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giovedì 15 settembre 2016

ROBUR SIENA - Lupa Roma 0-0. LE VERE PAGELLE DI DAVOUT



Robur - Lupa Roma

Pochi blog calcistici al mondo possono vantare le doppie pagelle. Questo si. (Anche se senza alcuna affidabilità di continuità). Ma, bando alle ciance, diamo spazio a questa visuale del match da lato gradinata.

Tanta buona volontà ma pochissimo risultato. Arriviamo sempre secondi sui contrasti e subiamo pure una squadra modestissima che ringrazia ma non sa approfittarne a fondo. Bisogna crescere in tutto. Soprattutto per i giocatori però, i voti bassi non li devono deprimere. Ci resta un po' di fiducia su un inevitabile miglioramento. Ma anche il mister deve darsi tanto da fare.

MOSCHIN – A tratti sembra davvero impacciato (non dimentichiamo che il ragazzo ha ventanni)  con alcuni rinvii da film horror di serie B. Salva però la rete. 5,5
STANKEVICIUS – costituisce il 50% dei nostri schemi offensivi per cui teniamocelo caro, ma a me personalmente non sembra molto ascoltato in difesa. Tende anche a prendere pochi impegni toccando solo lateralmente o indietro. 6-
GHINASSI – Penso, credo, spero che il titolare non sarà lui, perché è spesso in difficoltà. 5
BORDI – Non malissimo ma poi anche lui subisce troppo gli scambi veloci dei luparomani. 5
GRILLO – Sicuramente quello che ci prova di più, mai seguito bene dai compagni. 6,5
IAPICHINO – Sull’altra fascia ci prova, più timidamente, pure lui. Cross inguardabili (ma è sbagliato il concetto, devi arrivare sul fondo ma se non ce la fai e crossi dalla  trequarti non puoi andare troppo sul portiere!).
VASSALLO – Si agita ma non mi è piaciuto per niente. E pensare che è uno che ha giocato tanto negli anni passati. 5
GUERRI – Poco utile, un po' una delusione per ora. 5
CASTIGLIA – Allora, diciamo subito che i piedi migliori in squadra ce li ha lui, che è l’unico a saper impostare e lanciare. E che senza siamo un gregge scapato in attesa solo delle rimesse del lituano. Detto questo ha una lentezza irritante. Finale goffo e comico con punizione al Jolly e conseguente infortunio. 5,5
MAROTTA – L’unico che ci prova sempre, anche troppo. Buona tecnica ma non può fare tutto da solo. Inesistente il dialogo con l’altra punta. 6
BUNINO – Meno tecnico del compagno di reparto, a differenza sua non riesce a cercarsi e trattenere i pochi (punti) palloni che girano da quelle parti. Da rivedere. 5,5
MENDICINO – Stop da livelli superiori, bel tocco, ma poco sugo. 6-
SARIC – Emozionato, arruffone. Da rivedere pure lui. 5
GENTILE - Come da Guerri mi aspettavo di più da lui. 5
COLELLA – La squadra mostra agonismo e senso del match degno di un allenamento a mezzo campo con i birilli, le sopramaglie, i calzettoni giù e il massaggiatore a porta.  Questo, senza tante seghe sui tempi di preparazione, è responsabilità sua. Come l’orrido schema (che temo ci dovremo tenere perché su trenta giocatori mi sa che non hanno  pensato a 4 esterni degni di essere titolari).  Lasciamo perdere  le interviste di fine partita che, mi sembra, concluda con la scusa dei tanti giovani in campo (che hanno scelto loro). 5
DOLCI – Cominciamo a far risalire anche qualche responsabilità. Inutile prendere una marea di gioattori (che poi non è neppure facile gestire per chi è abituato ad averne 15) di cui ti fai poco, specie in avanti (i vari Rondanini, Firenze, Ventre, Filipovic , alcuni dai fisici poco adatti al ruolo, quanti minuti faranno?) invece di prendere un paio di punte serie. Sottolineo inoltre la poca conoscenza (o scarsa fiducia) dei  giocatori stranieri. Un paio di giovanotti  africani o degli economici sudamericani potevano anche essere cercati. 4
SPONSORS – Sono finiti tutti sulle maglie perché attorno al campo di gioco è un deserto dei tartari che nemmeno nella seconda serie del Kosovo. 3
SPEAKERS – Regolate i volumi della musica quando annunciate le squadre perché le formazioni sono diventate quattro strofe in inglese. 5,5
TIFOSI – Si siedono accanto a me, nel secondo tempo, tre ragazzotti tedeschi,  con tanto di bicchierozzi di birra in mano. Accennano anche qualche incoraggiamento ai nostri, scambiano con me occhiate di intesa su una bella azione di Grillo, ma si sbudinano in un una grassa risata all’ultima goffa pedata di Moschin sui piedi dell’attaccante avversario… mi sa che ce li siamo giocati.  s.v.

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