi, con somme di molto inferiori - si sarebbe comprata una società di Serie B di alta classifica, per cui ci sentiamo fortunati ad essere stati scelti (o nominati).
Un'ultima considerazione, infine, a proposito della capacità di ascolto di ciò che dicono (o scrivono, in questo caso), gli altri.
Se rileggete il testo dell'intervista di Dolci, vi accorgerete che il nostro DS parla sempre al plurale. Ora, escludendo un utilizzo sconsiderato del plurale maiestatis e che il nostro si rivolga a mogli/figli/parenti, viene il sospetto che quel "Noi" coinvolga chi la società la dirige, ovvero Anna Durio. La quale, peraltro, nell'altra intervista aveva già dichiarato che lei è la responsabile dell'intiero baccellaio.
Non so... questa gente deve dire qualcos'altro, ci deve fare un disegnino, oppure li ascoltiamo davvero?

2 commenti:

  1. DOLCI E VAIRA O LORO FAMILIARI NUOVI SOCI DELLA ROBUR SIENA, PER QUESTO PARLA AL PLURALE MAIESTATIS... CI STAVA DANDO UNA GHIOTTA ANTICIPAZIONE!

    T & N

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